La "decima" di Federer ad Halle nella stampa italiana (Oriani, Grilli, Clerici)

Rassegna stampa

La “decima” di Federer ad Halle nella stampa italiana (Oriani, Grilli, Clerici)

La rassegna stampa di lunedì 24 giugno 2019

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La decima di Roger. Ad Halle taglia un altro traguardo (Massimo Oriani, La Gazzetta dello Sport)

Prima o poi finirà, perché nessuno ha mai sconfitto il tempo. E allora qualche lacrimuccia ci righerà il viso. Perché veder giocare Roger Federer rappresenta la sublimazione della bellezza che lo sport esprime nelle sue diverse forme. King Roger ha fatto 10. Ma pure 102. E aggiungiamoci anche 19. Numeri con i quali si potrebbe riempire un’enciclopedia. Il trionfo sull’erba tedesca, il decimo nel torneo di Halle, è stato anche il suo 102° in camera, ormai a soli 7 dal primato di Jimmy Connors. E il 19° sulla superficie che predilige (…).

Avrebbe potuto esserci Berrettini dall’altra parte della rete, invece c’era David Goffin, sconfitto 7-6 (2) 6-1. Poco male, Matteo, 23 anni, ha tempo per rifarsi. Tempo che invece per lo svizzero sembra essersi fermato. A 37 anni, 10 mesi e 16 giorni, è il più vecchio a conquistare un torneo Atp dal 1977, quando il 43enne Ken Rosewall trionfò a Hong Kong. Roger giocò la prima volta ad Halle nel 2000. Aveva 18 anni. Allora in campo a contendergli il titolo c’erano anche Ivan Ljubicic, che ora lo allena, e Thomas Johansson, oggi coach di Goffin. «Nei primi 10 giochi è stato più bravo lui – si schermiva poi Roger -. Ha avuto delle grosse chance per chiudere il set. Poi ho disputato un ottimo tie break. Alla fine ho giocato del gran tennis, non potrei essere più felice. Ogni volta che ho vinto ad Halle poi ho fatto bene anche a Wimbledon. Certo, non è garanzia di successo, sono nel Tour da abbastanza tempo per capirlo. La cosa più importante è che sto bene fisicamente. Ora mi riposerò per un paio di giorni e poi inizierò la preparazione per Londra». Federer ha raggiunto la doppia cifra di successi in un torneo per la prima volta in carriera (a Basilea è fermo a 9, con 8 vittorie a Wimbledon e Dubai), affiancando Nadal come unico di sempre, nell’era Open, a riuscire nell’impresa: il maiorchino ha vinto 12 volte il Roland Garros, 11 Barcellona e Montecarlo. (…)

«Arrivare a quota 10 titoli qui è davvero qualcosa di speciale» ha chiuso Federer, che a Wimbledon dovrebbe essere testa di serie n.2 (evitando quindi Djokovic sino all’eventuale finale) per via dell’algoritmo che tiene conto del seeding e dei risultati sull’erba. (…)

Federer sente aria di Wimbledon e vince ad Halle per la decima volta (Massimo Grilli, Corriere dello Sport)

Quell’erba così spelacchiata, e la folla adorante tutt’intorno, in attesa di un suo gesto regale, fosse un dritto a sventaglio o una carezza sotto rete, devono essergli sembrati – su scala naturalmente ridotta – troppo simili a corme apparirà il sacro Centrale di Wimbledon tra una ventina di giorni, per non approfittarne. E non poteva certo essere il buon Goffin a turbare la domenica tedesca di Roger Federer che malgrado un tennis ancora imperfetto per i suoi canoni ha conquistato per la decima volta la vittoria ad Halle, il suo torneo preferito (staccata Basilea, dove ha trionfato 9 volte), raggiungendo Nadal nell’esclusivo club dei giocatori capaci di vincere un torneo dieci o più volte (Rafa, il solito esagerato, ha vinto 12 volte al Roland Garros,11 a Montecarlo e Barcellona). Per il campione svizzero, è il terzo successo del 2019 (è il primo a riuscirci) dopo Dubai e Miami, il numero 102 (19° sull’erba) di una carriera infinita, a -7 dal record di Jimmy Connors, che non sembra più così irraggiungible come appariva qualche anno fa. Dopo aver tanto sofferto in settimana contro Tsonga e Bautista Agut, il campione svizzero è sembrato in difficoltà ande nel primo set di ieri, dove Goffin – che ha confermato i progressi già messi in nostra meno Zverev e il nostro Berrettini (da oggi 20° al mondo, suo nuovo record) – ha spesso comandato il palleggio, soprattutto quando riusciva a caricare il suo splendido rovescio a due mani. Un tie-break alla Federer, però, ha scavato un solco tra i due e nel secondo set non c’è più stata partita.

(…)

A dimostrazione che il tennis moderno è (anche) uno sport per veterani, ha fatto festa ieri un altro ragazzo dell’ ’81, quel Feliciano Lopez  (…) che sta disputando la sua ultima stagione agonistica e che abbiamo visto a maggio nelle nuove vesti di direttore del torneo di Madrid. Sceso al numero 113 della classifica mondiale (è arrivato però fino al 12° posto, nel 2015) e costretto ormai a giocare le qualificazioni nella maggior patte dei tornei, il mancino di Toledo he sfruttato al meglio la wild card regalatagli dal Queen’s Cub di Londra – l’ultimo torneo dove aveva vinto, due anni fa – e con il suo commovente tennis d’attacco ha avuto la meglio ieri, dopo quasi tre ore di lotta, di un altro giovanotto, il trentaquattrenne francese Simon. (…)

Federer cuore d’oro, regali ai raccattapalle (Gianni Clerici, La Repubblica)

Ho visto, nelle immagini tv, non soltanto Roger Federer nella sua finale, ad Halle, ma ho intuito, in uno dei motoscafi scortati da elicotteri, Barack Obama sul lago di Como. Tutti sapete chi sono i due personaggi, ma c’è una similitudine che li apparenta più di quanto si creda. Federer è il tennista che ha vinto di più. Nella cittadina tedesca, ha fatto in modo di vincere il suo 102° torneo. Obama è stato il Presidente degli Stati Uniti. Nel vederli, o quanto meno nell’intuirli, ho pensato alla loro perfetta educazione, per avere sentito più volte Obama in manifestazioni pubbliche, e molte volte Federer in conferenze stampa dal vivo. Stavolta però, dopo aver battuto il belga Goffin, Roger si è quietato e ha iniziato una sorta di cerimonia degna di Obama. Ha distribuito a tutti i raccattapalle – ripeto: a tutti, almeno 60 – una medaglia, infilandogliela al collo. Ha creato non meno di 4 discorsi per i vari organizzatori del torneo, soprattutto per Herr Weber, il cui padre, Gerry, ebbe per primo l’idea di inventare un campo in erba nell’Europa continentale.

(…) Per chi non abbia assistito alla partita di tennis, mi par giusto dire che Federer ha impiegato solo un set per convincere il suo avversario Goffin di essergli superiore.

(…). Ora Goffin, giunto quasi a 29 anni, non mi sembra più in forma del suo straordinario avversario a 38, ma tiene tuttavia un onorevole standard con il quale ha raggiunto il tie-break, prima che lo svizzero lo superasse 7 a 2. Dopo il set iniziale Federer ha trovato meno resistenza e maggior efficienza a rete per vincere, e per la 10a volta, il torneo di Halle, su 13 disputati. Arriva così, a quota 102, a minacciare Connors a 109 tornei. (…)

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