Sinner: "Sto ancora pelando le carote, ma non conosco la ricetta!"

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Sinner: “Sto ancora pelando le carote, ma non conosco la ricetta!”

“Musetti è già forte, è normale giocare più liberi contro i top player”. Domani lo aspetta Karatsev: “È in fiducia, sarà dura”

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Jannik Sinner - ATP Dubai 2021 (courtesy of Dubai Duty Free Tennis Championships)
 

Jannik Sinner ha vinto un’altra partita intensa nel 500 di Dubai, stavolta contro Roberto Bautista Agut, risultato che gli ha consentito di raggiungere i quarti di finale. Al termine di un match giocato bene da entrambi (lo spagnolo ha peraltro chiuso con sette punti in più), il classe 2001 si è detto soddisfatto: “Come livello è stata una delle mie partite migliori, anche perché avevo delle idee molto precise su come fargli male e su come vincere. In un anno sono poche le volte in cui ci si sente bene in campo; anche se io punto a vincere anche quelle, oggi invece mi sono sentito bene, e anche lui ha giocato ad un livello molto alto, quindi è stato un bel match. Ho provato ad essere aggressivo, soprattutto in risposta, ma ho anche provato a variare un pochino i ritmi, in particolare nell’ultimo game ho cercato di fare qualcosa di diverso su un punto decisivo, è importante cambiare il gioco ogni tanto“.

IL PROSSIMO AVVERSARIO

Domani lo attende il russo Aslan Karatsev, grande rivelazione di inizio stagione che nel 2021 ha vinto 12 partite su 14, perdendo solo con Djokovic e Thiem. L’altoatesino si dice consapevole della difficoltà del compito: “Aslan è in fiducia dopo l’Australian Open, quindi sarà molto difficile batterlo. Sarà una partita diversa rispetto a oggi, lui è un big server e gioca molto rapidamente. Sono contento di iniziare a conoscere il suo gioco, ci siamo allenati insieme solo una volta, 4-5 anni fa al Futures di Sharm El Sheik [presumibilmente si riferisce alle edizioni del torneo disputatesi nel gennaio del 2018, ndr]”.

 

IL MOVIMENTO ITALIANO

Karatsev ha eliminato un altro azzurro, vale a dire Sonego, in un incontro tirato, e un giovanissimo come Musetti ha ottenuto la sua prima vittoria su un Top 10 battendo Schwartzman all’esordio in Messico: cosa pensa Sinner dei buoni risultati dei suoi connazionali? “Sonego sta giocando bene, Musetti ha fatto benissimo ieri sera ad Acapulco, è una cosa eccitante, anche perché abbiamo stili diversi. Musetti può fare tutto con la pallina e fisicamente è già forte, e anche Sonego serve benissimo e tira forte. Sono contento per il tennis italiano, c’è qualcuno che può far bene in ogni torneo“.

Come sottolineato da Jeff Sackmann di Tennis Abstract, Musetti è 4-1 con avversari fra i primi 65 al mondo e 4-9 contro avversari fra la 65 e la 100. Come spiegare questa differenza di rendimento nei match apparentemente più difficili? “Sicuramente quando non hai nulla da perdere giochi più libero. Sicuramente è molto forte, il braccio ce l’ha. Detto questo, non è facile giocare così tutto l’anno, ma sia io che lui riusciamo a farlo contro i più forti, anche perché siamo obbligati a farlo per cercare di vincere“.

Il toscano sta cercando l’ingresso in Top 100, a una bella distanza dall’altoatesino, che con questo risultato salirebbe al trentesimo posto delle classifiche mondiali, ma, come sottolinea lui stesso, agli inizi il ranking è relativo: “Per me la classifica è un numero. Se uno è da Top 100 all’età mia o di Lorenzo significa che siamo già ad un grande livello, poi ci sono dei dettagli che determinano l’ingresso in Top 10. Comunque io non guardo la classifica, se giocassi una partita così ma fossi N.150 del mondo sarei contento lo stesso“.

Jannik Sinner, servizio – ATP Dubai 2021 (courtesy of Dubai Duty Free Tennis Championships)

IL PROCESSO DI CRESCITA

Settimana scorsa, Sinner ha usato una metafora culinaria per descrivere il suo percorso tennistico dopo la sconfitta con Medvedev a Marsiglia: “Sto pelando le carote, ma almeno sono in cucina“. Oggi è tornato sul tropo, ma con una diversa inflessione: “I miglioramenti non devono riguardare dritto e rovescio, tutto deve crescere. Come ho detto a Marsiglia, sto pelando le patate e devo ancora finire di preparare il piatto. Non è che già non sia in grado di finire un piatto, è che non conosco ancora la ricetta!

Il suo focus sembra essere sulla necessità di avere sensazioni sempre migliori, un aspetto su cui ha riscontrato grandi miglioramenti nell’ultimo anno: “La cosa più importante per me è sempre di migliorare. Lo scorso anno è stato un po’ diverso perché gli altri giocatori avevano imparato a conoscermi dopo le Next Gen del 2019, e quindi per me non è stato facile, anche perché dovevo abituarmi ad affrontare grandi giocatori ogni settimana. Ora mi sento un po’ più a mio agio, mi conosco un po’ meglio, so cosa devo migliorare, o meglio, devo migliorare tutto, ma sto anche iniziando a capire cosa funziona di più. Sono contento di ogni progresso che sto facendo, ho un grande team che mi aiuta a capire come risolvere i problemi sul campo”. Ha poi aggiunto:Più partite e faccio e meglio è, in fondo ho giocato poco, in particolare fra i junior. L’obiettivo è di stare tanto in campo, magari anche allenandosi dopo i match, ed è quello che amo fare. A volte sarebbe bello vincere un po’ più rapidamente, ma comunque sono contento di stare in campo“.

Il punto debole della sua prestazione di oggi è stata l’efficienza di volo, con soli tre punti fatti su nove. Al contempo, però, sembra che stia cercando di giocare di più in doppio (in questo torneo è ancora in corsa, in coppia con Hurkacz – i due affronteranno le tds N.4 Dodig/Polasek nei quarti): è una scelta mirata alla crescita sotto rete? Sembrerebbe di no: “Giocare di più il doppio è un obiettivo per noi, ma più per il servizio e per la risposta. Devo migliorare a rete soprattutto in termini di posizionamento, oggi ci ho provato e a volte ha funzionato, altre volte meno“.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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