Parigi Bercy, Ruud qualificato alle Nitto ATP Finals, Hurkacz quasi

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Parigi Bercy, Ruud qualificato alle Nitto ATP Finals, Hurkacz quasi

Fritz elimina Norrie agli ottavi del Rolex Paris Masters, avvicinando Sinner al ruolo di prima riserva a Torino

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Casper Ruud al Rolex Paris Masters 2021 (Photo: Roberto Dell'Olivo)
 

Nel giro di 24 ore, la corsa agli ultimi due posti per le Nitto ATP Finals è passata da spasmodica a pressoché conclusa in virtù della qualificazione ai quarti di finale del Masters 1000 di Parigi Bercy di Casper Ruud (che è certo di andare a Torino) e di Hubert Hurkacz, a cui basterà battere l’australiano James Duckworth per staccare il pass dopo aver rischiato non poco contro Koepfer (il teutonico è stato due volte avanti di un set e di un break). Appese ad un filo le speranze di Jannik Sinner (battuto al secondo turno da Carlos Alcaraz) e di Cameron Norrie (eliminato agli ottavi da un Taylor Fritz davvero minaccioso in ottica 2022).

Facendo un recap, Ruud ha raggiunto quota 3275, rispettivamente 260 in più di Sinner (3015) e 330 in più di Norrie (2945): questo significa che nemmeno vincendo a Stoccolma la prossima settimana i due potrebbero raggiungerlo. Hurkacz è invece a 3135, 120 in più dell’azzurro e 190 in più del britannico.

I problemi però sono due: innanzitutto, Hubi sarà strafavorito contro Duckworth, che vincendo il derby con Popyrin ha raggiunto il primo quarto di finale 1000 dopo 11 anni nel circuito e otto interventi chirurgici e quindi più Carneade che Alessandro Magno; secondo, stiamo parlando delle fasi finali di un 1000, quando i punteggi ottenuti per una vittoria sono diamond fruitcake di Jeong Hong-yong e non stecche di Goleador – vincendo domani, Hurkacz intascherebbe 180 punti in una botta, chiudendo la contesa.

Anche qualora perdesse, Sinner dovrebbe arrivare almeno in finale in Svezia e sperare in una sconfitta prematura del polacco, mentre Norrie dovrebbe vincere il torneo. Per questo motivo, è assai probabile che settimana prossima Jannik e Cameron finiscano per giocarsi il ruolo di prima riserva per Torino, ruolo che visti gli acciacchi di Stefanos Tsitsipas potrebbe tradursi in una qualificazione dalla porta sul retro. Sinner ha 70 punti di vantaggio su Norrie, il che significa che ci sono diverse combinazioni che gli darebbero la certezza del nono posto anche facendo meno punti del rivale:

  • Sconfitta di Norrie prima delle semifinali
  • Sconfitta di Norrie in semifinale ma con Sinner che raggiunge almeno i quarti
  • Sconfitta di Norrie in finale ma con Sinner che raggiunge le semifinali.

In ogni caso, andiamo rapidamente a vedere come sono andati i match di Ruud, Hurkacz e Norrie durante la giornata degli ottavi.

[6] C. Ruud b. [Q] M. Giron 6-2 6-1

Si può tranquillamente sostenere che la portata della circostanza non abbia turbato più di tanto Casper Ruud, a cui sono bastati 67 minuti per disfarsi del qualificato statunitense Marcos Giron per sigillare la prima partecipazione alle Finals. Va sottolineata ancora una volta la crescita impetuosa dello scandinavo sul cemento, dove ha ottenuto i risultati di tutto rispetto elencati di seguito:

Se da un lato è vero che Ruud ha vinto solo ATP 250 quest’anno (ben cinque, di cui quattro sulla terra), dall’altro la sua continuità nei 1000 sul duro è stata veramente ottima, vincendo almeno due incontri in ciascuno dei quattro a cui ha partecipato (ha saltato Miami per infortunio). Più in generale, se il circuito si giocasse esclusivamente al meglio dei tre la sua classifica sarebbe ancora più alta, visto che il raggiungimento della qualificazione per Torino è arrivato così “tardi” solo in virtù di risultati deludenti negli Slam (in particolare a Parigi, dove perse un match infinito contro Davidovich Fokina pur vincendo 15 punti in più rispetto all’avversario).

Per quanto riguarda il match odierno, Ruud ha vinto l’83% dei punti con la prima e il 63 con la seconda, senza concedere palle break, chiudendo con 24 vincenti a 5 e dominando tutte le tipologie di scambio in un match in cui quasi il 50% dei punti ha superato i quattro colpi, un dato molto alto e favorevole al gioco di grande solidità dal fondo del norvegese – quando lo scambio si è allungato, il punteggio è stato di 31-12 in suo favore. Ruud ha breakkato nel quarto gioco al termine di un game molto duro in cui ha sprecato tre chance prima di portarsi 3-1 e servizio, e da lì ha gestito a piacimento, strappando di nuovo la battuta a Giron nell’ultimo game del parziale prima di portare a casa gli ultimi cinque game dell’incontro con un parziale di 22-7, inclusi gli ultimi nove punti d’un fiato. Ai quarti troverà Alexander Zverev, contro il quale ha nettamente perso l’unico precedente a Cincinnati lo scorso agosto.

[7] H. Hurkacz b. [LL] D. Koepfer 4-6 7-5 6-2

Decisamente più ardito il compito di Hubert Hurkacz, finito per due volte in svantaggio di un set e di un break contro il lucky loser tedesco Dominik Koepfer (che nel torneo aveva già sorpreso Murray ed Auger-Aliassime) prima di uscire alla distanza e chiudere in due ore e sei minuti. Ben 18 ace per Hubi, un bottino decisamente elevato sui campi diversamente rapidi della Accor Arena, dove i suoi colpi piatti sono meno incisivi.

Ad inizio partita il nerboruto Koepfer ha chiaramente prevalso negli scambi lunghi, aggiudicandosi quelli al di sopra dei quattro colpi per 18-10 e infilando quasi metà dei suoi vincenti (12/28) nel corso del parziale. All’ex-studente di Tulane è bastato un break ottenuto nel terzo game, difeso strenuamente salvando palle break sul 2-1 e sul 3-2. Appena cinque errori non forzati per il mancino nel primo, un grado di efficienza purtroppo per lui destinato a scemare.

Il momento decisivo è arrivato all’inizio del secondo set, quando si sono susseguiti ben quattro break di fila con Hurkacz a servire per primo e pertanto finito due volte in svantaggio, ma solo per poco. Recuperato anche il secondo break, Hubi ha trovato il proprio servizio e da lì in avanti non ha concesso più niente, perdendo appena sette punti nei propri turni fra secondo e terzo parziale.

Al contrario, la spia della riserva di Koepfer ha iniziato a lampeggiare con sempre maggiore furia: in svantaggio 4-5, ha dovuto annullare tre set point consecutivi, sforzo encomiabile ma vano, perché la capitolazione a posteriori definitiva è arrivata nel turno successivo. Nel terzo set Hurkacz è andato a palla break in tre turni di risposta su quattro, e dopo aver mancato una prima chance sul 2-1 in suo favore è passato sia nel sesto che nell’ottavo game, portandosi a due soli set da Torino. Come detto il suo prossimo avversario sarà James Duckworth, N.55 ATP mai affrontato in carriera.

T. Fritz b. [10] C. Norrie 6-3 7-6(3)

Battuto anche l’altro mancino con un passato nelle università americane, vale a dire Cameron Norrie, le cui speranze sono quasi al capolinea in seguito alla sconfitta riportata in 93 minuti contro un Taylor Fritz trasudante un livello di consapevolezza pressoché inedito rafforzato dalla semifinale raggiunta al BNP Paribas Open di Indian Wells a dalla finale della scorsa settimana al St. Petersburg Open – anche due set point salvati per lui nel secondo. Letale con la prima Fritz, che ha perso appena otto punti dei 48 giocati su quel colpo, doppiando l’avversario negli scambi brevi per 50-25 (la prima di Norrie viaggiava ad appena 172km/h, non certo un dato conduttivo a punti semplici).

Nel primo set Fritz ha salvato una palla break in apertura, il suo unico momento di sofferenza nel corso del parziale e cancellato con un bel rovescio lungolinea in sforbiciata. Avanti 3-2, ha sfruttato un errore di rovescio del britannico per guadagnarsi due palle break, allungando grazie ad un doppio fallo prima di chiudere agevolmente il set.

Anche nel secondo le opportunità sono state poche. Fritz ha mancato due palle break non consecutive sul 3-3, ma le recriminazioni più grandi (vista anche la posta in palio) sono certamente quelle di Norrie, che sul 5-4 in proprio favore ha avuto due set point consecutivi in risposta, cancellati però da un servizio vincente e da un poderoso dritto dal centro dello statunitense, che ha poi dominato il tie-break fuggendo sul 5-1 prima di chiudere al secondo match point.

Ai quarti lo attende il N.1 ATP Novak Djokovic, che ha beneficiato del ritiro di Gael Monfils e che ha sempre battuto lo statunitense in quattro precedenti inclusi due nel 2021, uno a Roma e uno (famigerato) a Melbourne, quando nonostante un problema addominale il serbo prevalse 6-2 al quinto.

Qui il tabellone aggiornato del Rolex Paris Masters 2021

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