Coppa Davis
Coppa Davis: Auger Aliassime trascina il Canada alla qualificazione
A Valencia nel gruppo B la sfida tra Canada e Serbia delude dal punto di vista spettacolare: Djere batte facilmente l’esordiente Diallo, il numero 1 canadese liquida senza troppi patemi Kecmanovic, mentre il doppio dura solo tre giochi

Il gruppo B sino a una decina di giorni fa doveva essere facile appannaggio di Spagna e Serbia, considerate la relativa modestia tecnica della rappresentativa sud-coerana e la notizia arrivata a metà agosto che Felix Auger Aliassime e Denis Shapovalov avrebbero dato forfait alla trasferta a Valencia. Invece -quando ancora deve giocarsi Spagna-Corea- la prima squadra a chiudere con soddisfazione per il proprio rendimento è quella nord-americana, dato che indipendentemente dal risultato di domenica sarà tra le compagini che staccheranno il biglietto per Malaga. Un Canada trascinato proprio da quell’Auger-Aliassime che -anche considerando la sua precoce eliminazione agli US Open- all’ultimo ha cambiato idea presentandosi in Spagna a difendere i colori della propria rappresentativa. Il 22enne di Montreal è diventato l’autentico mattatore della sei giorni di Davis qui a Valencia e la sua gioia traspariva ampiamente nella conferenza stampa avuta al termine della sfida contro la Serbia: “Sono molto contento di come ho giocato qui. A mio parere nemmeno contro Kwon credo di aver fatto così male: fu lui che si espresse alla grande nei momenti decisivi del match, e comunque feci una bella prestazione nel doppio che ci portò il punto del 2-1. Sicuramente sia ieri che oggi ho giocato molto bene e questo ci permette con ottime probabilità di superare un girone molto difficile: per me la Spagna al completo è una delle squadre più forti di tutti i tempi e anche la Serbia è molto temibile. Per me e i miei compagni sarebbe una grande gioia andare alle Finals, dove credo avremmo anche qualche possibilità di vincere. Ad ogni modo le vittorie di questi giorni sono importanti non solo per la crescita della squadra, ma anche per me: mi permettono di guardare con fiducia al raggiungimento dell’obiettivo stagionale, che è la qualificazione alle ATP Finals di Torino“,
NESSUN PROBLEMA PER DJERE CONTRO DIALLO– Difficile raccontare una partita che non è mai stata tale: come era prevedibile alla vigilia, erano troppe le categorie di differente peso tennistico tra Laslo Djere -sconfitto a Valencia da Ramos e nuovamente schierato come singolarista da capitan Troicki dopo che contro la Sud Corea gli era stato preferito Lajovic- e Gabriel Diallo, 334 ATP, tennista ancora vergine di match giocati nel circuito maggiore. Il 20enne canadese -ancora lo scorso giugno fuori dai primi 900 al mondo- negli ultimi mesi si era fatto notare per aver sconfitto nelle quali del Masters 1000 di Montreal James Duckworth (allora 62 ATP) e per aver vinto meno di un mese fa il Challenger di Granby, dove però non aveva affrontato nessun collega nella top 240 ATP. Il giovane canadese, sicuramente in qualche modo frenato dall’emozione dell’esordio in uno scenario così importante come la Coppa Davis, ha mostrato di avere un buon servizio -costantemente tirato sopra i 200 km orari- e un rovescio sufficiente. Tuttavia Diallo ha sbagliato un numero notevole di dritti, mostrandosi ancora acerbo per poter competere contro un tennista da cinque anni capace di terminare la stagione nella top 100 come Djere. Già al terzo gioco il tennista serbo prende il largo, anche grazie a Diallo che mostra tutta la sua tensione commettendo un doppio fallo nel fronteggiare la palla break. Senza aver bisogno di alzare le marce del suo motore tennistico, in appena 31 minuti, il 66 ATP porta a casa il primo set col punteggio di 6-2. In realtà Diallo ad inizio del secondo parziale guadagna una chance per entrare in partita, ma la spreca: nel corso del secondo gioco il canadese va prima sul 15-40, poi guadagna una nuova palla break ai vantaggi, ma Djere non fa l’errore di dare fiducia al proprio avversario e porta a casa il gioco. Il serbo -una volta scampato questo pericolo- ha fretta di chiudere e vince tutti i giochi restanti: con un ace chiude dopo 66 minuti portando la Serbia sul 2-0.
AD AUGER-ALIASSIME RIESCE LA PROVA DEL NOVE– Il 13 ATP è sceso in campo conscio di avere oltre che quelle verso i suoi compagni, anche la responsabilità verso se stesso di confermare l’ottima prova fornita nella partita del giorno precedente (chiusa con un bilancio di 39 vincenti e 18 non forzati contro il nuovo numero 1 ATP Carlos Alcaraz). Non era sulla carta un compito facile quello che lo attendeva, anche perchè il suo avversario, Miomir Kecmanovic, 33 ATP, lo aveva battuto in entrambi i precedenti nel circuito maggiore (di cui l’ultimo piuttosto recente, risalente all’ultima edizione del Masters 1000 di Miami). Invece, il numero 13 al mondo ha confermato lo splendido momento di forma con una prova praticamente perfetta, che ha consentito al team canadese di essere tra le otto nazionali che si giocheranno la vittoria della coppa Davis. Con un rendimento eccellente col servizio (91% di punti vinti con la prima, 67% con la seconda e ben 14 ace) Felix nelle sue due ultime partite a Valencia è riuscito a inanellare ben 23 turni di servizio senza farsi mai brekkare. Ma al rendimento eccezionale con questo fondamentale, va aggiunta l’agilità e l’esplosività fisiche (spettacolari alcuni suoi smash da cestista) e un ottimo rendimento con i colpi da fondocampo. Un comunque buon Kecmanovic non ha potuto fare altro, pur opponendosi con tutte le se forze, a un avversario in questo momento più forte: nel primo set al serbo è stato fatale un dritto andato in corridoio sulla seconda palla break concessa nel quarto gioco, mentre nel secondo parziale lo strappo è avvenuto all’ottavo gioco. Il tennista canadese ha avuto un unico momento di difficoltà nel corso dell’incontro, quando sul 4-2 del primo set ha dovuto fronteggiare due palle break: la prima l’ ha salvata con uno spettacolare smash, la seconda con una bella volee su scambio ravvicinato a rete. Mai nel corso dell’incontro si sono avuti dubbi su chi potesse vincere: dopo 75 minuti, Felix ha chiuso con un ace, suggellando la seconda consecutiva ottima prestazione.
DURA SOLO TRE GIOCHI IL DOPPIO– Il doppio ha visto la scelta da parte del capitano canadese Frank Dancevic di risparmiare il proprio numero 1 -al momento delle formazioni alle 14 schierato assieme a Pospisil- e di mandare in campo al suo posto Alexis Galarneau, tennista 23enne mai entrato tra i primi 200 in singolare (nè mai salito nei 300 in doppio). Dall’altra parte i serbi -per i quali la vittoria rappresentava l’occasione di continuare a sperare in chance residue di qualificazione- hanno schierato i loro due rappresentanti migliori per quelli che sono gli attuali responsi del ranking, Krajinovic e Kecmanovic. Il match è però durato solo tre game, perchè Pospisil ha riavvertito l’acutizzarsi del problema alla coscia sinistra già manifestatosi ieri nel match contro Bautista Agut, sentendosi costretto al ritiro. Tuttavia per il Canada la sconfitta nel doppio è stata totalmente ininfluente, tanto è vero che alla fine della partita è stato preparato dall’organizzazione un cartonato con la premiazione per la qualificazione ottenuta alle Finals di Malaga.
Serbia b. Canada 2-1
L. Djere (SRB) b. G. Diallo (CAN) 6-2 6-2
F. Auger-Aliassime (CAN) b. M. Kecmanovic (SRB) 6-3 6-4
M. Kecmanovic/F. Krajinovic (SRB) b. A. Galarneau/V. Pospisil (CAN) 2-1 rit.
Coppa Davis
David Haggerty (ITF): “La nuova formula della Coppa Davis funziona”
Nonostante la fine del contratto con Kosmos per la gestione della Coppa Davis, il presidente dell’ITF David Haggerty ribadisce che la nuova formula per la competizione a squadre è la scelta vincente

Presente a Nizza per la presentazione della Hopman Cup che si svolgerà a luglio nella settimana che segue Wimbledon, il presidente dell’International Tennis Federation (ITF) David Haggerty ha ribadito che la tanto criticata nuova formula della Coppa Davis “ha funzionato”.
A gennaio, l’ITF si è trovata costretta a riprendere il controllo dell’organizzazione dell’evento, ponendo fine alla collaborazione con Kosmos, il gruppo di investimento presieduto dal calciatore spagnolo Gerard Piqué, iniziato nel 2018 e che doveva durare ben 25 anni. Sulle ragioni della fine della partnership, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Con l’arrivo di Kosmos nel 2018, la formula della competizione a squadre più antica della storia dello sport era stata modificata con il consenso dell’ITF. Le tradizionali partite in casa o in trasferta sono state abbandonate a favore di fasi giocate in un unico luogo. Questo nuovo sistema ha faticato a convincere giocatori e tifosi e continua a far discutere.
La fine della collaborazione aveva fatto sperare le tante voci contrarie su un possibile “ritorno al passato” o, quantomeno a una ridefinizione dell’attuale formula. Haggerty però sembra convinto: “Abbiamo un modello che funziona”, anche se “continuiamo a lavorare per migliorare il format”.
Ricordiamo che, dopo un primo turno eliminatorio che si è giocato all’inizio di questo febbraio, 12 nazioni si sono qualificate (Cile, Corea del Sud, Croazia, Francia, Finlandia, Gran Bretagna, Olanda, Repubblica Ceca, Serbia, Stati Uniti, Svezia, Svizzera) per una fase a gironi che si giocherà dal 12 al 17 settembre in quattro città diverse (delle quali ancora non si conosce il nome, però ci rivediamo a Bologna), a cui parteciperanno anche Italia, Spagna, Australia e Canada, ammesse senza passare dalle qualificazioni. Gran finale con la fase a eliminazione diretta a Malaga dal 21 al 26 novembre.
Coppa Davis
Coppa Davis, sorteggiati i tie dei World Group. Ma cosa succederà nel 2024?
Ecco tutti gli accoppiamenti delle sfide di settembre dei due gruppi mondiali. Le vincitrici del World Group I giocheranno le qualificazioni per le Finals 2024

Mattinata dedicata ai sorteggi quella di giovedì negli uffici dell’ITF a Londra. 48 sono stati i nomi delle nazioni estratti dall’urna per 24 sfide settembrine con il tradizionale formato casa-trasferta con cinque incontri individuali (rubber) al meglio dei meno tradizionali tre set. Il tutto su due giorni, anche se in realtà sono complessivamente tre perché la squadra di casa può scegliere se giocare venerdì e sabato oppure sabato e domenica. Il weekend sarà naturalmente quello del 15-17 settembre, dunque la settimana successiva allo US Open.
Ai tie validi per il World Group I prenderanno parte le 12 nazioni uscite sconfitte dalle qualificazioni disputate lo scorso fine settimana e le 12 vincitrici dei playoff del Gruppo I, con il sorteggio che ha tenuto conto del ranking ITF. Le vincenti di settembre, leggiamo nel comunicato della Federazione Internazionale, saranno ammesse ai Qualifiers del febbraio 2024, validi per guadagnarsi la possibilità di disputare le Finals. Eravamo però rimasti, dopo la rottura fra Kosmos e ITF, che il format non sarebbe cambiato… per quest’anno. Ci stanno dicendo che questa formula verrà confermata?
Perché, tralasciando (si fa per dire) il fallimento della collaborazione con il gruppo di Piqué e i cambi in corsa delle ultime edizioni, la parte del comunicato in cui quelli dell’ITF si dicevano “concentrati sulla crescita futura della più ampia competizione sportiva annuale a squadre” faceva presagire un nuovo cambiamento. Lo scopriremo, abbiamo quasi un’intera stagione davanti prima che sia battuta la prima palla del prossimo tie. Vediamoli, allora, questi abbinamenti, tenendo presente che la nazione con la (c) ha la scelta del campo (l’asterisco significa che tale prerogativa è stata sorteggiata) e i numeri indicano la testa di serie.
World Group I
Bosnia ed Erzegovina (c)* vs Germania (1)
Bulgaria (c)* vs Kazakistan (2)
Belgio (3) (c)* vs Uzbekistan
Argentina (4) (c)* vs Lituania
Ucraina (c)* vs Colombia (5)
Ungheria (6) (c)* vs Turchia
Israele (c) vs Giappone (7)
Austria (8) (c) vs Portogallo
Grecia (c)* vs Slovacchia (9)
Perù (c)* vs Norvegia ((10)
Romania (11) (c)* vs Taiwan
Danimarca (c)* vs Brasile (12)
Dodici sono i tie anche per il World Group II. Nell’urna, le perdenti dei playoff di cui sopra e le vincitrici dei playoff del Gruppo II. Le vincitrici delle sfide elencate qui sotto e le perdenti di quelle sopra giocheranno i playoff 2024 del Gruppo I.
World Group II
Monaco (c)* vs Ecuador (1)
India (2) (c)* vs Marocco
Nuova Zelanda (3) (c) vs Thailandia
Messico (4) (c)* vs Cina
Pakistan (5) (c)* vs Indonesia
Uruguay (6) (c)* vs Egitto
Libano (7) (c)* vs Giamaica
Slovenia (8) (c)* vs Lussemburgo
Georgia (c)* vs Tunisia (9)
El Salvador (10) (c)* vs Irlanda
Hong Kong (11) (c)* vs Lettonia
Polonia (12) (c)* vs Barbados
L’ultima informazione è che Pakistan e Uruguay sono pari nel ranking, per cui le rispettive teste di serie son state assegnate tirando una moneta – o con il sistema che sono soliti usare negli uffici dell’ITF.
Coppa Davis
Giudicelli, vicepresidente ITF: “Mahut è un ignorante, ormai può andare in pensione”
L’ex Presidente della Federtennis francese replica duramente a Nicolas Mahut, che di recente aveva criticato il format che la Coppa Davis ha assunto dal 2019

L’ultimo weekend di tennis andato in archivio ha regalato agli appassionati tante belle storie, a cominciare dall’inaspettato trionfo a Lione di Alycia Parks, che non nasconde le sue ambizioni e aspira alla top10 entro fine anno. Nell’altro torneo in programma a livello WTA Zhu Lin ha vinto in Thailandia il primo titolo in carriera, lei che è reduce dalla sorprendente campagna australiana. Anche la 29enne cinese sta contribuendo e non poco alla lenta ma costante rinascita del tennis cinese, con tante ragazze pronte a lasciare il segno.
Il circuito ATP si è invece fermato per una settimana, lasciando spazio alle qualificazioni di Coppa Davis (qui le 16 squadre qualificate per la fase a gironi di metà settembre), che hanno visto tanti pronostici rispettati ma anche qualcuno ribaltato. Un esempio sono le inattese vittorie di Finlandia, che per la prima volta nella sua storia parteciperà alle Finals, così come quella della Svizzera, capace di ribaltare la Germania di uno spento Zverev.
Tra le 16 qualificate a settembre ci sarà anche l’eclettica Francia, che ha faticato molto più del previsto contro l’Ungheria, prevalendo 3-2 al match decisivo. Contando che Fucsovics, numero uno ungherese, ha perso (da favorito) entrambi i suoi match di singolare, lo smacco per i transalpini era davvero dietro l’angolo. Una delle due partite perse è stato il doppio, dove i francesi sulla carta partivano decisamente più avanti rispetto a Marozsan/Valkusz, capaci però di imporsi in due set su Rinderknech/Mahut.
Proprio quest’ultimo è stato preso di mira da Bernard Giudicelli, attuale vicepresidente della ITF ed ex presidente della Federtennis francese, che lo ha invitato ad andare in pensione. Tra i due non è mai corso buon sangue, come dimostra un’intervista, questa volta da parte del tennista transalpino, in cui non vedeva di buon occhio l’elezione di Giudicelli alla presidenza della Federazione del suo paese.
Il motivo del nuovo battibecco tra i due risiede questa volta proprio nella Coppa Davis. Mahut non ha mai nascosto le sue perplessità riguardo al nuovo format (quello in vigore dal 2019), mentre la FFT – nella figura di Giudicelli – si è sempre detta favorevole al cambiamento. “Abbiamo buttato via quattro anni. Bernard sa che cosa penso delle sue decisioni da vicepresidente dell’ITF e presidente della FFT: ha grandi responsabilità per questo fiasco, ma vedo che non si mette in discussione“ – aveva dichiarato a L’Équipe il 41enne di Angers.
La risposta di Giudicelli non è tardata ad arrivare e, intercettato da Tennis Actu, l’ex presidente della FFT non le ha mandare a dire: “Nicolas Mahut è un ignorante. Non sarà un giocatore di 41 anni a spiegare oggi ad un giocatore di 20 o 22 anni come dovranno funzionare le cose. Ormai va bene per la pensione“.
L’intervento di Guidicelli si poi concentrato anche sul weekend di Davis appena trascorso, visto in modo più che positivo: “Ero in Finlandia e lì c’era un’atmosfera eccezionale. Nonostante sia un piccolo paese, con poco più di cinque milioni di abitanti, c’erano circa 5000 persone al giorno a seguire l’evento, cioè quasi 10.000 spettatori nei due giorni di competizione. È stato un evento vero e proprio, organizzato alla perfezione dalla Federazione finlandese”.
La Finlandia sarà tra le 16 nazioni che, a settembre, si giocheranno l’accesso alle Davis Cup Finals di Malaga, anche se ancora non sono note le città che a settembre ospiteranno le fasi a gironi. Oltre a Bologna, infatti, al momento sono da stabilire le altre tre sedi, come confermato dal vicepresidente dell’ITF: “Non sappiamo ancora quali città ospiteranno i gironi a settembre“.
Dalla nuova formula, secondo Giudicelli, non si può più scappare, con buona pace di chi la pensa diversamente: “Ormai non si può più tornare indietro. Mahut ha detto che abbiamo perso quattro anni? Lui è uno che parla senza sapere. Non abbiamo perso proprio niente, anzi, abbiamo salvato la Coppa Davis. Il format antico, quello in vigore fino al 2018, non funzionava più perché, semplicemente, non attirava più i migliori giocatori”.
Ancora Giudicelli: “Gli sponsor principali avevano detto che non avrebbero rinnovato i contratti. Non abbiamo sprecato quattro anni, abbiamo trovato un nuovo sistema che garantisce un pubblico eccezionale anche per le qualificazioni: basta guardare a quello che è successo in Grecia. Grecia e Ecuador non sono nazioni con una grande storia tennistica, eppure hanno generato grande entusiasmo perché c’erano giocatori forti. Mahut è un ignorante, può andare in pensione e magari diventare un giornalista. Avrebbe così l’opportunità di fare diverse critiche, cosa che tra l’altro gli riesce piuttosto bene”.