Rublev soddisfatto e onesto: "Una delle mie vittorie migliori, ma Nadal non ha giocato bene"

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Rublev soddisfatto e onesto: “Una delle mie vittorie migliori, ma Nadal non ha giocato bene”

Rublev entra nel club ristretto dei giocatori (5) capaci di battere Rafa a Montecarlo. Una gran prova di maturità “Se non avessi mantenuto la calma prima del terzo set, l’avrei perso 6-2”

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Andrey Rublev - ATP Montecarlo 2021 (via Twitter, @atptour)
 

Una vittoria contro Nadal sulla terra rossa è per sempre. Lo può affermare qualunque giocatore in attività (e non) nel circuito ATP: ciò che ha fatto il mancino spagnolo nell’arco delle ultime 15 stagioni sul rosso ha dell’irreale. Per questo quando non riesce a vincere pur lottando contro un ottimo avversario e una versione sbiadita di sé stesso, siamo tutti piuttosto sorpresi. I giocatori che son riusciti a batterlo su questa superficie sono ben pochi. Solamente 5 al Montecarlo Country Club: il primo fu Coria nel 2003, quando Rafa aveva solo 16 anni. Poi una striscia incredibile di 46 partite vinte di fila dal 2005 al 2013, in cui colleziona 8 trofei prima di perdere il nono in finale contro Djokovic. Nel 2014 riesce nell’impresa anche David Ferrer nei quarti. Bisognerà poi attendere cinque anni prima che un altro giocatore lo sorprenda su questi campi: lo straordinario Fabio Fognini del 2019.

Andrey Rublev da poche ore si è unito a questo piccolo gruppo di tennisti in grado di scalfire il dominio del Principe di Montecarlo. Una vittoria speciale per il russo, che nelle ultime stagioni ha fatto importanti passi in avanti (sebbene non abbia ancora messo in bacheca un titolo importante). “Se consideriamo che Rafa è il giocatore più forte della storia su terra rossa” dice Rublev in conferenza, “allora questa è una delle vittorie più belle per me. Come quella con Roger. Ma se la vedi da un’altra prospettiva, per come si sentiva lui oggi, certamente non ha giocato a un buon livello”.

Secondo il moscovita, Nadal si trova sempre in una situazione scomoda: “La sua posizione è così dura. Le persone si aspettano che tu vinca sempre perché sei il miglior giocatore sulla terra rossa. Pensano che non puoi perdere. È dura giocare con questa sensazione. Anche quando gioca contro grandi atleti come Djokovic, le gente è convinta che Rafa vinca solo perché si gioca su terra. Ogni anno però vince tornei o arriva in fondo. È incredibile come riesce a gestire tutto questo“.

“Oggi la situazione era strana” ha affermato, ragionando sulla partita. Era surreale che vincessi 6-2 3-1 con palla del secondo break. Dentro di me sentivo che qualcosa stava per cambiare. La partita non poteva andare avanti così, sarebbe stata la peggior partita della vita per Rafa. Sapevo che a un certo punto lui sarebbe tornato e sarebbe riuscito a riprendersi il break. Cosa che alla fine ha fatto”.

Nonostante abbia perso un set dominato per oltre metà, Rublev è riuscito a vincere la partita a inizio terzo parziale, quando ha dimostrato a Nadal di avere comunque lo stesso atteggiamento e di non essersi demoralizzato troppo per quanto accaduto: “Nella mia testa ero amareggiato. Ma l’ho accettato comunque. Ero preparato. Mi sono detto di continuare a giocare alla stessa maniera. Questa settimana sto riuscendo a controllare bene le emozioni. È la chiave. Anche con Roberto (Bautista Agut), se avessi mostrato le mie emozioni avrei perso. Stessa cosa con Rafa oggi. Se dopo aver perso il set avessi detto qualcosa o mostrato le mie emozioni prima del terzo, l’avrebbe vinto 6-2 lui. Io sono emotivo, posso andare da 0 a 100 e il giorno dopo fare l’opposto. Devo ancora migliorare su questo”.

Ha poi chiuso la conferenza stampa con un’ammissione: Quando ero un bambino sapevo che un giorno avrei potuto battere Nadal. Quando ero piccolo il mio unico sogno era fare il tennista. Non avevo piano B o C. Mi dicevo che quando avrei avuto 22 anni, Rafa ne avrebbe avuti 30 e qualcosa, ma ancora in attività. Certamente immaginavo che l’avrei incontrato sul campo e sarebbe stato bello avere una chance di batterlo. Ma ero un bambino…”.

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