A parte Trieste, non bene gli italiani negli altri Challenger

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A parte Trieste, non bene gli italiani negli altri Challenger

Gli azzurri deludono nei Challenger che completano il quadro settimanale: Bellucci, Travaglia e gli altri non vanno oltre il secondo turno

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Lasciato il Challenger di Trieste nelle sapienti mani di Ilvio Vidovich, il plenipotenziario tennistico di Ubitennis nei territori dell’ex Impero Asburgico, ci possiamo dedicare con agio agli altri italiani che hanno affrontato viaggi più o meno impegnativi, nella maggior parte dei casi purtroppo molto brevi. A Pozoblanco (Challenger 75, cemento outdoor), piccolo paese collinare in Andalusia, avevamo Mattia Bellucci e Lorenzo Giustino. Quest’ultimo ha sperimentato la consistenza del 18enne lituano Edas Butvilas (n.693 ATP) che ha imposto i diritti della gioventù con un perentorio 6-1 6-2. Poco più a lungo ha brillato la fiamma di Bellucci che, in tabellone con la terza testa di serie, è uscito al secondo turno ad opera del francese Dan Added che si è imposto con un doppio tie-break. Certo l’azzurro ha avuto le sue occasioni, e ci mancherebbe altro contro un giocatore che in classifica gli sta dietro di oltre 100 posizioni e che, a 24 anni compiuti, non ha certo i margini di crescita dell’azzurro. Ma ormai si è capito come il 2023 del nativo di Busto Arsizio sia destinato ad essere caratterizzato da una serie infinita di stop and go come dimostra il suo bilancio stagionale che ci racconta di 13 vittorie e 22 sconfitte. Ma molto probabilmente una fase di ripiegamento era inevitabile dopo il prepotente strappo operato lo scorso anno.

Altri dei nostri hanno preferito il fresco di Tampere (al momento in cui scriviamo temperatura massima 17 gradi), e come dargli torto? Al Challenger 75 (terra battuta) Riccardo Bonadio, Lorenzo Rottoli, Edoardo Lavagno e Giovanni Fonio componevano la nostra spedizione che però si è trovata troppo presto alle prese con i bagagli per il rientro. Giusto Bonadio ha superato un turno, per poi essere costretto al ritiro contro il polacco Daniel Michalski (n.271) quando conduceva 6-5 nel secondo set dopo aver perso il primo. Ancora minor fortuna hanno avuto Rottoli con Daniel Rincon (6-2 3-6 7-5), Lavagno con Nikolas Sanchez Izquierdo (6-4 6-3) e Fonio con Vit Kopriva (6-4 7-6).

Stefano Travaglia e Luca Potenza hanno invece scelto la città olandese di Amersfoort (Challenger 75, terra battuta), a una trentina di km da Utrecht, e un sorteggio beffardo li ha messi uno contro l’altro all’esordio. L’ha spuntata l’ascolano 6-2 6-3 che al secondo turno ha poi pescato la prima testa di serie del torneo, l’argentino Facundo Diaz Acosta (n.97 ATP). L’azzurro ha lottato con coraggio e ha tenuto in scacco il forte avversario per oltre due ore ma in questo momento l’argentino è troppo in fiducia, dopo la vittoria di due settimane fa a Milano, e a un certo punto è apparso inevitabile che fosse lui a vincere col punteggio di 6-3 4-6 6-4.

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