La sconfitta (indolore) di Sinner (Clerici, Crivelli, Scurati). Berrettini: "Io, Djokovic e Federer, che spettacolo" (Semeraro). Sharapova sceglie Piatti (Cocchi)

Rassegna stampa

La sconfitta (indolore) di Sinner (Clerici, Crivelli, Scurati). Berrettini: “Io, Djokovic e Federer, che spettacolo” (Semeraro). Sharapova sceglie Piatti (Cocchi)

La rassegna stampa di venerdì 8 novembre 2019

Pubblicato

il

Il predestinato Sinner: mai visto un italiano così forte (Gianni Clerici, La Repubblica)

Per diverse ragioni mi è accaduto di seguire gli inizi di carriera di quattro grandi tennisti, tra i quail non annovero Jannik Sinner, Rosewall, Laver, McEnroe e Lenglen. Suzanne Lenglen non la vidi nemmeno, ma su di lei svolsi settantatré interviste a persone che l’avevano conosciuta. Con Rosewall giocai quando sbarcò a Rapallo per un Next Generation dei tempi e poi – quando incontrò Gardini al Roland Garros – Fausto mi disse dopo la vittoria: «Questo qui non lo batto più, la prossima volta». Il padre di Mac, avvocato, disse a me e a Rino Tommasi: «Keep an eye on my son please, when he’ll be in Europe» (date un occhio a mio figlio, per favore…), e il fenomeno usci dalle qualificazioni per inoltrarsi a Wimbledon. Sinner lo guardo ogni sera in televisione, anche perché mi hanno proposto di rifare un libro chiamato Il tennis facile, con foto sue al posto delle mie. Finora Sinner ci ha mostrato il suo grande talento nel battere due grandi atleti come Tiafoe, americano, e Ymer, svedese. Lo aveva segnalato a Riccardo Piatti il suo fraterno collaboratore Massimo Sartori: «L’avevo visto piccino vincere il torneo di Ortisei. Mi era parso promettente per la sua facilità di imparare. La prima volta che l’ho visto sull’erba pareva nato lì, per la sua facilità di apprendimento». La prima sera del torneo milanese Jannik è parso addirittura superiore sul diritto a Tiafoe, per non parlare del rovescio a due mani che accelerava ad ogni accelerazione dello statunitense. La seconda ha trattato Ymer come uno sparring partner e, dopo l’infinluente sconfitta di ieri con Humbert – 4-3 (5) 3-4 (3) 4-2 4-2 – stasera in semifinale sfiderà Kecmanovic. I suoi colpi sembrano esistere dai tempi dell’asilo. Forse potrebbe andare di più a rete, ma lo farà seguendo i suggerimenti di Piatti che, non dimentichiamolo, ha tenuto a battesimo Djokovic fino al giorno in cui i parenti del serbo non gli chiesero in dono 12 biglietti del Roland Garros. Non si è mai visto, insomma, un tennista italiano più dotato, e lo posso affermare proprio io che ho incontrato su un campo del vecchio Parioli Nicola Pietrangeli sedicenne.

Sinner, sconfitta indolore. Ora serve una notte magica (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il weekend del duello rusticano tra Italia e Serbia, prima di sublimarsi domenica nel terribile debutto alle Finals di Berrettini contro Djokovic, offrirà stasera il gustoso assaggio milanese dell’altro Masters, quello degli Under 21: dopo la sconfitta indolore con Humbert di ieri, Sinner cerca un posto al sole della finale affrontando Kecmanovic. Jannik ci ha messo davvero poco a conquistare il cuore del Palalido. […] La grandezza di Jannik è che in campo e fuori fa sembrare naturale una scalata prodigiosa partita da lontano e approdata alla top 100 (ora è 95) da più giovane del 2019, a diciotto anni e due mesi. Anche se la saggezza è da giocatore consumato: «Io sono solo l’ottavo qui, non sono il favorito. La pressione è addosso agli altri, soprattutto a De Minaur, che ha avuto una grande stagione». Ma a questo punto, tra i magnifici quattro del torneo, Sinner non può precludersi alcun obiettivo, neppure contro il serbo numero 60 del mondo. In fondo, anche quella di Kecmanovic è la storia di un’ascesa repentina, scaturita tuttavia da uno dei momenti peggiori della carriera. A marzo, dopo la mancata qualificazione a Indian Wells, Miomir è piombato in depressione, meditando addirittura il ritiro, perché da ex numero uno del mondo juniores gli sembrava che le prospettive al piano superiore non fossero adeguate alle aspettative. Poi è accaduto che in due abbandonassero il tabellone e lui è subentrato da lucky loser, diventando il primo della storia a raggiungere i quarti in un Masters 1000 da ripescato. Il ragazzo di Belgrado emigrato in Florida alla IMG Academy a 13 anni senza genitori ma con una zia che doveva fargli sentire il meno possibile la nostalgia di casa, lo scorso inverno ha fatto le cose come si deve, allenandosi alle Canarie con Thiem, Goffin e Struff. Ha cominciato la stagione al numero 113, si era posto l’obiettivo minimale dell’ingresso in top 100 e si è ritrovato anche 47 (a inizio settembre), così adesso può ampliare gli orizzonti: «Per il 2020 punto alla top 30. Il match con Sinner? Sarà difficile, sta esprimendosi sempre meglio, avrà il tifo a favore. Dovrò essere aggressivo e stare tranquillo». Dall’altra parte, semifinale da pronostico tra De Minaur e Tiafoe.

Attento Sinner: «Io posso batterti grazie a Djokovic» (Alessia Scurati, Tuttosport)

Tra Jannik Sinner e la finale di domani delle Next Gen finals c’è il serbo Miomir Kecmanovic, avversario questa sera dell’italiano. Un tennista che sulla carta promette di essere un osso duro per Sinner ieri sconfitto (ma già qualificato) dal francese Humbert. Intanto perché Kecmanovic arriva alla partita forte di un ranking migliore, ma anche perché il suo mentore è Novak Djokovic. «Sì, capita di allenarci assieme e mi ha dato un sacco di consigli che ho usato nelle ultime settimane. Alcuni mi sono stati più d’aiuto rispetto ad altri. Comunque è bellissimo imparare da lui e ricevere parole di incoraggiamento». I consigli di Nole sono stati utili a Kecmanovic per battere ieri in 3 set Alejandro Davidovich Fokina e qualificarsi alle semifinali. «Sono contento di esserci arrivato e per come sono stato in campo». Di certo, questa sera per lui si alzerà il livello di difficoltà, anche perché di fronte ha la grande sorpresa del torneo e cambierà anche la situazione ambientale. […] «Ho visto Sinner, si vede che gioca libero da pensieri, senza pressione. Sta offrendo il meglio. Sarà sicuramente un match difficile per me, con il tifo contro. Però io mi sento bene e confido in una bella prestazione. Tutti saranno qui per Jannik, però non è neanche la prima volta che mi capita di avere il pubblico a sfavore, l’ho provato, non penso che ne soffrirò. Sarò concentrato su di me».[…] Prima di vedere in scena Sinner e Kecmanovic, sarà il turno alle 19 di de Minaur contro Tiafoe. […] L’antipasto ideale per il pubblico prima di gustare l’ennesima prova di Sinner che riempirà l’Allianz Cloud cercando un’altra impresa.

Berrettini: «Io, Djokovic e Federer, che spettacolo» (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

L’avversario per il debutto nel salotto più esclusivo del tennis, le Atp Finals di Londra, Matteo Berrettini se lo era scelto anche prima del sorteggio di martedì scorso. «Contro chi vorrei giocare dei Grandi? Be’, se potessi, contro nessuno… Ma se proprio devo sceglierne allora dico Djokovic, anche se tecnicamente per me è difficile visto che è fortissimo di rovescio, anche con la risposta. Contro Federer ho già giocato, contro Nadal anche, e a Pechino ho incontrato Murray. Nole è l’ultimo che mi manca dei Fab Four. Se poi mi ritoccasse Federer spero in una figura migliore di quella che ho fatto a Wimbledon». E’ stato accontentato: domenica aprirà le Finals giocando contro Djokovic, e nel suo girone ci sono anche Federer e Thiem.

Berrettini, a Londra sarete in quattro sotto i 24 anni: lei, Medvedev, Tsitsipas e Zverev. E’ giunta l’ora di pensionare i patriarchi?

Finché continuano a vincere gli Slam o ad arrivare in finale, non è facile. Medvedev per ora fra i giovani è il più lanciato, e poi il tempo passa per tutti, quindi prima o poi accadrà. Per ora hanno ancora un passo in più.

In sei mesi da numero 57 del mondo alle Finals: che effetto fa?

Ma che ne so (ride). Già mi faceva strano essere fra i primi 50, figuriamoci fra i primi 8. Non ho ancora realizzato bene, e non lo dico tanto per dire. Io mi sento lo stesso di sempre, poi guardo la classifica…possiamo riparlarne fra un po’?. Queste Finals sono un sogno, una cosa bella. Ci andrò a testa alta. Nei precedenti sono sotto con tutti, ma posso anche giocarmela con tutti.

Adriano Panatta ha avuto belle parole per lei.

Sì, e lo ringrazio. Ci conosciamo da molto tempo. Quando avevo 16 anni fu il primo a dirmi che avrei servito ai 220 all’ora. `Ma sei sicuro?’ gli chiesi ‘Fidati, fidati…’. Adriano mi ha sempre dato buoni consigli. Una volta abbiamo giocato un doppio insieme, io ho servito per primo ma non sono sceso a rete. Adriano si è voltato e mi ha detto: ‘il doppio si gioca serve & volley”. Da allora ho attaccato su tutti i punti. […]

Che tipo è Berrettini?

Razionale, ma emotivo. Umile, ma orgoglioso. Con Stefano (Massari, ndr) lavoriamo molto sullo stato d’animo in campo. Mi piace sentirmi carico, affamato di vincere ma sereno: perché so che comunque ci sarà un altra chance.. A Montecarlo, dopo essere uscito al primo turno sia in singolare sia in doppio, ho sentito un fastidio dentro. Ho chiamato il mio coach Vincenzo Santopadre e il mio mental coach Stefano Massari e ho detto loro: questo stato d’animo mi aiuterà. Subito dopo sono arrivate la vittoria a Budapest e la finale a Monaco.

Ma è vero che la vittoria di Shapovalov su Monfils a Parigi-Bercy, che le ha ‘regalato’ le Finals, non l’ha neppure guardata in tv?

E neanche quella prima di Monfils contro Albot. Non l’ho seguita neanche sul live-score. Ero a cena con un amico a Montecarlo: quando ho sentito il cellulare che iniziava a squillare ho capito che era andata bene.

Shapovalov dice che si aspetta come minimo una bottiglia di vino…

L’avrà: champagne, rosso, bianco, devo scegliere. Ma secondo me, da numero 15 del mondo e con la prima finale in un Masters 1000, festeggia bene anche senza il mio vino. […]

La Sharapova sceglie coach Piatti per risorgere (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Ama l’Italia a tal punto da sceglierla come nuovo punto di riferimento tecnico. Maria Sharapova, che dall’estate ha iniziato ad allenarsi con Riccardo Piatti, sarà seguita dal coach italiano anche per tutta la prossima stagione. E cosi Jannik Sinner avrà una sorella maggiore tennistica con cui dividere il tecnico a Bordighera e in giro per i tornei. Jannik e Masha hanno già un bel rapporto, tanto che l’altoatesino qualche volta si è anche allenato con la campionessa di cinque Slam: «Una volta le ho chiesto se da giovane aspettava l’errore dell’avversario o andava a prendersi il punto – ha detto Sinner – e lei mi ha detto che è sempre stata una che andava all’attacco». Consigli sempre utili anche se Jannik sembra un attaccante nato e la sua presenza può anche far bene alla rinascita della campionessa russa, mai davvero rifiorita dopo i due anni di squalifica per doping anche a causa di innumerevoli problemi fisici. Ma ora tutto sembra superato; tanto lavoro soprattutto sul servizio, limitato dai problemi a una spalla. «La prossima stagione accompagnerò sia Maria sia Sinner nei tornei – spiega Riccardo Piatti -, abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi e adesso anche il suo infortunio è recuperato. Sta bene e ha messo tantissimo impegno per tornare competitiva». Il primo contatto tra la tennista russa e il tecnico è stato l’estate scorsa quando l’entourage di Maria ha contattato Piatti per qualche allenamento. «Ci siamo concentrati molto sulla tecnica e sui colpi – continua – per cercare di mettere ordine al suo gioco, anche con l’aiuto della video-analisi». E in più il rapporto umano tra Sharapova e il gruppo è stato ottimo: «Da fuori sembra una persona fredda e poco amichevole, invece è una ragazza gentile. Si applica moltissimo e le piace imparare. Io non ho mai allenato donne, ma con lei ho fatto un’eccezione, sarà una bella sfida». Intanto Maria si è presa una settimana di ferie, col permesso del coach italiano: «Sì, però le abbiamo dato i compiti delle vacanze e mi manda i video degli esercizi che sta facendo. È molto diligente». Dopo le vacanze un altro mese di preparazione intensiva a Bordighera. L’obiettivo è ritrovare il tennis migliore.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement