Giornata dimezzata a Buenos Aires. Nel 250 argentino su terra si è infatti disputata una sola semifinale, quella vinta da Casper Ruud su Juan Londero. L’altra semifinale in programma tra Schwartzman e Sousa è stata vinta dal portoghese per ritiro del tennista argentino.
Il ritiro del Peke è ricco di significati. È il primo walkover in carriera per Schwartzman, che aveva subito un infortunio durante la maratona vinta con Cuevas ieri. Proprio contro Cuevas lo scorso anno si era ritirato durante il match di Rio. Stamattina Schwartzman si è sottoposto a una risonanza magnetica che ha evidenziato una lieve lesione all’adduttore sinistro. Ha provato comunque a giocare, arrendendosi solo nel riscaldamento. Grande peccato per Diego, che poteva raggiungere la top10 sulla terra sudamericana. L’infortunio non è grave ma dovrebbe tornare ad Indian Wells, saltando quindi Rio, Dubai e la sfida di Davis con la Colombia.
Il fortunato finalista sarà quindi Pedro Sousa, lucky loser, alla prima finale a livello ATP in carriera. Una storia incredibile quella del tennista portoghese, entrato in tabellone grazie al ritiro di Garìn, vincitore della finale di Cordoba contro Schwartzman, e poi in finale per il ritiro proprio dell’argentino. Sarà il terzo tennista portoghese nell’era Open a giocare una finale ATP e salirà almeno al numero 107 del ranking.
Molto combattuta la semifinale tra Londero e Ruud. Se il tennista norvegese era favorito per il ranking e per i grandi progressi mostrati in questo inizio stagione, l’argentino aveva il vantaggio di giocare in casa. E sin da subito è Londero a prendere il comando delle operazioni, mostrando un tennis inusualmente aggressivo e offensivo, che gli vale il break decisivo nel terzo gioco del primo set.
L’avvio del secondo set non si discosta molto da questo spartito tecnico, con il rovescio lungolinea di Londero a fare da padrone. Ruud non sembra molto centrato oggi e l’argentino arriva con facilità su tutte le palle. Proprio un’ottima difesa del Topito costringe all’errore di rovescio Ruud ed è break. Il norvegese sembra aver mollato e non offre la minima resistenza nei turni di servizio di Londero, fino a che l’argentino va a servire per il match e qualcosa si inceppa. Prima sbaglia un comodo dritto nei pressi della rete e poi tira lungo uno smash facile ed è controbreak per Ruud. A quel punto prende un parziale di 8 punti a 2 che valgono il secondo set per Ruud, senza che abbia fatto niente di speciale.
Londero è completamente fermo in campo ed al cambio di campo urla al proprio angolo “Non ce la faccio più!”. Si trova subito sotto 0-40 sul proprio servizio. Lo salva temporaneamente un problema di salute di uno spettatore. Al ritorno in campo l’argentino annulla due palle break con coraggio, ma un errore non forzato di rovescio lo condanna al break, sembra davvero finita. Londero ha un sussulto di orgoglio ma non basta, Ruud breaka a zero ed è il secondo finalista di Buenos Aires.
Sfuma quindi il sogno degli argentini di avere una finale tutta albiceleste. Ruud salirà al numero 38 della classifica mondiale, superando il best ranking di papà Christian. Approda alla seconda finale in carriera, dopo la prima persa con Garìn a Houston lo scorso anno. Avrà una grandissima chance contro Pedro Sousa, anche lui reduce come Londero da dei problemi fisici subiti nei quarti, ma chissà che il portoghese non completi una settimana magica.
Risultati:
[LL] P. Sousa b. [1] D. Schwartzman W/O
[8] C. Ruud b. J. Londero 4-6 7-5 6-1