L'Australia fa male agli addominali: ko anche Muchova

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L’Australia fa male agli addominali: ko anche Muchova

L’infortunio del momento, lo stesso che ha colpito Novak Djokovic (senza impedirgli di vincere il torneo) ha colpito anche la ceca. Si fermerà anche lei per qualche settimana, ma racconta: “Ho il sogno di vincere uno Slam”

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Karolina Muchova - Australian Open 2021 (via Twitter, @australianopen)
 

Nei giorni in cui Novak Djokovic ci ha spinto ad approfondire come si possa vincere con una lesione addominale (salvo poi fermarsi), arriva sul tema anche la testimonianza di Karolina Muchova. Al sito ceco iSport.cz, la numero 22 del mondo ha raccontato di aver giocato e perso la semifinale contro Jennifer Brady proprio con un problema del genere. A suo dire, “anche maggiore” rispetto a quello che non ha impedito a Novak Djokovic di sollevare il trofeo. Come il serbo, anche Muchova ha annunciato di doversi fermare – nel suo caso, fino alla fine di marzo – per curarsi al meglio. Il dibattito che si è aperto – molto mediatico e poco scientifico, in realtà – è su quanto possa essere sostenibile giocare con uno strappo degno di questo nome. I media spagnoli ricordano come una lesione addominale, nel 2009, mandò ko Nadal nella semifinale dello US Open contro Del Potro. Confrontare situazioni diverse tra loro, al netto anche dei progressi nelle cure, rischia però di essere fuorviante.

STOP e AMBIZIONI – Muchova racconta: “La mia lesione, riscontrata in Australia, era più grande di quella di Djokovic. La sua era sul lato destro dell’addome, io l’ho avuta sul sinistro. Dopo tre giorni e un viaggio aereo molto lungo per tornare in Repubblica Ceca, devo dire che il riposo ha portato giovamento“. La stagione, in ogni caso, è lunga e potrebbe ancora regalarle soddisfazioni. Magari tentando un recupero per Miami nell’ultima settimana di marzo, o aspettando aprile e la terra battuta per abbassare il coefficiente di rischio. Rimane alta, invece, l’asticella delle ambizioni: “Il mio sogno è vincere uno Slam – ha raccontato -, questo viene prima di arrivare al numero uno del ranking. Intanto spero di entrare presto in top 20. Il mio gioco probabilmente risulta adatto all’erba (a Wimbledon 2019 si spinse fino ai quarti, ndr), ma si è visto che posso giocare bene anche sul cemento. Una chance penso di averla in tutti gli Slam“.

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