US Open, Sinner vince al quinto il match maratona con Altmaier [VIDEO]

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US Open, Sinner vince al quinto il match maratona con Altmaier [VIDEO]

Vince non senza soffrire Jannik Sinner con il tedesco Altmaier: 5-7, 6-2, 6-1, 3-6, 6-1 lo score finale in favore dell’azzurro che al prossimo turno troverà l’americano Eubanks

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[11] J. Sinner b. D. Altmaier 5-7 6-2 6-1 3-6 6-1

Un esordio non è mai semplice. In qualunque attività, in qualunque contesto, presentarsi di fronte ad un nuovo inizio, foss’anche l’ennesimo, nonostante tutto, non è facile. Ne sa qualcosa Jannik Sinner che, al suo esordio agli US Open edizione 2022, ha sofferto, e tanto, per portare a casa il passaggio di un primo turno con il tedesco Altmeir. Un match difficile da decifrare il cui punteggio finale, 5-7, 6-2, 6-1, 3-6, 6-1, forse non rappresenta a pieno il reale andamento del match che si è giocato i alcuni momenti decisivi, risolti tutti, e qui è stata la vera differenza nel match, a favore di Sinner. Non ha giocato la sua miglior partita l’azzurro ma ha giocato il suo miglior tennis quando serviva, quando con le spalle al muro ed un quasi biglietto di ritorno in mano, ha saputo trovare quello spunto necessario per girare dalla sua parte un incontro che a tratti è sembrato più pugilistico che tennistico o, se volete, che ha dato l’ennesima dimostrazione di come il tennis, pur senza contatto diretto, possa essere annoverato tra gli sport da combattimento. Per fortuna nostra ma soprattutto sua, a spuntarla è stato Sinner. Vediamo come.

IL MATCHPrimi game della partita fortemente condizionati dai servizi, fondamentale che i due giocatori sfruttano al meglio per iniziare la costruzione del punto e per garantirsi un continuo progresso nel punteggio che segue le logiche dell’on serve. Logica che viene messa in discussione nel quinto gioco e due pari, quando è il tedesco a conquistarsi le prime due palle break del match grazie ad un’aggressività in risposta che lo porta a rompere i primi equilibri e frequentare le zone della rete che sono quelle in cui si pesca meglio: punti nello specifico e break come conseguenza. Ma la forza mentale di Sinner è quella di chi possiede le stigmate del campione e i colpi necessari per trovare le risposte alle domande ma soprattutto ai servizi di Altmaier: la conseguenza logica sono le tre palle break azzurre e il successivo break immediatamente ottenuto alla prima occasione. Sul 3-3 è match aperto e pari. Ed è infatti così che si torna a seguire i servizi con giochi che vanno via abbastanza rapidamente e senza particolari sussulti, senza alcun picco di gioco. E a farne le spese solitamente è il giocatore più dotato tecnicamente: è Sinner infatti a non riuscire a segnare il punto di rottura del match, complici i troppi errori, soprattutto di rovescio, e una poca incisività nel dritto che lo porta spesso fuori giri, indici di un livello di tensione nel giocatore italiano troppo alta. Prova ne è lo smash mancato da Sinner sul 40-30 del decimo game; un errore non da lui. Ed è da questi presupposti che arriva il break del tedesco nel momento meno opportuno, l’undicesimo game, che dà la possibilità al tedesco di servire per il set. Gioca sul velluto Altmaier, in uno stato di grazia in cui gli riesce tutto: esemplificativo è il set point in cui il numero 93 al mondo, attacca di rovescio, attacca di dritto ed è un 1-2 che mette alle corde Sinner e gli consegna il set in quasi un’ora di match fissando il punteggio sul 7-5. Troppo contratti il braccio e la testa di Sinner, più sciolto il tedesco.

Non cambia lo spartito del match nel secondo set con un Sinner evidentemente non a pieni giri, al contrario, dall’altra parte della rete, un Altmaier che gioca il match che può valere una stagione. Un mismatch che ad altri giocatori potrebbe già costare il match, non però all’azzurro che nonostante tutto riesce a tenere sempre il proprio servizio. Emblematico in tal senso è il quinto game che Sinner riesce a girare in proprio favore, nonostante il pericolosissimo 40 pari e i successivi vantaggi. È 3-2 in suo favore; è in questo momento che scatta qualcosa nella testa di Jannik e di conseguenza nel proprio braccio. La scossa definitiva arriva nel sesto game del set dove ottiene un break fondamentale per gli equilibri del set, e forse dell’intero match, grazie ad un rovescio che ora si è fatto più preciso e soprattutto continuo. Ma ad essere saliti di livello sono tutti i colpi dell’azzurro, in tutte le zone del campo, ivi comprese le smorzate fino a questo punto del match una vera e propria condanna per Sinner. Il match è cambiato. Altmaier non ha più respiro, asfissiato com’è dal pressing della testa di serie numero 11 del torneo: Sinner continua a sfornare vincenti su vincenti trovando il varco giusto per infilare un passate di rovescio che vale il secondo break e il 6-2 finale. Che il match sia diverso lo testimoniamo i numeri a fine parziale, totalmente sbilanciati a favore dell’italiano: 14 vincenti a 4, 4 punti su 5 a rete e l’89% di punti con la prima di servizio. Sentenze.

Numeri che in questo caso dicono tutto e che confermano quanto Sinner stia giocando bene e che questo continui anche nel terzo set è una logica conseguenza figlia anche dei 18 punti consecutivi che a cavallo dei due set portano il punteggio sul 3-0 Italia, sette di fila da quel famoso 3-2 del secondo set. È ormai controllo totale. A funzionare adesso è tutto, con le ciliegine chiamate nono e decimo ace che rendono il contesto più dolce. L’emorragia di game per il tedesco si interrompe dopo un parziale di 6-0 conquistando il punto del 3-1. Ma è solo una rondine che, come dice un vecchio adagio, non fa quasi mai primavera. E infatti in men che non si dica Sinner ristabilisce le distanze prima con il 4-1, successivamente ottenendo il secondo break del set e il conseguente 5-1. Il set è finito qui; il game successivo è soltanto accademicamente statistico nel fissare il 6-1 finale.  

Il quarto set si apre con la riscossa di Altmaier che quando sembrava ormai spacciato, sotto 0-40 nel game di apertura è capace di costruire una rimonta che vale tanto in termini di fiducia. Potrebbe sembra solo questo, ma è già abbastanza. Il pugile fin qui suonato invece ha un moto d’orgoglio che gli vale non solo l’1-0, ma addirittura il break nel quarto game che lo porta sul 3-1 e successivamente, confermandolo, sul 4-1. La partita è di nuovo in bilico. Pericolosamente per Sinner in bilico. Si rivedono i fantasmi del primo set con il match che si è (ri)fatto inaspettatamente muscolare, contesto nel quale si perde di vista la tecnica e si esalta Altmaier, un mix letale per Sinner che non riesce a pescare quel jolly che serve per riprendere per i capelli il set. Jolly che pesca il tedesco, che non sbaglia più: è 6-3 finale, grazie ad un imprendibile lungolinea di rovescio. E’ quinto set.

Un quinto set che vede subito suonare un primo campanello d’allarme per Sinner nel terzo gioco quando riesce in maniera semi miracolosa, visto l’andamento del match, a recuperare da uno svantaggio di 0-40 annullando in totale 4 palle break e aggiudicandosi un game fondamentale che lo tiene anche sportivamente in vita nella partita. E’ 2-1 Sinner ed è anche il punto di svolta del set. Il game successivo infatti è un classico colpo su colpo tra due giocatori che sanno che un errore o un vincente può orientare il match in un verso o nell’altro. Ed è questo quello che accade: dopo aver fallito due palle per il possibile break, Sinner deve inventarsi di tutto e di più per poter vincere la resistenza del coriaceo tedesco. Recuperi, dritti vincenti e volée strettissime fino al sorriso; un sorriso che vuol dire aver trovato il bandolo della matassa e il 3-1 nel punteggio.

Break confermato nel turno successivo e parziale di 4-1. Il set ed il match finiscono fondamentalmente qui. Il nuovo break in favore di Sinner, il secondo del set, ed il successivo e conclusivo 6-1 mettono il punto esclamativo su una partita che ha visto l’azzurro sulle montagne russe del gioco e del punteggio salvo poi ritrovare tutto ciò che serviva per ritrovarsi, nel gioco prima e nel punteggio poi. Una vittoria importante, molto più di quello che possa sembrare un semplice passaggio di primo turno in uno Slam. Speriamo sia vera gloria.

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