Sinner! Jannik, la scalata è ripartita (Cocchi). Sinner da veterano. Sempre più in alto! (Semeraro). Sinner, prima vittoria contro un Top-10 (Barana)

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Sinner! Jannik, la scalata è ripartita (Cocchi). Sinner da veterano. Sempre più in alto! (Semeraro). Sinner, prima vittoria contro un Top-10 (Barana)

La rassegna stampa di venerdì 14 febbraio 2020

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Sinner! Jannik, la scalata è ripartita (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Gli avevano già dato del fuoco di paglia. Del talento sbocciato troppo presto e quindi già schiacciato dalla pressione. Jannik Sinner, pertò non se ne e mai curato troppo, continuando a lavorare con fiducia insieme al coach Riccardo Piatti, che lo cresce da quando aveva 13 anni. E ha fatto bene, perché ieri a Rotterdam Jannik si e mangiato David Goffin in un sol boccone, 7-6 7-5, centrando la prima vittoria contro un top 10 e conquistando per la prima volta i quarti di finale in un Atp 500. Con il successo di ieri si e arrampicato fino al numero 68 virtuale, con la possibilità di migliorare ancora oggi, se dovesse ripetersi con Pablo Carreno Busta e conquistare un posto in semifinale. Un match difficile ma non impossibile contro un avversario che non ha iniziato molto bene la stagione ma comunque esperto e pericoloso. Intanto Sinner si gode una vittoria speciale, di quelle che segnano la carriera di un giocatore e danno la misura di quanto un talento sia in crescita. Il primo successo contro un giocatore che sta tra i primi 10 al mondo e un po’ come il primo esame importante passato all’università. […] La prestazione del 18enne italiano ha lasciato a bocca aperta anche l’ex numero 1 Evgeny Kafelnikov, che ha twittato entusiasta: «Vedendo il gioco di Sinner, ho la ferma convinzione che finalmente dopo tanti anni potremo avere un 19enne che chiude l’anno tra i primi 10 al mondo». Jannik invece mantiene la calma, senza esaltarsi: «Non e stato facile per niente – ha detto dopo la partita —, David è molto forte, corre tantissimo, quando pensi di aver fatto un vincente lui arriva e te la manda indietro. Certo, la prima vittoria contro un top 10 e importante, ma cerco di considerarla come un match qualunque, senza montarmi la testa». La prestazione di Rotterdam e figlia del «metodo Piatti», quello delle sconfitte che aiutano a crescere. Dopo un inizio di stagione difficile, con gli stop di Canberra contro Ruusuvuori e l’uscita all’esordio di Auckland contro Paire, Sinner aveva chiesto al coach di tornare sui Challenger. Proposta respinta: «Jannik deve capire — spiega Piatti—, che il suo livello ormai è questo. In allenamento in Australia ha fatto un set pari con Federer, ha perso al tie break un set con Nadal. Ovvio che l’intensità è diversa, ma dobbiamo continuare a confrontarci con questi campioni, senza ripercorrere strade già conosciute».

Sinner da veterano. Sempre più in alto! (Stefano Semeraro, Corriere dello Sport)

Tre indizi fanno una prova? Allora eccoli. Primo: Jannik Sinner a Rotterdam ha battuto il primo top-10 della sua carriera, David Goffin, e lo ha fatto splendidamente (7-5 7-6), con il braccio e con la testa, da veterano, guadagnandosi anche il primo quarto di finale in un Masters 500 della sua carriera. E ha solo 18 anni e 5 mesi. Secondo: per vedere il posato, mite, educatissimo elfo belga Goffin urlare al pubblico e tirare una pallina in tribuna, beccandosi anche un warning, ce ne vuole. Significa che David proprio non sapeva a che santo tennistico votarsi. Si chiama frustrazione. Terzo, ascoltate il commento dell’ex numero 1 del mondo Evgheny Kafelnikov, diramato urbi et web via Twitter: «Dopo aver visto giocare Jannik Sinner oggi, credo fortemente che per la prima volta in trent’anni vedremo un diciannovenne finire l’anno fra i migliori dieci del mondo». Kafelnikov esagera un po’ – dimenticandosi a esempio di due tipetti precoci come Nadal e Hewitt – ma insomma ci siamo capiti. Chi aveva alzato il sopracciglio dopo la sconfitta di Jan il rosso a Melbourne contro Fucsovics e a Montpellier contro Ymer – e prima ancora contro Paire ad Auckland e Ruusuvuori nel Challenger di Bendigo, può tranquillizzarsi. Il ragazzo c’è, eccome. Tenere il ritmo del geometra Goffin da fondo, e spesso spaccare lo scambio con vincenti fulminanti – 27 in totale – non è da tutti, e neppure prendersi due set in volata, usando i nervi, oltre al rovescio, come arma vincente. «Mi sento alla grande – dice Sinner – perché giocare contro di lui non è semplice. E’ solidissimo, nel corso del match ti costringe a fare tante cose diverse, quindi per fare punto devi cambiare ritmo o provare a piazzare un vincente. Può sembrare una vittoria come le altre ma a volte giochi dei match meglio di altri. Alla fine è tutta questione di mettersi alla prova e capire a che punto sei». Il punto, provvisorio, parla del numero 68 nel ranking virtuale, e di un quarto da giocare contro Pablo Carreno Busta, 28 anni, altro ex top-10. «Non lo conosco, chiederò a Riccardo, mi darà lui consigli giusti su come affrontarlo,ma so che non sarà affatto facile. Qui ha battuto Roberto Batista Agut, mi aspetto una partita dura». […]

Sinner, prima vittoria contro un Top-10 (Francesco Barana, Corriere dell’Alto Adige)

Lo scalpo più bello. Jannik Sinner meraviglia l’Ahoy Arena di Rotterdam: elimina David Goffin e a soli 18 anni torna a collezionare precoci prime volte. Quella di ieri contro il belga, numero 10 del mondo, è la sua prima vittoria in carriera contro un Top ten, e per la prima volta Jannik accede a un quarto di finale di un Atp 500. Oggi se la vedrà con lo spagnolo Pablo Carreno Busta (30 Atp). Quello che è già nero su bianco è la nuova impresa del pusterese, che griffa un successo da copertina in due set (7-6, 7-5) e due ore di gioco di una bellissima (ed equilibrata) partita con tanti game ai vantaggi (soprattutto nella prima frazione), break di Goffin e immediati controbreak di Sinner in avvio dei due set e 11 palle break salvate (6 Sinner e 5 Goffin). La differenza l’hanno fatta i dettagli: Sinner, nel primo set, dopo aver salvato tre volte il suo servizio sul 3-3 e perso due opportunità di avanzare sul 5-3 nel game successivo, ha sprigionato colpi da cineteca al tie-break. Dal 2-2 del secondo set ha invece preso il comando — sostenuto anche da un 70% di prime di servizio (65% il dato complessivo) — e ha «finito» Goffin sul 5-5, piazzando l’allungo decisivo. Forse il più bel Sinner mai visto, anche superiore a quello che a ottobre schiantò Monfils (allora 13 del mondo) ad Anversa e il mese dopo il 16 Atp De Minaur alle Next Gen Finals di Milano. […]. Da 79 del mondo, in attesa del risultato odierno con Carreno Busta, è già certo di salire lunedì almeno alla 65^-68^ posizione. Sul cemento indoor della città olandese lo si è visto anche più sciolto fisicamente (segno che sta smaltendo i carichi invernali), di conseguenza più facilitato nell’esprimere il suo repertorio da fondo campo: palla pesante, anticipi e il solito rovescio bimane chirurgico. Con, in aggiunta, qualche variazione in più di slice e un gioco a rete in miglioramento. […]

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