Roland Garros: i primi ottavi Slam di Jannik Sinner

Italiani

Roland Garros: i primi ottavi Slam di Jannik Sinner

A 19 anni la grande speranza azzurra è già alla seconda settimana di uno slam. Coria combatte ma cede in 3 set

Pubblicato

il

 

J. Sinner b. F. Coria 6-3 7-5 7-5

Arriva un’altra vittoria in tre set per Jannik Sinner, questa volta ai danni del ventottenne Federico Coria, n. 99 ATP. Due ore e mezza di scambi molto duri, molti dei quali oltre i nove i colpi, sia per merito dell’ottima preparazione atletica di Coria, sia per qualche pecca di Sinner, ancora un po’ restio a cercare soluzioni alternative alle bordate da fondo che comunque viaggiano a velocità invidiabili. Anche il fratello dell’ex secondo giocatore del mondo ha messo in mostra buone qualità nei fondamentali al rimbalzo, soprattutto con il rovescio, colpo con cui è capace di girare lo scambio trovando con facilità il lungolinea – caratteristica, purtroppo per lui, che possiede anche Jannik e a un livello superiore. L’azzurro conferma allora i favori del pronostico e merita anche un plauso per essere rimasto aggrappato a un terzo set che pareva essere perso dopo un paio di giochi di appannamento, evitando di prolungare un incontro fisicamente impegnativo opposto a un avversario atleticamente molto preparato, che due anni fa giocava le qualificazioni dei Challenger ma che ha dimostrato di valere appieno la top 100 da pochissimo conquistata.

IL MATCH – Parte tranquillo, Coria, anche troppo, tanto che l’impressione immediata è che Jannik possa salirgli sopra facilmente come ha fatto con Bonzi al turno precedente. Invece, un’incertezza al volo che lo fa rinunciare ad andare a chiudere a rete il punto successivo gli preclude il break per il 2-0. Anzi, è l’altro che sorpassa, abbandonando il ritmo da under 16 con cui aveva iniziato e piazzando qualche bella accelerazione. La palla di Sinner viaggia di più, anche se la differenza si percepisce più del dovuto perché dalla parte del rovescio Coria varia altezze e rotazioni in attesa della palla giusta che spesso gioca con precisione anche in corsa. E corre, quanto corre Fede, con i suoi 180 cm per 73 chili che certo non richiedono uno sforzo supplementare, anche se la distanza è lunga per tutti. Fino al 3 pari, il servizio non gioca un ruolo determinante se non in negativo, così l’azzurro evita di dover ricorrere alla seconda battuta (2 punti vinti su 10), propone anch’egli qualche palla più lavorata scombinando piani e timing argentini e vola a prendersi il parziale.

Sinner va subito sotto alla ripresa, in debito di ossigeno si prende anche un warning, non entra per colpire al volo quando dovrebbe (aggiungendosi alla lunga lista di chi non lo fa, ma ha tempo per cancellarsi), però rientra nel punteggio con un po’ di fortuna e l’aiuto dell’avversario. Coria deve lavorare sull’atteggiamento negativo perché al cambio cambio rivive, invece di metterselo alla spalle, il 3-0 mancato, tra una brutta smorzata e lo smash steccato di Jannik che ha toccato l’ultimo pezzo utile di linea. Alla difficile ricerca dello sweet spot sullo smash e dispensando assist sulle volée da attaccare, Sinner si affida alla maggior penetrazione dei suoi colpi al rimbalzo e chiude al dodicesimo gioco, entrando con il rovescio al volo. Il match è particolarmente duro, con il 43% degli scambi oltre i nove colpi, gli unici che vedono Coria in (leggerissimo) vantaggio, a testimonianza delle difficoltà nello sfondarlo da parte del nostro, che comunque domina quelli di media durata.

Si perde poco dopo l’inizio della terza partita, Jannik, quando si poteva sperare in uno scoramento di quello sotto di due set dopo aver giocato a un buonissimo livello. Due errori di dritto e un doppio fallo dopo una veronica fallita mandano avanti Coria che consolida per il 4-1, mentre il diciannovenne altoatesino cerca di ritrovare fiducia. La ritrova in extremis, quando l’altro serve sul 5-3, grazie a un bel rovescio in entrata subito seguito da un dritto in dinamica, cancellando qualche precedente errore per aver aspettato la palla. Aiuta anche il servizio argentino, la cui velocità media sulla prima non supera i 150 km/h; d’altra parte, non avendo una botta micidiale e a maggior ragione in queste condizioni ambientali, rinunciare a sporadici punti gratis a favore di una più alta percentuale di prime battute in campo non è un’idea malsana. Il passaggio a vuoto è alle spalle, completamente dimenticato quando avrebbe anche potuto lasciare il set, e Jannik è padrone del campo, incredibilmente reattivo su ogni palla da attaccare. Coria è alle corde e, con un rovescio lungolinea, Sinner si prende l’ultimo punto e i suoi primi ottavi finale Slam contro Alexander Zverev.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement