WTA Palermo, Paolini: “Una delle vittorie più belle della mia carriera”

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WTA Palermo, Paolini: “Una delle vittorie più belle della mia carriera”

“Sto lavorando per giocare costantemente a questo livello” così Jasmine Paolini dopo la vittoria su Kasatkina. Ora la semifinale di singoalre contro Sorribes e quella di doppio al fianco di Errani

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Jasmine Paolini - WTA Palermo 2023 (credits to Ufficio Stampa Palermo Ladies Open)
 

C’è felicità nelle parole di Jasmine Paolini, dopo l’ottima prova contro la numero 11 del ranking mondiale Kasatkina. L’azzurra ha chiuso dopo due ore e ventisei minuti con il punteggio di 6-4 4-6 6-3, approdando così per il secondo anno consecutivo alle semifinali del Palermo Ladies Open. Ora sfiderà la spagnola Sorribes Tormo per un posto in finale.

D: Abbiamo visto un centrale come non se ne vedevano dagli anni 10, quando c’erano le altre italiane, la vecchia guardia che scaldava davvero la gente, chiaro che oggi ti abbiano trascinata alla vittoria. Pensi che vivere serate così possa tracciare anche punti di svolta all’interno di una carriera?
Paolini: Sì sicuramente, sono sensazioni positive, nel senso che ti rimangono dentro. È bello giocare quando c’è tanta gente fa sempre piacere. In Italia capita abbastanza spesso, anche a Roma c’è sempre molta gente. È una situazione che piace, credo a tutte. Come se ti invogliasse a tirare fuori il meglio di te.

D: Hai giocato a tutto braccio, comandavi il gioco, con coraggio e determinazione senza paura.
Paolini: Diciamo che lei la conoscevo molto bene, ci avevo già giocato altre quattro volte. Devo spingere io altrimenti diventa una partita complicata. Lei sa muovere bene la palla, difende bene e sotto quel punto di vista avevo le idee abbastanza chiare. Lei è una giocatrice che mi dà tempo, so che è pericolosa perché se inizio a fare tanti errori, lei non ti perdona niente. Però secondo me l’averci giocato altre volte mi ha fatto entrare in campo con le idee più chiare e sicuramente anche l’averci vinto [vittoria nel 2020 sempre a Palermo, ndr].

D: A me sembra che tu abbia fatto una grandissima partita: non l’ha persa Kasatkina, che pure non ha giocato un grandissimo torneo. Neppure nel primo set [ha giocato bene, ndr], poi però nel secondo è uscita e pure nel terzo, che sembrava favorevole a lei. Eri 3-1 sotto, poi anche 40-0. Lei non è calata. Tu hai continuato a giocare sulle righe rischiando, hai fatto ace sul contro break
Paolini: Sicuramente da 3-1 in poi ho alzato il livello, ero più lucida ho cercato di mantenere la calma, di capire che cosa succedeva all’interno del campo. Credo che lei sia una giocatrice molto ostica: delle volte rallenta, poi accelera, poi sta sull’angolo, delle volte cambia subito. Quindi varia molto all’interno della partita. Ho avuto fretta delle volte, nei punti importanti lei ha giocato a farmi sbagliare. Io ho avuto fretta, andavo lungolinea di rovescio. Nel terzo set cercavo di dirmi: ‘No stai calma, tieni la diagonale. Poi appena hai la palla giusta, vai’.

D: Il primo set ti lamentavi del dritto.
Paolini: Mi sono lamentata del fatto che ci sono stati alcuni errori subito. Servivo, poi magari sbagliavo il dritto e poi anche con la risposta. Di quello mi lamentavo, non del dritto in se e per se. Alla fine mi ha portato un sacco di punti oggi.

D: È una delle vittorie più belle della tua carriera?
Paolini: Sì, sicuramente. Per come è venuta. Lei è 11 del mondo, qui a Palermo, sicuramente una buonissima partita.

D: Se avevi bisogno di un ulteriore iniezione di fiducia, ci sono nello sport dei momenti di svolta. Questa potrebbe essere quella cosa che ti lancia definitivamente, ti dà la sicurezza di poterci stare lì, di poterci giocare con quelle giocatrici di un certo livello?
Paolini: Sicuramente è una cosa su cui stavo lavorando. Negli ultimi mesi, sono riuscita a giocare con Rybakina: ho giocato [contro di lei,ndr] a Roma, ho perso 7-6 6-1, ma nel primo c’ero. Poi con la Kvitova al terzo set a Wimbledon [sconfitta per Paolini, ndr]. Per fortuna oggi l’ho portata a casa (ride). Però si, l’obbiettivo è far partita con queste. Poi vincere o perdere lì si parla di poche palle, non è sempre facile. Però sicuramente, entrare in campo e far partita è sempre è un po’ quella la svolta. Se accade tutte le volte il livello c’è. Se non accade c’è ancora da lavorare.

D: Sabato un tour de force. Due Semifinali [anche quella in doppio con Errani, ndr]
Paolini: Sì (ride). Mi è stato detto: ‘Se vinci domani devi fare due partite’. Ho detto: ‘Speriamo’.

D: C’è il rischio che puoi pagare un po’ la fatica contro un’altra pedalatrice come Sorribes Tormo, un’altra che ti tiene lì per ore, che difende benissimo, e con cui il punto lo devi sempre fare tu e lei non ti regala niente…
Paolini: Domani devo cercare di muovere la palla, tenere un’intensità alta, fare il mio gioco aggressivo. Non sarà facile, perché la palla tornerà tante volte. Io cerco di vivere il momento, domani vedrò come starò e sicuramente lotterò fino alla fine.

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