Rune non si ferma, secondo titolo Challenger consecutivo

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Rune non si ferma, secondo titolo Challenger consecutivo

Il giovane danese domina la finale di Verona e corona la sua straordinaria estate italiana. A Luedenscheid vince il padrone di casa Altmaier

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Holger Rune - Challenger San Marino 2021 (foto Felice Calabrò)
 

Era evidente che il giovane danese Holger Rune attraversasse un autentico stato di grazia ma in pochi potevano prevedere che riuscisse a trionfare in maniera così netta nel Challenger 80 di Verona. Per lui è stata una cavalcata trionfale, senza lasciare per strada nemmeno un set e soprattutto dando sempre l’impressione di essere in pieno controllo. Probabilmente, se fosse stato necessario, avrebbe potuto accelerare ma così non è stato e dunque gli è bastato un filo di gas per portare a casa il suo secondo trofeo consecutivo, il terzo di questa sua meravigliosa estate italiana (Biella 7 e San Marino i precedenti). La finale contro il croato Nino Serdarusic (n.304 ATP) è stata a senso unico come ci racconta il 6-4 6-2 finale. Nel primo set una sola, piccola emozione quando nell’ottavo game il croato non sfrutta la sua unica palla break, mettendo lungo un diritto non impossibile. Passato il pericolo, è il 18enne danese che, con grande freddezza, ottiene il break e mette in ghiaccio il parziale.

Nel secondo Rune va subito in fuga fino a che, sul 4-1, non accusa un breve passaggio a vuoto e concede qualcosa, ma su tutte le palle break rimedia col servizio (queste sono le stimmate del campione), piazzando due aces e un vincente. Anche sul primo ‘championship point’ Rune piazza un ace e può alzare le braccia al cielo, acclamato dal numeroso pubblico che ha la netta sensazione di aver assistito alla consacrazione di un futuro campione. La sua freddezza nei momenti importanti, la velocità di piedi, il ritmo elevatissimo da fondo campo e la capacità di tocco dimostrata sulle tante palle corte, ci inducono ad essere molto ottimisti sul futuro del ragazzo. Nel frattempo, diventato il plurivincitore stagionale (assieme a Brooksby, Griekspoor e Baez) e migliorato il proprio best ranking al n.145, si imbarca per New York dove lo aspettano le qualificazioni degli US Open.

Nel Challenger 80 di Luedenscheid la vittoria va al padrone di casa Daniel Altmaier (n.122 ATP e testa di serie n.4) che prevale 7-6(1) 4-6 6-3 contro il cileno Nicolas Jarry al termine di una finale molto combattuta, durata oltre due ore di gioco e disturbata dalla pioggia. Bravo il cileno, di cui abbiamo già ricordato le vicissitudini legate al doping, a rientrare in partita dopo che, perso il primo set, si era ritrovato sotto 3-0 nel secondo parziale e quindi ad un passo dalla sconfitta. Ma bravo soprattutto Altmaier che è rimasto lucido, riannodando le trame del proprio gioco, per poi andare a vincere abbastanza facilmente il parziale decisivo.

Per il 23enne tedesco seconda vittoria Challenger in carriera (il precedente a Braunschweig un mese fa) e nuovo best ranking al n.106 ATP, per Jarry continua invece la faticosa risalita che, come prevedibile, è fatta di tanti stop and go. La classifica ATP al momento lo vede al n.237, ovviamente piuttosto lontano dal n.38 che toccò nel luglio 2019, ma il talento dell’airone è notevole, proprio come il suo desiderio di rivincita. Piccola delusione invece per l’argentino Juan Manuel Cerundolo che si è fatto fermare in semifinale dal futuro vincitore (6-2 7-6). Per carità, la sconfitta non dovrebbe sorprendere anche perché il giovane e talentuosissimo mancino, in fin dei conti, in classifica è dietro di una trentina di posizioni. Ma è che ormai ci siamo tutti talmente abituati a considerarlo giocatore di categoria superiore che ogni suo passaggio a vuoto un po’ ci stupisce.

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