Dal nostro inviato a Napoli
Nella tarda mattinata di oggi, domenica 23 settembre, si è tenuta presso la Sala Stampa del Tennis Club Napoli 1905; la conferenza stampa di fine torneo a cui hanno partecipato il Presidente del Tennis Club Napoli Riccardo Villari, l’Organizzatore e Direttore della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare Cosimo Napolitano e il Direttore Tecnico dell’evento partenopeo Angelo Chiaiese. Nel corso dell’incontro con la Stampa, in questa giornata conclusiva del torneo, sono stati tanti i temi toccati. Vi riportiamo un fedele e dettagliato resoconto delle tematiche emerse.
Alessandro Alciato, Capo Ufficio Stampa della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare: “Buongiorno a tutti. Grazie per esservi svegliati presto anche oggi. Questa è la conferenza stampa di chiusura torneo, anche se in realtà il torneo di deve ancora chiudere con le due finali. La prima del doppio inizierà alle 12:30, quella del singolare non prima delle 15:00. Qui con noi oggi ci sono Riccardo Villari, Presidente del Tennis Club Napoli, Cosimo Napolitano Organizzatore e Direttore del torneo e Angelo Chiaiese, Direttore del torneo. Io vi farei una domanda, poi lascerei ai giornalisti che immagino abbiano molta curiosità. Intanto vi chiedo se mi fate un bilancio di questa settimana comprensivo di tutto, dall’inizio all’Arena piena per le partite degli italiani“.
Riccardo Villari, Presidente del Tennis Club Napoli 1905: “Buongiorno, benvenuti. Il bilancio comunque rimane positivo. Non ci nascondiamo di disservizi e disagi che spettatori e giocatori hanno dovuto sopportare nella fase iniziale del torneo. Ma comunque complessivamente farei un bilancio positivo per essere riusciti comunque a realizzare in poco meno di due mesi un ‘250’ a Napoli, un torneo che qui non si era mai realizzato con tanti sforzi e le difficoltà che normalmente s’incontrano in questi casi. Va tenuto conto come attenuante quello che accaduto. Adesso io non mi dilungo in diagnosi stravaganti, ma qua è un problema molto semplice: abbiamo avuto un problema nell’allestimento dei campi che avevamo programmato nei tempi giusti, con l’azienda giusta come Mapei, che è un’azienda leader mondiale in questo settore. Purtroppo ha sbagliato, ha sbagliato l’azienda. Di questo c’è rammarico, può succedere. Poi vedremo come regolarci, ma questo è. E questo, naturalmente, ha sconvolto il calendario. Capirete, una cosa è giocare qui a Napoli in un perimetro; una cosa è doversi spostare a Pozzuoli dove i giocatori subiscono già il disagio di giocare su campi diversi, avanti e dietro. Quindi il centro organizzativo rimane questo, la testa era qui. I campi erano a un’ora di macchina, con i disagi che ci sono ad attraversare due città perché da Napoli siamo dovuti andare a Pozzuoli. Tutto questo ha completamente fatto saltare avendo avuto, sia chiaro, anche il rischio nella fase iniziale che il torneo venisse annullato. Io vorrei anche che si sottolineasse la capacità, devo dire, che si è avuta di fronteggiare un grande problema e risolverlo. Dopodiché tutto è stato letto, a mio avviso, in chiave negativa. Nel senso, quando si dice i campi non hanno sopportato l’umidità, come io ho letto da qualche parte, mi sembra veramente un racconto stravagante quantomeno. Ma che vuol dire che i campi non hanno retto l’umidità. Se c’è l’umidità, non c’è campo che la regge; se non forse il campo in terra. Ma questo generi di campi, sono superfici che diventano scivolose, è la stessa situazione di quando piove. Quando piove o c’è umidità, il calendario si ferma. L’errore che noi abbiamo fatto, sicuramente, e che ha provocato disagi è stato nel qualificare la seconda sessione come sessione serale. Ma io potrei dire che noi abbiamo rimborsato i biglietti e che non era neanche previsto perché il regolamento, quei regolamenti che accompagnano tutti coloro che acquistano il biglietto e che sottoscrivono, prevede che quanto inizia una sessione, anche dopo un solo game il rimborso non sia previsto. Noi lo abbiamo comunque garantito, perché ci siamo resi conto che c’era un clima che abbiamo voluto in qualche modo ammorbidire e non esasperare. Però ecco secondo me gli errori ci sono stati, come dicevo. Ma complessivamente abbiamo una finale tutta italiana, che mancava da oltre dieci anni – mi dicono – in tornei ATP. Uno spettacolo offerto comunque dal pubblico quando era sull’Arena. Io ho sentito giocatori, Barrientos faccio nomi e cognomi, con il quale tutto si è chiarito perché l’equivoco di cui è stato vittima in albergo, anche quello non è dipeso da noi. Comunque lui è venuto qui, l’ha riconosciuto. Siamo stati insieme, a me personalmente ha affermato che questo torneo ha potenzialità per diventare uno dei più belli del mondo per la location e tutto il resto. Certamente faremo tesoro dell’esperienza e dei danni che abbiamo fatto oggi, per il futuro. Perché è nostra intenzione riproporci per organizzare una nuova edizione di questo torneo, sempre che non ce lo impediscano. Noi lo vogliamo fare, perché crediamo appunto che un rodaggio sia possibile. Mi preme ringraziare, e finisco qui, tutti voi che ci avete seguito, Cosimo Napolitano e Angelo Chiaiese e tutti gli organizzatori che hanno affiancato il Tennis Club Napoli in questo sforzo perché comunque è uno sforzo importante. E invito tutti, a sottolineare quanto di buono è stato fatto perché lo spettacolo di ieri e quello che mi auguro vedremo oggi; sono comunque spettacoli positivi e che lanciano di Napoli un’immagine positiva nel mondo. Quindi questo non dev’essere disperso, e faremo sicuramente tesoro di quanto è accaduto e saremo in grado di migliorare in futuro. Grazie“.
Alessandro Alciato, Capo Ufficio Stampa della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare: “Angelo e Cosimo, invece, dal punto di vista tecnico che torneo abbiamo visto?“.
Angelo Chiaiese, Direttore del torneo: “Buongiorno a tutti. Dal punto di vista tecnico, il torneo che abbiamo visto è rappresentato perfettamente dalla finale che si vedrà in pomeriggio. Abbiamo due italiani in finale, un finale migliore non potevano averlo. I giocatori non hanno vissuto alcun tipo di problema, da quando abbiamo rimesso i due campi nuovi. Sono stati tutti tranquilli, anche perché sono campi su cui ci giocano spesso, di conseguenza non hanno neanche cambiato la superficie in maniera eclatante, cioè sono usciti dall’indoor per giocare fuori. In quello c’è stato un pò di difficoltà, ma tutti i giocatori sono rimasti sereni e tranquilli nel momento in cui abbiamo cominciato a giocare. Quindi c’è stata una grandissima festa di tennis“.
Alessandro Alciato, Capo Ufficio Stampa delle Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare: “Cosimo, in qualità di organizzatore so che hai sempre duemila idee per la testa. Le mettiamo insieme e ci fai un bilancio personale di quanto è successo”.
Cosimo Napolitano, Organizzatore e Direttore del torneo: “Ma quello che è successo qua, non è mai successo al mondo e secondo me, uno non è che deve avere comprensione. Poi si sa che i giornali, i social sono abbastanza impietosi quando le cose ti esplodono al di là del fatto che ci siano colpe o meno. Esplodono e basta, a me basterebbe una situazione normale così come si è verificata da giovedì in avanti. Noi abbiamo lavorato con lo staff previsto, qui in Viale Dohrn, da venerdì. Noi per cinque giorni abbiamo operato su due circoli, non sapevamo come fare. Ma non dico questo per accampare scuse: il gioco va così, io credo che basti la normalità per far capire che venerdì, sabato e oggi; noi siamo questi qua. Il circolo Tennis Napoli è questo qua. Poi se ti scoppia una bomba in mano le cose cambiano nonostante abbiamo remato e abbiamo lavorato tantissimo. Io ringrazio soprattutto la FIT che attraverso la figura di Giorgio Di Palermo è stata molto utile nel procurarci i campi e nel seguire qui i lavori. Perché altrimenti, veramente, il torneo ci veniva portato via. Ringrazio tutti le persone del Tennis Napoli, che hanno lavorato ad un ritmo e con un numero di ore impressionante. Se non sbaglio, Angelo mi puoi correggere, abbiamo fatto diverse notti fino alle cinque e mezzo qui in campo a montare e a mettere a posto. Ma questo agli altri deve non interessare, cioè non è che chiediamo pietà o comprensione. Io, lo spettacolo che ho visto ieri qui; l’ho visto soltanto a Roma sul Pietrangeli quando hanno giocato alcuni italiani. L’ho visto con Seppi-Wawrinka, l’ho visto pochissime volte. E sinceramente sono orgoglioso di questo, sono orgoglioso della finale italiana perché è chiaro che siamo tutti tifosi dei nostri giocatori e me ne vado via da Napoli con questo ricordo qua. Poi tutte le altre storie, chi ha torto, chi ha ragione, i campi, le altre cose le metteremo a posto tra galantuomini. Hanno inciso tanto, però direi che siamo stati dei fenomeni a ripartire dopo una caduta non dipesa da noi. Tutto qua“.
D: Io ricordo la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Non c’eravate solo voi tre, c’erano sponsor e istituzioni. Un’assenza che adesso è evidente, era previsto questo o va interpretata in qualche modo l’assenza del sindaco, della regione e degli sponsor?
Alessandro Alciato, Capo Ufficio Stampa della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare: “Rispondo io, era previsto solo la presenza del Presidente del Club, del Direttore del torneo e dell’Organizzatore del torneo. Poi ho visto ieri che le istituzioni c’erano, il sindaco c’era e oggi sarà presente alla premiazione“.
Riccardo Villari, Presidente del Tennis Club Napoli 1905: “Non devo aggiungere niente, è esattamente così. Io vorrei aggiungere solo una cosa, i ringraziamenti miei personali alla FIT come giustamente diceva Cosimo, che ci ha sempre affiancato e un’affermazione chiara e netta che non vorrei fosse messa in dubbio: rispetto a tutta questa organizzazione, per le riflessioni che faceva Cosimo: comunque personalmente io come Presidente di questo circolo, rispetto a tutto quello che è accaduto mi assumo la responsabilità in prima persona senza sconti. Lo dico con chiarezza, perché in questi frangenti noi sappiamo come funziona il meccanismo. Quindi sia detto con chiarezza, è inutile che stiamo qui a cincischiare, bisogna parlare chiaro indipendentemente dal fatto che sia una responsabilità soggettiva o oggettiva, poi ne riparleremo, però è chiaro che qua nessuno sfugge rispetto a quello che è accaduto e ci mettiamo la faccia, ce l’abbiamo messa all’inizio quando c’erano i problemi, quando gli abbiamo risolti e oggi che ci stiamo godendo la festa finale perché questa è una festa di sport che difficilmente abbiamo visto su altri campi. Io ho visto, in questi giorni, tornei che sono andati in diretta dove gli spettatori erano pochi, la partecipazione era molto spenta. C’è un entusiasmo che non dobbiamo perdere perché è un patrimonio della città e anche una location con le sue bellezze paesagistiche, che è anche quello è un patrimonio della città che dovrebbe essere raccontato correttamente nel mondo; perché poi spesso noi sappiamo specialmente all’estero quando devono denigrare sono bravi. A noi non ci spaventa questo, perché grazie a dio non è che c’intacchi. Però mettiamo le cose al posto giusto, e quello che è accaduto raccontiamolo bene“.
D: Per l’anno prossimo, hai detto che ci riproverete: su quale superficie, che periodo, se c’è un spazio come si convince FIT e ATP dopo anche quello che è successo sia in negativo che in positivo a confermare il torneo di Napoli?
Riccardo Villari, Presidente della Tennis Club Napoli 1905: “Noi già in conferenza stampa di presentazione, Cosimo lo ricorderà, c’era il sindaco, il Presidente della regione, il Presidente Binaghi. In quella sede ribadimmo che questo non fosse uno spot: i meccanismi sono sempre li stessi, quest’anno abbiamo goduto dell’assenza e della diserzione di alcuni tornei che non si sono potuti organizzare a Mosca, a Shanghai, in altre parti del mondo e si sono rese disponibili queste date. Quindi non è che noi stiamo stabilmente in quel circuito. Però come ci siamo candidati quest’anno, noi ci candidiamo anche l’anno prossimo e naturalmente questo avverrà attraverso il percorso tradizionale, la FIT, l’ATP che ce lo deve assegnare. Noi siamo pronti, e ripeto quello che noi auspichiamo per l’anno prossimo è di ripetere l’evento a meno che non ce lo impediscano. Ma non credo questo accada, comunque noi siamo pronti a farlo naturalmente“.
D: C’è qualcosa che non rifarebbe?
Riccardo Villari, Presidente del Tennis Club Napoli: “Non mi affiderei a Mapei, anzitutto questa è la prima cosa. Quella è l’unica cosa, che io sento possa essere una colpa. Se io compro una Ferrari, esco dal garage e si rompe io che posso fare, o se si appannano i vetri che possiamo fare. Cioè l’umidità, la condensa, i meccanismi meteorologici non rientrano nell nostra competenza. A me però ha fatto piacere che si è avuta una bella settimana di sole, poi l’umidità la sera è normale che si verifichi quando si hanno sei incontri da disputare. Cosimo l’ha detto molto bene, non voglio aggiungere altro. Cioè le cose vanno così, se uno le guardasse da un’altra prospettiva, se uno avesse detto sabato e domenica dobbiamo mantenere i campi liberi perché dobbiamo sistemarli e le qualificazioni le facciamo a Pozzuoli, ad esempio messa così poteva essere diverso. Ma noi qua eravamo nel panico, perché perdevamo il torneo e c’era il rischio perché i campi mentre c’era chi diceva ‘possiamo continuare a lavorarci perché li aggiustiamo’; noi abbiamo percepito che la diagnosi di quello che era accaduto non era stata fatta. Quindi la terapia non sarebbe stata buona, quindi abbiamo avuto la prontezza, il coraggio – chiamatelo come volete – insieme alla FIT di dire a questo tir carico del campo di Firenze: ‘girate e venite a Napoli che noi siamo pronti a montarlo in 24 ore’, così l’abbiamo fatto per ben due volte“.
Cosimo Napolitano, Organizzatore e Direttore del torneo: “Io se posso spiegarvi il mio punto di vista, allora anzitutto nella difficoltà più totale ci siamo suddivisi i compiti, Angelo è stato eccezionale nel seguire i lavori dei campi, che l’ha fatto in prima persona e io mi sono occupato più della parte organizzativa di quello che stava accadendo. Questo per dire, nella difficoltà più estrema ci siamo organizzati benissimo. Ora a me scappa da ridere, quando non c’è l’acqua a Fuori Grotta per un guasto del comune di Napoli, segnalato, e poi manca l’acqua nell’Hotel ufficiale che era a Fuori Grotta e la colpa è stata imputata all’organizzazione. Come si fa a dare un messaggio del genere, qualsiasi cosa è stata colpa dell’organizzazione. Adesso vi spiego, faccio io un domanda a voi; ma qualcuno di voi ha idea veramente di quello che è successo, sapete cosa vuol dire dividersi su un ATP qua e praticamente un Challenger a Monteruscello con un staff che non poteva essere implementato. La trasportation va in tilt, domenica c’era la partita del Napoli. Abbiamo implementato il numero della macchine e quindi da martedì non abbiamo più avuto problemi. Abbiamo fatto veramente dei miracoli, ma questo non perché noi dobbiamo avere la medaglia agli eroi. Nella normalità, ci siamo adeguati alle esigenze di quel momento. E’ stato normale, però siamo stati capaci altrimenti oggi non saremmo stati qui a fare questa festa qua. Noi siamo questi, siamo questi di venerdì, sabato e domenica. Ripeto, se ci scoppia una bomba nucleare sabato mattina, giorno in cui sono stati annullati tutti gli incontri di qualificazione, cosa mai successa prima, che cosa avremmo potuto fare di diverso. Questo ha provocato il dover cambiare quelle che erano le nostre intenzioni, la sessione serale abbiamo dovuto anticiparla. Oggi mentre parliamo c’è il 98% di umidità, nessuno mi dica ma lo sapevate: l’anno scorso a Napoli di questi tempi ha piovuto per cinque giorni. Riflettiamo un attimo, perché poi noi siamo tutti quanti qui, abbiamo lavorato, ci siamo fatti un mazzo così. Ci vuole un pò di rispetto prima di parlare, sia attraverso la carta stampata che sui social. Siamo stati aggrediti in una maniera incredibile e poi oggi, spero che il Presidente e Angelo condividano. Anzi, non solo oggi ma già da qualche giorno: stiamo godendo come dei ricci o mi sbaglio. Questo è il torneo che volevamo fare, e che stiamo chiudendo così. Come ha detto il Presidente all’inizio, cercate di comunicarlo in positivo questa cosa. Io non ho letto i giornali, non ho letto i social: non sono tecnologico e non seguo le cose. Io seguo il mio lavoro, me l’hanno riferite. Però se non l’avete già fatto, pensateci“.
Riccardo Villari, Presidente della Tennis Napoli Cup by Banca di Credito Popolare: “Però forse qualcosa di diverso lo rifarei, chiamiamolo errore che nel momento in cui si è realizzata tutta la vicenda con i campi che non andavano e ci siamo dovuti spostare, il disagio è aumentato. Secondo me l’errore è stato fatto nell’accomodation, nel senso che in futuro io sceglierei una location diversa. È un peccato venale che è diventato grave, nel momento che è successo tutto quello che è successo. Quindi abbiamo pagato un certo tipo di situazione, in cui eravamo partiti per fare il Challenger e ci siamo ritrovati in una certa maniera. Per quanto riguarda la trasportation, forse avremmo dovuto prendere un numero di vetture superiore, lo dico che è stato un nostro errore ma che avremmo governato se non ci fosse stato tutto quello che è accaduto, perché le macchine erano tutte qui e quindi le avremmo portare al doppio senza problemi e senza affanni. Invece ci siamo ritrovati improvvisamente da dieci a zero perché erano tutte a Pozzuoli. Per cui quelle che erano state le scelte iniziali si sono rivelate dei macigni nel momento in cui sono accadute le cose imponderabili. Però uno può dire andava organizzato meglio, ma certamente degli errori sono stati fatti e io voglio dirlo con chiarezza. Tuttavia sono errori normali, di rodaggio che se non ci fossero stati gli imprevisti, noi avremmo potuto governare e in qualche modo rettificare strada facendo. Invece, noi nelle prime 72 ore siamo stati con la testa sul problema campo, le nostre energie erano concentrate su quello. Non avevano tempo per pensare alla trasportation, quando ti dicono che ti tolgono il torneo. In una situazione normale, con le partite che si giocano regolarmente, noi siamo sereni, ci mettiamo e ragioniamo con la testa fredda, ma è tutto quanto ad un ritmo diverso. Noi invece siamo stati sparati in una condizione di angoscia perché si rischiava seriamente di perdere il torneo. Oggettivamente questo ci ha polarizzato, ma non è che non ci siano cose che non rifaremmo. Il prezzo all’inizio è stato molto alto da pagare, perché sono accadute cose imponderabili. Poi ricordatevi che i campi erano pronti dal martedì. I nostri hanno giocato su questi campi perché erano pronti per tempo”.