Musetti va oltre: "Sono contento. Penso già a Roma" (Palliggiano). Madrid, un altro no. Nole: Punto Parigi. (Giammò). Resta il tabù Tsitsipas. Però Musetti è vicino (Bertellino). Barcellona, Musetti cede a Tsitsipas dopo una maratona di 3 ore e mezza (Martucci).

Rassegna stampa

Musetti va oltre: “Sono contento. Penso già a Roma” (Palliggiano). Madrid, un altro no. Nole: Punto Parigi. (Giammò). Resta il tabù Tsitsipas. Però Musetti è vicino (Bertellino). Barcellona, Musetti cede a Tsitsipas dopo una maratona di 3 ore e mezza (Martucci).

La rassegna stampa del 23 aprile 2023

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Musetti va oltre: “Sono contento. Penso già a Roma” (Davide Palliggiano, Il Corriere dello Sport)

[…] Era stato appena sconfitto dopo aver accarezzato il sogno della seconda finale di un 500 dopo quella vinta l’anno scorso ad Amburgo, ma Lorenzo Musetti, da Barcellona, è andato via con un sorriso e con il best ranking ritrovato (n. 18). Consapevole di aver dato il massimo contro un avversario che si trova in una fase più avanzata della carriera. Il match l’aveva ripreso per i capelli, dopo che Tsitsipas, numero 5 del ranking Atp, aveva fallito un match point nel 2° set. Break su break, come è capitato sempre durante tutto l’Open catalano. Aveva perso il primo set 64, con il greco capace di ribattere colpo su colpo ogni volta che l’azzurro gli toglieva il servizio. Poi, al decimo game, il break decisivo in cui s’è ritrovato sotto di un set. Nel secondo, Lorenzo è stato a dir poco superlativo: suoi i colpi più belli, più emozionanti, passanti e rovesci che hanno infiammato gli ottomila del centrale’Rafe Nadal’. E nel terzo set, quando si pensava che il giorno di riposo in più rispetto al greco potesse fare la differenza, Tsitsipas ha cominciato a servire meglio, concedendogli solo un break (6-3) e facendone due a sue spese. MUSO CONTENTO. «Nel terzo set ho avuto la chance di rubargli il servizio al primo game, ma poi è stato decisivo il suo cinismo – ha ammesso Musetti -. Una dote che lui ha innata, mentre io, come alti, devo provare a svilupparla nel corso della carriera». `[…] «Non ho nessuna frustrazione. Certo, non posso essere contento al 100%, ma non ho l’amaro in bocca, anzi, sono comunque felice di quello che ho dato su ogni palla della semifinale. Tsitsipas ha più esperienza, ha giocato più match simili avendo 4 anni in più. Nonostante ciò, percepisco i miei miglioramenti». TSITSIPAS CONFERMA. Miglioramenti di Musetti confermati in un certo senso anche dal greco, che oggi sfiderà l’idolo di casa Alcaraz in finale. «Lorenzo ha corso bene, mettendo a segno dei colpi pazzeschi. Si è difeso, alcune volte con soluzioni che non mi aspettavo». Oggi, nel giorno di San Jordi, santo patrono di Barcellona, sfiderà il giovane talento CarlosAlcaraz, che l’anno scorso l’eliminò in semifinale e che ieri s’è sbarazzato facilmente del britannico Evans in due set (6-2 6-2). Per Musetti, invece, un po’ di meritato riposo dopo le fatiche delle ultime settimane. «Torno a casa, faccio un po’ di scarico – ha spiegato -. Sicuramente andrò al Masters 1000 di Madrid: essendo testa di serie giocherò venerdl o sabato e quindi avrò una settimana per recuperare al meglio le energie. Dopo di ché mi sposterò a Roma, che rappresenta il sogno per tutti giocatori italiani partecipare agli Internazionali BNL. Le settimane volano e dopo un inizio di stagione difficile ora sono contento del tennis che sto esprimendo: al Foro Italico spero di portarlo in una veste ancora migliore».

Madrid, un altro no. Nole: Punto Parigi (Roland Giammò, Il Corriere dello Sport)

Alla luce del forfait di Novak Djokovic dal Masters 1000 di Madrid conferma quanto complicato sia per lui tornare a competere dopo un lungo periodo di inattivitä dovuto alle sue posizioni sulla campagna vaccinale anti Covid-19.[…]Fatica, sudore, pazienza, requisiti che se non allenati anche adesso hanno finito con l’esporre il serbo a una verifica sulle sue condizioni rivelatasi non in linea con le attese. A complicare il tutto stavolta c’è stata anche l’infortunio al gomito, <non al meglio, ma abbastanza per scendere in campo», rincuorò il n-1 del mondo alla vigilia del suo esordio nel Principato, salvo poi venir eliminato in tre set dal nostro Musetti agli ottavi. L’altro ieri a Banja Luka si è assistito a un identico copione, con Novak battuto ai quarti in due set dal connazionale Dusan Lajovic al termine di un match in cui per lunghi tratti è sembrato irriconoscibile. «In campo non mi sentivo bene, le mie gambe erano lente e i piedi intorpiditi. Ho falli tanti colpi, alcuni totalmente senza direzione», ha spiegato poi il serbo, lasciando comunque aperta una finestra sul suo prossimo impegno nella capitale spagnola che in passato lo aveva visto trionfare tre volte (l’ultima nel 2019). Ieri invece è arrivato l’annuncio definitivo. Nessuna congettura, nessuna strategia: lucida presa d’atto di una condizione che necessita ancora di qualche ritocco in vista del Roland Garros, vero grande obiettivo della sua stagione sul rosso: «Spero di ritrovare la condizione migliore per il Roland Garros, è li che punto a giocare il mio miglior tennis». Alle prese con la sua seconda stagione scandita da bandi e divieti, e a prescindere dall’entità del suo infortunio, Djokovic ha comunque maturato l’esperienza necessaria per riuscire a gestire la complessità del suo calendario dimostrandosi capace di competere ai più alti livelli nonostante i periodi di inattività forzata cui è stato costretto: «L’anno scorso è accaduta stessa cosa – ha sottolineato – ho avuto un lento avvio iniziando a giocare sempre meglio verso la fine della stagione». Con la presenza di Rafa Nadal appesa a un filo e che l’anno scorso a Parigi lo estromise dal tabellone ai quarti, Nole sa bene che non è l’ingordigia a dettare la via verso un Grand Slam sfuggitogli due anni fa, quanto invece la programmazione e la capacità di falsi trovare pronto laddove conta di più esserlo.

(In aggiornamento)

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