Paula Badosa si confessa: "Imparare a perdere è la parte più difficile". Il segreto? "Accettare ciò che non puoi cambiare"

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Paula Badosa si confessa: “Imparare a perdere è la parte più difficile”. Il segreto? “Accettare ciò che non puoi cambiare”

La 25enne spagnola si racconta, senza filtri, in un’intervista per la rivista Glamour

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Paula Badosa - WTA Charleston 2023 (foto: twitter @CharlestonOpen)
 

Paula Badosa è una ragazza che non ha mai smesso di credere in sé stessa, sin dai suoi primi passi, sempre con la racchetta in mano. A soli 16 anni viene convocata da Conchita Martínez per giocare la Federation Cup con la squadra spagnola. Poco dopo si aggiudica il Roland Garros nella categoria individuale juniores. Non è ancora maggiorenne quando debutta nel circuito WTA. Nel 2021 ha conquistato il torneo 1000 di Indian Wells, diventando la prima spagnola della storia a imporsi nel torneo californiano. In una lunga chiacchierata con la rivista Glamour la 25enne trae un bilancio della sua carriera, soffermandosi sulla pressione che comporta stare al vertice.

“È pazzesco. Per me il circuito del tennis è il più intenso che ci sia. Inizi l’anno a gennaio, in Australia, e lo finisci a novembre, in Giappone, dopo aver attraversato tutti i continenti. Diventa molto intenso. La cosa buona è che sto facendo quello che mi piace, che alla fine è una passione. Ma è ancora mentalmente molto impegnativo. Ieri stavo atterrando qui dagli Stati Uniti. Oggi sono a Madrid e dopodomani sono in Germania”. Chissà che mal di testa con tutto quel jet lag: “A volte non riesci a dormire o a riposare bene e allora devi arrenderti. È come essere sempre contro il tempo.

Quanti sacrifici comporta essere al vertice, e rimanerci? Il ritiro della tennista Ashleigh Barty, a 25 anni, da numero 1 del ranking è un caso isolato o avvisaglia di qualcosa di più grande? “Per me la cosa più importante è l’ambiente che hai intorno a te, come ti affidi a loro, perché alla fine è molto intenso. A volte la tua testa non è preparata a sopportare tutta quella pressione, la gestione del fatto di giocare davanti a 20.000 persone, la stampa, te stessa. Si accumulano molte cose. Inoltre, ci sono i social network, che è anche qualcosa che influenza. Ecco perché ci sono giocatori che si ritirano, che provano ansia, depressione”

 

In questo ambiente che agglomera pressione, come si impara a perdere? Imparare a perdere è la parte più difficile per me. Giochiamo ogni settimana e c’è un giorno della settimana in cui perderai. Durante un anno molto buono, puoi vincere due o tre tornei. Sai già che perderai gli altri ed è per questo che devi allenare la testa per imparare a perdere, che è una delle cose che è stata più difficile da capire per me. Inoltre, che dal fallimento si possono trarre cose positive e che ogni settimana è una nuova opportunità”. Quindi è la mente è la chiave di volta? “Alla fine diventa molto mentale, sei molto sola. Tu, in campo contro un altro rivale, che vuole anche batterti. È come una partita a scacchi. Ogni settimana arrivi a un punto in cui vai davvero oltre il limite”.

Quanto è importante, per l’ex n.2 del ranking, la gestione del suo corpo? Quale è il suo rapporto con il suo strumento di lavoro? È un’altra parte che impari a gestire. Ci sono infortuni, poi ci sono momenti in cui il tuo corpo non può sopportare altro carico. La dieta è molto importante, è la tua benzina. Stai costantemente analizzando: ora mangerò questo, mi riposerò ora che posso, camminerò più del necessario perché potrei essere un po’ più stanca perché ho qualche giorno per riprendermi”.

Come affronta Badosa quell’altra parte dell’essere un atleta d’élite che è la pubblicità? “Molto bene, ma devo essere sincera, non è una parte che mi piace molto. So che è quello che devo fare, fa parte di me, della mia vita e del mio lavoro, ma quello che amo è giocare a tennis”. Parlando di parità di genere, sono passati 50 anni dalla vittoria di Billie Jean King per aver equiparato lo stipendio del tennis maschile a quello femminile, agli US Open. L’uguaglianza nel tennis è in buona salute seconda Paula? “Tutto ciò che Billie Jean King ha fatto per noi e continua a fare è impressionante, lottando per pareggiare il tennis maschile e femminile. La verità è che hanno fatto un ottimo lavoro.  Stiamo ancora lottando per questo oggi, ma penso che siamo sulla strada giusta”.

E come si gestisce la paura? Conviverci è la via più salutare? “Assolutamente. Tutti abbiamo paura, a volte, di affrontare qualcosa. Sei spaventato, nervoso. La mia personalità mi spinge ad affrontarlo, qualunque cosa accada. E anche se sei spaventato a morte, esci in pista, o dovunque tu debba andare, e fai del tuo meglio. Forse quel giorno non sei al 100 percento, che è quello che vorresti, ma devi comunque dare tutto. Questo atteggiamento ti rende un atleta e una persona migliore“. Quando hai avuto paura? “Molte volte prima di andare a una partita di tennis. Se è importante, hai molta paura, sei molto nervoso che vada storto, che non vada come vorresti, di niente, e non importa perché devi uscire e affrontarlo”.

Guardandoti indietro, sei molto giovane, ma hai già imparato e vissuto tanto, ne sei consapevole? Assolutamente. Sono la persona che sono oggi grazie a tutti i viaggi, tutte le diverse culture che ho conosciuto, le persone, tutte le esperienze, le decisioni che ho dovuto prendere sin da quando ero molto giovane. Si cresce molto in fretta e si imparano cose che forse non si era in grado di fare in quel momento età, ma dovevi farlo per necessità. Per me la cosa più importante da imparare è stata essere forte, migliorarmi ogni giorno e accettare di stare bene con ciò che non posso controllare, il che è molto in questo sport”.

 Chiudendo la chiacchierata a Paula viene chiesto come si staccherà da tutto questo un giorno. Se è consapevole che prima o poi arriverà il giorno dove tutto questo finirà. “Sono un tennista e morirò facendo la tennista. Anche se andrò in pensione, è così e sarà sempre così per me, perché è quello che faccio da quando avevo sette anni e lo adoro”.

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ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor

Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

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Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.

Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.

Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.

 

Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)

Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.

Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.

Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.

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ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert

Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev

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[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)

Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.

IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.

 

U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)

Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.

Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza

Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)

Comincia la rimonta francese

Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).

Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert

Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.

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ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione

Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

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Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).

Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.

Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.

 

Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori

Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.

Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)

Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)

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