WTA Toronto: Gauff vince lo scontro tra neo finaliste Slam con Rybakina, Pliskova domina Anisimova

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WTA Toronto: Gauff vince lo scontro tra neo finaliste Slam con Rybakina, Pliskova domina Anisimova

Karolina si prende la rivincita dopo la sconfitta subita a San José pochi giorni fa. Le difese di Cori prevalgono sulle staffilate di Elena

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Cori Gauff - Berlino 2022 (Twitter - @wtatour)
Cori Gauff - Berlino 2022 (Twitter - @wtatour)
 

Il National Bank Open di Toronto entra nel vivo con la quinta giornata di gare, oggi mercoledì 10 agosto era la volta dei match di secondo turno valevoli per un posto negli ottavi di finale del “1000” canadese.

Gli organizzatori del torneo hanno deciso di non mutare l’ora d’inizio del programma, inizialmente prevista per le 12:00 – ora locale – ma poi modificata dopo la giornata di lunedì funestata dalla pioggia con la decisione di anticipare di un’ora l’avvio della sessione diurna. Dunque il menù tennistico odierno, del Canadian Open al femminile, ha visto aprire i battenti alle 17:00 italiane considerando le sei ore di fuso orario che ci sono rispetto al Bel Paese.

[14] K. Pliskova b. A. Anisimova 6-1 6-1

Sul Court 1, terzo campo per importanza, hanno dato il via alla mattinata nordamericana la tds n. 14 Karolina Pliskova e la statunitense Amanda Anisimova. La 20enne del New Jersey dista in classifica dall’esperta ceca ben 8 posizioni, essendo attualmente situata al n. 22 del ranking. Lo scontro sembra stia diventando una “classica” del tennis femminile contemporaneo, dato che quello in terra canadese è stato il sesto confronto diretto tra le due giocatrici, nonché il quinto nelle ultime due stagioni. Il ricordo dell’ultima volta che si sono date battaglia sul campo è freschissimo, è accaduto esattamente una settimana fa: agli ottavi del cinquecento californiano di San José la giocatrice di origini russe si è imposta in rimonta per 6-1 al terzo.

UNA PLISKOVA INCONTENIBILE – Anche oggi il medesimo punteggio del set conclusivo, nel loro più recente duello, si è manifestato a più riprese ma con al differenza che in questo caso a goderne è stata Karolina. La due volte finalista Slam ha infatti fatto sua la partita con un netto doppio 6-1 in neanche un’ora di gioco, accedendo così al round successivo e vendicandosi della sconfitta subita pochi giorni fa. Un successo che rimarca la distanza nel computo totale degli H2H, ora la finalista uscente del torneo guida 5-1. A rompere l’equilibrio del match, segnandolo in modo irreversibile, è stato il parziale della ceca di 8 game consecutivi che dal 1-1 del set inaugurale, ha condotto la 30enne di Louny sino al 4-0 “pesante” del secondo. Pur non potendo usufruire di una percentuale di rilievo con la prima palla di servizio, Pliskova si è mostrata molto abile nel saperla rendere efficacie con 7 ace e il 71% di punti vinti. Anche la seconda non è stata da meno: un ottimo 65% di realizzazione, che è stato di grande aiuto nel far sì che la n. 14 WTA superasse indenne le uniche due palle break concesse nell’incontro.

[10] C. Gauff b. E. Rybakina 6-4 (8)6-7 7-6(3)

DUE ASTRI NASCENTI PRONTI A DARE INIZIO AD UNA SAGA – La National Bank Granstand è stata invece inaugurata dall’interessante incrocio tra due delle maggiori novità presentate dai primi sei mesi di stagione. Due nuove stelle, che hanno dimostrato di essere competitive per i massimi livelli raggiungendo la prima finale Slam della carriera. La prima, n. 11 del ranking, ha solamente diciotto anni tuttavia è oramai sulla bocca di tutti, da diverse stagioni, con l’appellativo di predestinata; d’altro canto se batti una certa Venus Williams sui prati londinesi di uno “sconosciuto” Centre Court quando invece le tue coetanee sono unicamente assillate dal complesso passaggio dall’infanzia all’età adolescenziale, è fisiologico che si scateni su di te a più non posso l’attenzione dei media. Nel mese di giugno ha ottenuto la qualificazione all’ultimo atto del Major rosso, dando anche un dispiacere al tennis italiano con l’estromissione in semifinale di Trevisan, arrendendosi soltanto dinanzi allo strapotere polacco – al tempo ancora in versione rullo compressore.

L’altra, in questo momento posizionata alla 27esima piazza della classifica – ma avrebbe dovuto essere molto più su – è una 23enne kazaka scartata dalla madre patria Russia e quindi costretta a cercare fortuna e sostegno dalle parti di Nur Sultan. Un ripiego non così disdicevole, tenendo presente l’enorme possibilità economica della federazione kazaka ma certamente molto più all’oscuro dalla notorietà del grande tennis, di quanto non lo fosse la giovincella d’oltreoceano, al contrario già delineata futura campionessa Slam. Si pensava di lei, che fosse sicuramente una giocatrice di buon livello: moderna, grandi servizi, staffilate piatte da fondo che fanno male. Però obbiettivamente quasi nessuno avrebbe scommesso, neppure un penny, che la bella Elena si sarebbe addirittura spinta fino al trionfo nell’evento di tennis più importante da quando l’uomo ha memoria. Una cavalcata così sorprendente, che persino la protagonista dell’impresa stessa è stata sopraffatta dalla comprensibile emozione di chi si sente totalmente spaesata – e non a proprio agio in quel tipo di situazione – nell’ambiente in cui si trova. Stiamo ovviamente parlando della finalista del Roland Garros Cori Gauff e della campionessa di Wimbledon in carica Elena Rybakina.

L’incontro andato in scena è stato al cardiopalma, quasi tre ore di struggente contesa la kazaka è abituata alle lotte prolungate. Le due protagoniste era come se volessero dimostrare, che il loro approdo all’atto conclusivo di un torneo del Grande Slam non sia stato un acuto senza possibilità di nuova verifica. Inoltre avevano la necessità di far vedere di possedere qualcosa in più rispetto all’avversaria, autrice dello stesso percorso. E’ probabilmente quel lumicino in più a favore di Coco, che non ha ancora raggiunto il grande traguardo, può aver delineato la minima differenza che ha deciso la sfida. Dal canto suo Rybakina ha comunque lottato fino alla fine, ma si è dovuta arrendere per 6-4 (8)6-7 7-6(3).

Dopo aver perso il primo set, nonostante avesse avuto lei a disposizione le prime palle break della partita nel quarto game, in cui ha pagato lo strappo dell’americana sul 3-3; la nativa di Mosca si è trovata ad un passo dalla resa definitiva nel tie-break del secondo. Elena ha visto infatti la tds n. 10 involarsi sul 6-3 nel gioco decisivo, ma è stata freddissima ha scovare dentro di sé la forza necessaria per cancellare tre match point consecutivi – i primi due in risposta – più un quarto ancora in ribattuta nel quindicesimo punto del deciding game, per poi sfruttare il secondo set point e rimandare il verdetto al terzo. La frazione finale è stata condizionata pesantemente dall’instabilità dei servizi: girandola di strappi e cuciture, dal terzo gioco ce ne sono stati ben 6 nei successivi 7 turni di battuta. Inevitabile perciò che l’esito finale del parziale venisse redatto nuovamente al jeu décisif, se il set regolare era stato teatro di break a ripetizione, il game finale ha fatto anche peggio: 3 mini-break a testa, più un settimo in favore di Gauff che ha chiuso il match. Cori è riuscita ad avere la meglio nonostante 13 doppi falli commessi e un insufficiente 46% di trasformazione con la seconda. Sul piano tattico la strabiliante abilità difensiva della classe 2004 di Atlanta si è dimostrata alla lunga superiore alle bordate offensive kazake da fondocampo.

IL TABELLONE DEL WTA 1000 DI TORONTO

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