Un appello respinto, una possibile querela per aver dato della “ubriaca” a una spettatrice durante la finale di Wimbledon. Non è proprio serenissima la vigilia degli US Open che Nick Kyrgios sta trascorrendo. Deve allenarsi fisicamente, ma soprattutto deve restare in contatto continuo con il suo avvocato per questioni legate ai suoi comportamenti.

Andando con ordine, la giornata dell’australiano è cominciata con la richiesta di rinvio respinta dal Tribunale di Canberra che lo obbligherà a presentarsi il 4 ottobre per difendersi dall’accusa di violenza privata. Il suo avvocato, Michael Kukulies-Smith, aveva chiesto di poter posticipare l’udienza al 25 novembre, giorno in cui di sicuro il finalista di Wimbledon avrebbe fatto rientro in Australia, visto che i suoi impegni lo costringono a stare lontano da casa.

Kyrgios, non presente per ovvi motivi all’udienza odierna – già rinviata di tre settimane rispetto alla data inizialmente fissata – avrebbe preferito lo slittamento dell’udienza al termine della stagione agonistica, fissata per il 14 novembre con le Finals ATP di Torino.

Il presunto episodio ai danni della ex-partner Chiara Passari – forse una spinta – dovrebbe risalire al gennaio 2021 secondo quanto riporta il quotidiano australiano Canberra Times, nonostante la ricostruzione iniziale lo collocasse nel dicembre scorso, momento invece in cui sarebbe stato denunciato alla polizia.

Il giudice Louise Taylor non ha gradito particolarmente la motivazione “segreta” della difesa per tale rinvio: la possibile presentazione di una application “potenzialmente capace di concludere la questione”, nelle parole dell’avvocato di Nick. Richiesta respinta e caso aggiornato al 4 ottobre. Kyrgios, che ha raggiunto la prima finale del Grande Slam a Wimbledon proprio il mese scorso, avrà tutto il tempo per disputare gli US Open che scatteranno lunedì a New York.

Contestualmente, Anna Palus, polacca, di professione avvocato, ha annunciato di aver aver intenzione di querelare per diffamazione il tennista australiano per averla accusata di aver bevuto “700 drink” durante la finale di Wimbledon.

La donna era stata allontanata per 15 minuti dagli spalti dopo che Kyrgios aveva detto di esser stato distratto nel servire dai suoi schiamazzi. L’avvocato di Palus ha dichiarato quanto sia stata infondata e pesante l’accusa del tennista australiano nei confronti di lei causando danni d’immagine e l’allontanamento temporaneo dalla platea dinanzi a milioni di spettatori, considerando quelli televisivi.

Palus ha sottolineato come faccia quest’azione legale solo per riabilitare il suo nome. “Gli eventuali danni recuperati saranno devoluti in beneficenza” ha spiegato secondo quarto riporta News.com,au. “Data la richiesta di risarcimento in corso, non sono in grado di commentare ulteriormente gli eventi della giornata in questione”.

“Spero che il signor Kyrgios rifletta sul danno che ha causato a me e alla mia famiglia e offra una pronta risoluzione a questa questione. Tuttavia, se non è disposto a farlo, mi impegno a ottenere giustizia presso l’Alta Corte”, ha specificato Anna Palus.

“Perché è ancora qui?” aveva detto Nick. “È ubriaca a morte e mi parla nel bel mezzo di un gioco. Cosa è accettabile?”. E poi ancora: “Ok, buttatela fuori. So esattamente qual è. Quella con il vestito che sembra aver bevuto circa 700 drink,fratello”.

Dal tribunale la palla passa al campo per il Kyrgios candidato a essere protagonista agli US Open.

Paolo Michele Pinto