Medvedev: "Sinner imparerà a gestire i vari momenti dei tornei". Su Wimbledon e le Olimpiadi: "Felice di poter giocare"

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Medvedev: “Sinner imparerà a gestire i vari momenti dei tornei”. Su Wimbledon e le Olimpiadi: “Felice di poter giocare”

“Per Jannik sono l’avversario più difficile? È un complimento” così Daniil Medvedev dopo la vittoria a Miami. “Fosse per me giocherei sempre sul cemento”

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Daniil Medvedev - Miami 2023 (via Twitter @MiamiOpen)
 

Trenta vittorie stagionali e tre sole sconfitte, cinque finali disputate, quattro vinte e una sola persa. Questi numeri racchiudono l’inizio stratosferico di 2023 di Daniil Medvedev che, fin qui, ha toppato un solo appuntamento, l’Australian Open uscendo da Sebastian Korda al terzo turno. Per il resto quattro tornei conquistati, a Rotterdam, Dubai, Doha e il Masters 1000 di Miami e due sconfitte dai numeri 1. Nole Djokovic, infatti, lo ha battuto in semifinale ad Adelaide, mentre Alcaraz lo ha stritolato nella finale di Indian Wells, dove la velocità non eccelsa della palla sui campi non ha aiutato più di tanto il russo. Purtroppo per noi italiani, ben due successi in finale sono arrivati contro Jannik Sinner, a Miami (qui la cronaca dell’inviato vanni Gibertini) e a Rotterdam.

Lo “zar del cemento” oggi si ritrova n. 4 in classifica accorciando le distanze dal podio occupato da Stefano Tsitsipas. Un inizio di anno paragonabile a quello del 2019, ma questo 2023 è davvero speciale: “E’ il momento migliore della mia carriera, peccato solo che in questo periodo non ci siano stati grandi Slam di mezzo. Sono felice e non vedo l’ora che la stagione entri ancor più nel vivo”, ha spiegato l’ex numero 1.

Le sue mani hanno tremato solo quando ha posto la sua firma sulla telecamera a fine partita: “Era da tempo che non giocavo una finale per un Masters 1000 e mentalmente non è stato facile. Fisicamente non ho avuto alcun tipo di problema, invece, ma strada facendo ho sofferto il caldo e l’umidità. Alla fine tremavo perchè era un accumulo di tensione e una sofferenza a queste condizioni climatiche. Quando mi hanno chiesto di firmare la telecamera ero convinto di non riuscire a farlo“.

Sui campi in cemento e sul suo gioco offensivo

Medvedev ha poi sottolineato il suo amore per i campi in cemento: “Mi manca vincere a Indian Wells e a Montreal. Arrivare quest’anno in finale la settimana scorsa è stato fantastico. Amo i campi in cemento e adoro giocare su questa superficie e se dipendesse da me giocherei solo su questi campi. Ma non sarebbe ovviamente giusto. So di poter giocare bene su erba e terra battuta, ma sul cemento mi sento più a mio agio. Lavorerò sodo per continuare a fare sempre meglio. Sono stato bravo a ribaltare un avvio di stagione non soddisfacente in Australia. Adesso arriva la stagione “rossa”, e so di poter giocare bene. Ho già battuto Djokovic e Tsitsipas nello stesso torneo, per cui so di poter far bene. Sul cemento vinco le partite anche se non esprimo il mio miglior tennis, sulla terra battuta è ben diverso. E’ dura per me e se non mi esprimo al meglio so di poter perdere partite“.

Il russo è tornato sul concetto di “costanza” già espresso nel post vittoria con Eubanks: “Sul mio gioco, in molti sottovalutano le mie capacità offensive. E’ vero che spesso ottengo i punti difendendomi in maniera egregia e costringendo l’avversario a sbagliare, ma riguardando i video delle mie vittorie, noto che se rispondo bene, sono molto veloce a entrare nel campo e ad attaccare al colpo successivo. Penso che spesso questi aspetti del mio tennis non vengano considerati. Quando parlo di costanza mi riferisco al fatto che abbiamo tantissimi giocatori che possono brillare durante la settimana del torneo. Se lo fanno per cinque settimane in un anno, possono ambire a entrare tra i primi 60 o 70 e dipende dal torneo se un 250 o uno Slam. Se brilli per dieci settimane puoi arrivare tra i primi venti. E’ la costanza che ti premia“.

Su Sinner: “Sta facendo esperienza”

Sinner ha dichiarato che è il russo il giocatore che gli crea più problemi: “Per me è un grande complimento. I miei colpi non gli consentono di fare il suo gioco. La mia palla non gli consente di fare quello che fa contro altri avversari o forse sto leggendo bene il suo gioco e riesco a spingere molto con i miei colpi per portarlo a sbagliare. Quest’anno sta facendo passi avanti e sta annullando sempre di più le distanze. Nel primo set è andato anche avanti di un break, ma spero di continuare a essere un problema per lui perchè sono convinto di trovarlo più spesso nelle fasi finali di un torneo“.

L’azzurro pare esser arrivato svuotato di energie mentali e fisiche alla finale di Miami. “E’ esperienza anche questa – dice Medvedev – ed è capitato tante volte nella mia carriera di giocare semifinali strepitose e poi di essere svuotato in finale. Poi lui mi ha anche detto di non essere arrivato a questo appuntamento al top dal punto di vista fisico. Si impara anche da questo. A me è capitato a Indian Wells quando contro Tiafoe lui mi ha annullato tanti matchpoint e mi ha fatto spendere tanto dal punto di vista emotivo. Non è facile giocare una finale, specie nel Masters 1000“.

Su Wimbledon e i tennisti russi

Poi Daniil Medvedev si esprime sulla decisione di Wimbledon di riaprire le porte ai giocatori russi:Nessuno ha mai espresso pareri negativi su di me a causa della guerra. Cerco di documentarmi su quello che sta accadendo, ma non troppo. Su internet possiamo trovare tante cose e sui social l’odio sale clamorosamente. Sono felice di poter giocare a Wimbledon e anche alle Olimpiadi. Mi sono allenato e preparato molto per i prossimi tornei. Sono davvero felice di poter provare a ottenere risultati migliori di quelli riscontrati l’anno scorso“.

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