Del tutto comprensibile lo scarso interesse suscitato da questo Challenger 50, il quarto della serie andata in scena in questa bella località situata a pochi km da Lisbona, sulla strada per Cascais. L’attenzione dei media è stata piuttosto modesta, sarà perché tutti i riflettori erano già puntati su Parigi, sarà perché, all’interno di una entry list non entusiasmante, l’unico italiano in gara (il friulano Bonadio), è uscito prematuramente al secondo turno.

Alcuni motivi d’interesse però c’erano, uno di carattere estetico perché il piccolo centrale del locale Circolo Tennis è un autentico gioiello. L’altro motivo, ancor più importante, era che il 18enne danese Holger Rune disputava la sua prima finale a livello Challenger. Il ragazzo è estremamente promettente, negli ultimi mesi è stato assoluto protagonista del circuito ITF, vincendo ben quattro tornei e mettendo in mostra caratteristiche di gioco e di mentalità che molto probabilmente lo porteranno a percorrere un’ottima carriera. Dall’altra parte della rete il padrone di casa Gastao Elias (n.253 ATP ma n.57 nell’ottobre 2016), che ha avuto la meglio in tre combattuti set: 5-7 6-4 6-4. Un match di quasi tre ore in cui ha prevalso l’esperienza del 30enne portoghese che evidentemente ha un gioco che infastidisce Rune. Ricordiamo infatti che in febbraio, nell’unico precedente, Gastao Elias aveva prevalso nella finale del Future di Villena, sempre in tre set.

L’incontro, come dicevamo, è stato piuttosto combattuto, anche se in realtà il giovane danese non ha mai avuto delle vere occasioni, complici le pessime percentuali al servizio (52% di punti sulle prime) che gli sono costate ben cinque break. Holger Rune guadagna comunque altre posizioni e sale al n. 291 ATP, sistemando il campo base a una quota molto interessante. L’assalto alla vetta sarà questione di poco.