Parola di capitano: "Sinner e Berrettini al top, possono vincere uno Slam". Nell'Atp Cup l'Italia gioca con Francia e Austria (Crivelli). Atp Cup, Thiem contro l'Italia (Mastroluca). La Indiana Jones del tennis, otto dita per l'avventura (Narducci). Jannik Sinner al gran gala con i top player (Barana)

Rassegna stampa

Parola di capitano: “Sinner e Berrettini al top, possono vincere uno Slam”. Nell’Atp Cup l’Italia gioca con Francia e Austria (Crivelli). Atp Cup, Thiem contro l’Italia (Mastroluca). La Indiana Jones del tennis, otto dita per l’avventura (Narducci). Jannik Sinner al gran gala con i top player (Barana)

La rassegna stampa del 23 gennaio 2021

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Parola di capitano: “Sinner e Berrettini al top. Possono vincere uno Slam” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Lui ci credeva anche quando il tennis italiano maschile attraversava il deserto: «Stiamo lavorando per voi, arriveranno i momenti di gloria». Ora, da profeta di buona sorte, il capitano di Coppa Davis azzurro si gode un top ten, un fresco ex top ten, il più forte under 21 del mondo e un movimento capace di piazzare otto giocatori tra primi 100, con il puledro Musetti che sta lì di rincorsa.[…]. Corrado, so che prima di analizzare le speranze azzurre c’è bisogno di una premessa. «Certamente: ogni previsione è per forza legata a ciò che succederà con il calendario. Si viene da una stagione in cui si è giocato poco, tanti protagonisti hanno faticato a trovare il ritmo o addirittura non ci sono mai riusciti. È evidente che se la situazione non si normalizza, i valori potrebbero cambiare. Lo vedremo già in Australia, dove tra quarantene, isolamento e allenamenti obbligati bisognerà essere forti soprattutto di testa». >Cominciamo il viaggio rispettando la classifica: cosa si aspetta da Berrettini? «Matteo ha già fatto il grande salto, ormai è un top player. È importante che finalmente abbia potuto svolgere la preparazione senza intoppi fisici, lui è uno di quelli che ha bisogno di giocare per trovare la condizione e la fiducia in se stesso, quindi spero che il calendario gli dia una mano. E poi è relativamente “nuovo” per il vertice, significa che ha ancora margini di miglioramento». ? Per Fognini invece sarà fondamentale ricominciare a pensare a se stesso come a un giocatore sano. «In pratica Fabio deve ripartire da zero, la doppia operazione non è stata una passeggiata e poi, quando stava mettendo finalmente insieme qualche partita, ha preso il virus. Fino a ottobre si è allenato con me, vedevo che mordeva il freno e soffriva perché il dolore non era ancora scomparso. Intanto, deve ritrovare la piena salute e poi considerare che i primi mesi saranno complicati: ma sono sicuro che lo rivedremo ai suoi livelli sulla terra battuta. ha ancora tanto da dare». ?Sinner in Australia si sta allenando con Nadal: sembra quasi una consacrazione. «Intanto per lui sarà un’esperienza straordinaria da cui potrà solo imparare. L’anno scorso Jannik doveva gestire la pressione di una nuova dimensione da giocatore, adesso gli si chiedono risultati immediati. Ci saranno alti e bassi, ovviamente, ma ha le spalle larghe. Soprattutto, è molto consapevole dei suoi mezzi, però non è presuntuoso: questo significa che è disposto ad ascoltare e a lavorare per crescere e migliorare». ? Non nascondiamoci, dopo i periodi bui noi italiani stiamo sognando: Matteo e Jannik possono già vincere uno Slam? «Ne sono convinto. Berrettini ha già giocato una semifinale agli Us Open, che è lo Slam più competitivo, Sinner ha fatto quarti a Parigi mettendo in difficoltà Nadal per due set. Certo, in uno Slam conta anche la capacità di gestire le due settimane e serve un po’ di fortuna nei sorteggi, ma entrambi sono da corsa. E poi comunque il tempo e dalla loro parte: prima o dopo i fenomeni della generazione dorata molleranno la presa. E loro saranno lI per approfittarne» . Lei ha sempre creduto alla resurrezione azzurra e adesso si gode un movimento trainante. «Serviva solo tempo, ora è evidente che la competizione interna stimola. Sonego sarà testa di serie in Australia ed ha ancora ampi margini di miglioramento, Travaglia, Mager e Caruso sono seri e giocano bene. Ma se dovessi scommettere un euro, lo punterei su Cecchinato: è di nuovo tonico, anche di testa, sulla terra battuta tornerà ad essere uno dei migliori del mondo perché una semifinale a Parigi non si dimentica in tre anni». ? Da capitano di Davis. avrà accolto con soddisfazione l’ipotesi che il girone dell’Italia potrebbe disputarsi a Torino. «Gli organizzatori del nuovo format mi hanno chiesto un parere, ed io ho risposto che portare la Davis in tre città fa recuperare un po’ dello spirito originario, sperando che possa esserci ll pubblico. Sarà una grande emozione, ma anche una grande responsabilità. Abbiamo una squadra molto forte e compatta, partecipare non sarà l’unica cosa che conta». 

Nell’Atp Cup l’Italia gioca con Francia e Austria (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Mentre Sinner tornerà ad assaggiare il campo il 29 gennaio in un’esibizione di lusso con Nadal, Djokovic e Thiem prima di giocare uno dei due tornei di Melbourne in preparazione agli Australian Open, Berrettini e Fognini debutteranno ufficialmente nella Atp Cup, la gara a squadre tornata in calendario un anno fa, che si disputa dall’1 al 5 febbraio sempre a Melbourne. L’Italia, nel sorteggio di ieri, è finita nel girone con l’Austria di Thiem e la Francia di Monfils, un test probante soprattutto per l’incrocio con íl numero 3 del mondo: la manifestazione, del resto, presenta al via ben 14 dei primi 15 giocatori del ranking (manca solo Federer). Causa pandemia, il format è stato ridotto da 18 a 12 team, divisi in quattro gironi da 3: ogni squadra incontrerà le altre del gruppo in un «tie» composto da due singolari e un doppio. I singolari vedranno opposti i due numeri uno e i due numeri due di ogni nazione. Le quattro formazioni vincenti dei rispettivi gironi avanzeranno alla seconda fase che sarà a eliminazione diretta. L’Atp Cup mette in palio un montepremi di 3.700.000 euro (il 40% in meno rispetto al 2020) e 500 punti al giocatore che le chiude imbattuto. Nuove richieste Intanto, dopo le polemiche dei giorni scorsi, pare che i 72 giocatori in isolamento per essere stati in contatto con positivi potrebbero far fronte comune nel richiedere un ammorbidimento delle regole: sostanzialmente, la possibilità di allenarsi tra di loro dopo dieci giorni di quarantena e ovviamente con tampone negativo. Sulla proposta ha espresso gradimento anche Craig Tiley, il numero uno della federazione australiana, che tuttavia deve sempre scontrarsi con le autorità sanitarie dello Stato di Victoria. […]

Atp Cup, Thiem contro l’Italia (Alessandro Mastroluca, Il Corriere dello Sport)

L’Italia di Matteo Benettini e Fabio Fognini sfiderà l’Austria di Dominic Thiem e la Francia di Gael Monfils nella ATP Cup. […]. Ogni incontro fra nazioni prevede due singolari (fra i numeri 1 e poi fra i numeri 2) e un doppio. Le prime dei quattro gironi si qualificano per la semifinale. Nel gruppo A la Serbia del n.1 del mondo Novak Djokovic sfida la Germania di Alexander Zverev e il Canada di Denis Shapovalov e Milos Raonic. Nel gruppo B la Spagna di Rafa Nadal giocherà con la Grecia e l’Australia. La Russia di Daniil Medvedev, l’ultimo vincitore delle ATP Finals, parte da favorita del Gruppo D, che include Argentina e Giappone. Non sarà in Australia, invece, Andy Murray. Lo scozzese ha confermato di essere risultato positivo all’ultimo test Covid, ed è dunque in auto-isolamento nella sua casa vicino Londra. Nonostante avesse ricevuto una wild-card per il primo Slam della stagione, dunque, non è potuto salire sui voli charter messi a disposizione da Tennis Australia. Il regime di quarantena, soprattutto per i 72 atleti che non possono lasciare la camera a Melbourne per 14 giorni, continua ad essere oggetto di critiche. Victoria Azarenka ha detto al quotidiano australiano The Age che quei 72 vorrebbero potersi allenare fra loro, dopo 10 giorni di isolamento, se i test fossero ripetutamente negativi. Ma l’agenzia che gestisce l’emergenza a Melbourne e in tutto lo stato rifiuta cambiamenti. Per Boris Becker è irragionevole pensare che si possa preparare così uno Slam. […]

La Indiana Jones del tennis, otto dita per l’avventura (Fausto Narducci, Sport Week)

Adesso ogni volta che vi sentirete stanchi ma anche fuori ruolo, che vi verrà voglia di arrabbiarvi con l’allenatore che vi fa ripetere un servizio perché impugnate male la racchetta o anche che non ce la fate più a stare in bicicletta: in tutti questi e tanti altri casi, pensate a Francesca Jones, detta Fran. Pensate a quanta fatica deve aver fatto la ventenne britannica con otto dita delle mani (tre dita un pollice su ciascuna estremità) e sette sui piedi (quattro sul sinistro e tre sul destro) per diventare non solo una vera tennista ma addirittura una delle migliori 128 che dall’8 febbraio parteciperanno agli Open d’Australia. «Anche una Rolls Royce è costruita da zero» è la frase che da oltre una settimana è diventata il nuovo motto di “quelli che ce l’hanno fatta”, che in nessuno modo si possono chiamare disabili ma neanche paralimpici. Perché fin da quando il padre da piccolissima la portò a un campus tennistico, Fran si è sentita (o ha voluto sentirsi) come tutte le altre. Più i compagni di scuola la prendevano in giro per quelle strane mani, più gli allenatori della Sanchez Casal Academy di Barcelona — dove si era trasferita a 9 anni — le dicevano che era impossibile diventare come le altre allieve, più l’Indiana Jones del tennis si sentiva uguale agli altri. Appena consapevole, le avevano spiegato che era nata con un’anomalia genetica rara, che soffriva di “displasia ectodermica ectrodattilia”. […] È vero che aveva dovuto risolvere maggiori problemi di equilibrio ma poi, grazie a una racchetta più leggera e a un grip più piccolo, aveva risposto ai critici del suo rovescio bimane scalando le classifiche fino al numero 241 al mondo. Ora che è diventata famosa ha scoperto che c’è anche qualche precedente simile al suo nel tennis: al moschettiere azzurro Tonino Zugarelli manca la falange del pollice destro (ma per un incidente); il leggendario Bill Tilden non ha il dito medio della mano destra. Anche il campione mondiale di scacchi lettone degli Anni 60 Michail Tal’ soffriva di ectrodattilia ma ovviamente le due dita in meno della mano destra non influivano sulla sua attività. Di Indiana Jones, nello , sport, ne esiste una sola.

Jannik Sinner al gran gala con i top player (Francesco Barana, Corriere dell’Alto Adige)

L’unico al gran gala dei fuoriclasse. Il peso internazionale di Jannik Sinner, 19 anni e numero 36 del mondo, cresce a dismisura e l’invito a unirsi a Djokovic, Nadal e Thiem nell’esibizione di Adelaide del 29 gennaio lo dimostra. Il Rosso giocherà con i primi tre giocatori del mondo il minitorneo combined «A day at the drive»: quattro uomini e quattro donne: la Osaka, la Halep, Serena Williams e la Barty. L’esibizione sarà l’antipasto della season australiana outdoor sul cemento, che prenderà il via due giorni dopo, il 31, a Melbourne con due tornei Atp250, Melbourne 1 (con Sinner) e Melbourne 2; e che culminerà con gli Australian Open dell’8-21 febbraio, dove avremo sia Sinner che Andreas Seppi in tabellone. Il Rosso in questi giorni si sta allenando con Rafa Nadal proprio nei campi di North Adelaide dove venerdì prossimo si svolgerà il «Drive». Sinner, Nadal , Djokovic, Thiem e le sorelle Williams sono i soli tennisti nella lussuosa «bolla» di Adelaide (hotel con suite di lusso, un piano dedicato ad ognuno); tutti gli altri – Seppi compreso – si trovano a Melbourne, al centro delle polemiche in questi giorni perché giudicata troppo restrittiva nelle disposizioni della quarantena. […] Tornando all’esibizione del 29: ancora non sono stati resi noti orari e incontri. Quello che è certo è che si giocheranno quattro match alla mattina (due gli uomini e due le donne) e quattro la sera. Sinner poi volerà a Melbourne, dove esordirà ufficialmente il 31 o l’1 febbraio nel primo turno di Melbourne: lì da terza testa di serie dietro a Goffin e Khachanov è tra favoriti e può cogliere l’occasione per incrementare punti, acquisire nuove posizioni in classifica e prendere confidenza — in ottica Australian Open — con il clima caldo e ventoso di Melbourne Park. L’adattamento ambientale infatti è da sempre una variabile aggiuntiva dello slam australiano. Jannik poi a cavallo di febbraio e marzo giocherà in Europa sul «suo» indoor: Montpellier (22 febbraio), poi Rotterdam e Marsiglia. Con questo calendario tra due mesi potrebbe già varcare la top-20 mondiale.

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