Italia, istruzioni per gli USA (Bertolucci). Musetti si risveglia n. 1: «Sono l'italia, un onore» (Palliggiano). Ottimismo Musetti (Bertellino)

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Italia, istruzioni per gli USA (Bertolucci). Musetti si risveglia n. 1: «Sono l’italia, un onore» (Palliggiano). Ottimismo Musetti (Bertellino)

La rassegna stampa di mercoledì 23 novembre 2022

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Italia, istruzioni per gli USA (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Italia-Usa al via oggi alle 10 è un quarto di finale di Coppa Davis che sfugge a ogni pronostico. Lo sarebbe stato anche con la presenza dei nostri big, Matteo Berrettini e Jannik Sinner. L’unica certezza è che gli Stati Uniti partiranno da favoriti nell’eventuale doppio decisivo. Certo, l’Italia, con Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego, che non sono riserve, nei due singolari che apriranno la sfida di Malaga può giocarsi le sue carte. Il Musetti visto negli allenamenti è in gran spolvero, il giocatore è apparso sereno e tranquillo. Evidentemente la superficie si adatta bene ai suoi ritmi e ai suoi tempi. Il carrarino ha fatto un buon rodaggio con i primi due match di singolare in Davis giocati quest’anno, uno a marzo in trasferta e l’altro più difficile tecnicamente a Bologna a settembre: il primo vinto in 3 set su Gombos (Slovacchia-Italia 2-3), il secondo in 2 parziali con Gojo (Italia-Croazia 3-0). In entrambi i casi ha gestito bene le due situazioni. Ma oggi l’ostacolo è più alto e duro. Il Fritz visto a Torino è un giocatore in grande forma e fiducia, il miglioramento evidente nel suo tennis lo ha spinto tra i primi 10 al mondo. È riuscito a completare il suo bagaglio tecnico dopo due anni dove era caduto in un purgatorio tennistico. L’unico aspetto che potrebbe penalizzare lo statunitense è la superficie, meno veloce rispetto alle Atp Finals di Torino. Fritz parte favorito. Per essere competitivo Lorenzo dovrà per prima cosa risolvere il problema della risposta perché il suo avversario serve bene. Sulla seconda di Fritz mi aspetto l’azzurro aggressivo. L’americano è un classico giocatore da dietro con un buon rovescio incrociato e discrete accelerazioni di diritto. Musetti ha un bagaglio tecnico più fornito ma meno pesante nei colpi, l’importante è che assuma sul campo la posizione corretta perché a volte fa ancora un po’ confusione restando troppo lontano dalla linea di fondo. L’altro singolare vedrà protagonista Lorenzo Sonego. L’azzurro in Davis ha sempre pagato delle cambiali durissime gestendo molto male sia in casa che fuori le occasioni che ha avuto. E per uno come lui, un lottatore nato, è una cosa che risulta incomprensibile. Lo reputavo sufficientemente freddo ma ci sono giocatori che si esaltano in Davis e altri che rendono meno nelle gare a squadre, e fino a oggi per lui è stato così. Mi auguro che questo tributo all’azzurro lo abbia pesantemente pagato e che in questa occasione così importante riesca a esprimere un tennis migliore. Un’ora prima del match Sonego conoscerà il nome del suo rivale. Sulla carta dovrebbe essere Frances Tiafoe, ma dagli spogliatoi di Malaga si vocifera di un possibile sorpasso di Tommy Paul. […]

Musetti si risveglia n. 1: «Sono l’italia, un onore» (Davide Palliggiano, Corriere dello Sport)

Nemmeno una settimana fa sarebbe stato la prima riserva. Ora si ritrova numero 1 dell’Italia che domattina alle 10 scende in campo al `Martin Carpena’ contro gli Stati Uniti nei quarti di Coppa Davis. Prima Sinner e poi Berrettini hanno dato forfait; ma negli ultimi due mesi, e qui non ci sono dubbi, Lorenzo Musetti è stato il miglior italiano in assoluto. E a 20 anni è qui a Malaga pronto a sfidare il mondo con quel suo rovescio a una mano che incanta e quelle variazioni di gioco che spesso fanno impazzire gli avversari. Ieri il carrarese s’è allenato con Sonego sul campo adiacente al palazzetto dello sport in cui si giocano le Final 8. Ognuno seguito dai rispettivi coach, ma con la supervisione del capitano Volandri. Due ore intense, serie, il giusto mix tra sfottò e imprecazioni. Tensione si, ma fino a un certo punto prima di debuttare in quella Coppa che manca all’Italia dal ’76. Arriva a Malaga da numero 1 Italiano. C’è pressione? «Un po’, ma la sto vivendo molto bene, l’armonia nel gruppo me la fa sentire meno. Rappresentare l’Italia mi rende felice e orgoglioso e spero di non far rimpiangere Sinner e Berrettini. In più, quest’anno ho fatto tante esperienze mi sento un tennista e una persona migliore».

In che condizioni ci arriva?

Ho cercato di allenarmi al meglio, ma anche di riposare ed è stato fondamentale per ricaricare le pile. Ora mi sento pronto per questa avventura e sono convinto che tutta la squadra può fare un bel percorso nonostante le assenze.

Domani affronterà Fritz, semifinalista alle Atp Finals di Torino.

Ultimamente ha espresso il suo miglior tennis, ma potrebbe anche ritrovarsi in una condizione fisica non ottimale. È un giocatore fastidioso e il cemento è la sua superficie preferita. Tra di noi c’è solo il precedente di Wimbledon, dove ho perso in tre set al primo turno. Da quel confronto sono cresciuto parecchio, ho battuto giocatori più in alto di me in classifica: spero di fare una bella prestazione e portare il punto a casa. Siamo sfavoriti rispetto agli Stati Uniti, ma abbiamo le carte in regola per batterli. Il campo è leggermente più veloce rispetto a quello di Bologna ma questa cosa ci può anche favorire. Siamo pronti a lottare fino all’ultimo respiro per questa maglia. […]

Berrettini arriva oggi per fare il tifo. Si sta creando un bel legame tra voi.

Purtroppo Matteo non può giocare per infortunio, ma è bello e onorevole che abbia trovato il tempo per venire qui. Siamo davvero contenti di vederlo. Farà il tifo per noi, ce n’è bisogno.

Ottimismo Musetti (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Ha esordito in singolare a inizio marzo a Bratislava, conquistando nell’ultimo match, in rimonta, il punto del successo sulla Slovacchia che ha aperto all’Italia le porte dei gironi delle DavisCup Finals. Poi a Bologna, a metà settembre, battendo nel primo incontro Borna Gojo, ha aperto le danze per la preziosa affermazione sulla Croazia. Ora però le defezioni per infortunio dei top 20 Jannik Sinner e Matteo Berrettini proiettano Lorenzo Musetti al ruolo di numero uno della squadra capitanata da Filippo Volandri che domani a Malaga sfida gli Stati Uniti nei quarti di finale. «Sinceramente per adesso non sento pressione, la sto vivendo molto bene, siamo amici, in questo gruppo e c’è davvero una bella atmosfera, anche durante gli allenamenti riusciamo a divertirci con energia e motivazione, e credo che questo sia importante quando si gioca per una squadra – afferma il 20enne di Carrara -. Siamo dispiaciuti per le assenze di Sinner e Berrettini, le punte di diamante del nostro team, ma ci daranno supporto da lontano e noi metteremo sul campo tutto ciò che abbiamo per provare a non farli rimpiangere. Gli Stati Uniti sono forti ma abbiamo le carte in regola per batterli, sono convinto che possiamo vincere anche senza Matteo e Jannik. Cercherò di tirare fuori il meglio, rappresentare l’Italia è sempre un orgoglio: questo gruppo ti spinge a non mollare mai». Salvo sorprese dell’ultim’ora, il NextGen azzurro dovrà misurarsi con Taylor Fritz, numero 9 della classifica mondiale, reduce dalla semifinale alle Atp Finals di Torino. Il 25enne Californiano è il leader del team stelle e strisce, che comprende anche Frances Tiafoe (n.19), Tommy Paul (n.33), oltre allo specialista del doppio Jack Sock. «Contro Fritz sarà dura, visto che arriva da una stagione incredibile. E’ fastidioso, in questi campi serve bene ed è pesante da fondo. A Wimbledon ci ho perso in tre set, però da allora sono cambiato molto, ho battuto anche giocatori di un certo calibro ed è aumentata la mia fiducia. Spero di giocare senza pensieri ed esprimere il mio miglior tennis con l’obiettivo di cogliere un punto prezioso per l’Italia. La Coppa Davis è molto importante, la viviamo in più tappe e unisce tantissimo. Ci fa vivere con intensità ed energia grazie alla squadra e al gruppo, che raddoppia le emozioni». […] Lorenzo ha voglia di chiudere in bellezza un 2022 in crescendo con la Nazionale. «Il debutto in Davis con la Slovacchia è uno dei momenti che ricordo con più piacere. L’attaccamento alla maglia è incredibile, non lasci andare mai niente e lotti fino alla fine. Senti l’energia dei compagni, dello staff e questo ti porta a dare sempre il 100%. E’ stato un anno ricco di nuove belle esperienze, e la Davis è una di queste: mi ha fatto migliorare non solo come atleta ma anche come persona. Credo nel lavoro e nell’umiltà di non entrare sconfitti – chiosa Lorenzo – sarà una bella sfida contro una grande squadra».

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