Djokovic dice no a Toronto: «Sono stanco» (r.g.). Michelsen il ribelle (Strocchi). Una parata di campioni per il Trofeo della Mole (Bertellino). Musetti sei il mio preferito, ma smettila di innervosirti (Lanza)

Rassegna stampa

Djokovic dice no a Toronto: «Sono stanco» (r.g.). Michelsen il ribelle (Strocchi). Una parata di campioni per il Trofeo della Mole (Bertellino). Musetti sei il mio preferito, ma smettila di innervosirti (Lanza)

La rassegna stampa di martedì 25 luglio 2023

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Djokovic dice no a Toronto: «Sono stanco» (r.g., Il Corriere dello Sport)

Novak Djokovic si ritirato ieri dal Masters 1000 di Toronto […] a causa della stanchezza. «Sono sempre stato bene in Canada, dopo averne parlato con il mio team credo sia la giusta decisione da prendere», si legge in una nota diffusa dallo stesso n.2 del mondo, assente dal 2018 ma vincitore in passato di ben quattro edizioni del torneo. Sconfitto in finale a Wimbledon da Carlos Alcaraz meno di dieci giorni fa, Djokovic avrà cosi a disposizione due settimane per ultimare la sua preparazione in vista dello US Open.

Michelsen il ribelle. Arriva l’ultimo Next (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Chissà se si è pentito di quella lettera d’intenti inviata all’Università della Georgia per difenderne i colori come tennista dal prossimo autunno, visto che chi frequenta il college non può incamerare i guadagni dei professionisti. La vita di Alex Michelsen in pochi mesi è radicalmente cambiata. A meta luglio ha conquistato a Chicago il suo primo challenge; mettendo sotto un certo Kei Nishikori, poi sullo slancio il 18enne nato a Laguna Hills (California) ha raggiunto la finale sull’erba a Newport al secondo torneo Atp (a Maiorca in giugno, aveva ceduto 7-5 al 3° all’altro yankee Eubanks, poi vincitore del titolo). Nella sede della Hall of Fame, prima casa del tennis a stelle e strisce, è stato capace di sorprendere il campione in carica Maxime Cressy, l’australiano Duckworth e i due connazionali McDonald e Isner prima di cedere al francese Mannarino. Risultati che lo hanno proiettato al 7° posto nella classifica Under 21 che qualifica per le Next Gen Atp Finals e portato al n.140 del ranking mondiale, lui che dodici mesi fa era 1.081. «Ho vinto quattro partite nel Tour, se me l’avessero detto tempo fa non ci avrei mai creduto […]. Ho ottenuto un sacco di punti, ero qui da solo per capire come funziona. È stata una settimana molto positiva, la migliore della mia vita dal punto di vista del tennis. E sinceramente vedere quel 140 accanto al mio nome sul sito dell’Atp è un po’ da pazzi». Col ciuffo ribelle che esce dal cappellino (griffato da un brand italiano, che lo ha messo sotto contratto lo scorso anno dopo i trionfi in doppio agli Easter Bowl e a Wimbledon jr) e l’aria furbetta questo ragazzone di 193 cm si sta rapidamente facendo largo in un tennis sempre più giovane, come insegnano Alcaraz, Sinner e Rune. Seguendo l’esempio dei genitori Erik e Sondra, giocatori di college, dall’età di 3 anni Alex colpiva di rovescio contro la porta del garage. Non a caso quel colpo bimane è diventato una delle sue armi più potenti col servizio. «Sono una persona molto competitiva. Mi piace vincere o perdere da solo» spiega il biondino, 41 vittorie e 15 sconfitte a tutti i livelli nel 2023. Anche per questo ha preferito la racchetta al baseball e calcio, praticati in precedenza. Poi l’adolescente che passava molto tempo a giocare a Fortuite ha capito che doveva concentrarsi completamente sul tennis se voleva raggiungere i suoi obiettivi. «Sei mesi fa non ero così continuo, ho lavorato davvero duro, anche in palestra» riconosce il ragazzo allenato da Eric Diaz e Jay Leavitt, che ha posto particolare attenzione pure alla dieta: «Cerco di stare il più possibile lontano dai dolci, anche se a volte me li concedo come premio». […]

Una parata di campioni per il Trofeo della Mole (Roberto Bertellino, Tuttosport)

Ciò che pareva molto difficile è diventato realtà. Dopo sei anni di stop Torino sta per riabbracciare il prestigioso Trofeo della Mole 2.0 di tennis in carrozzina, in programma da giovedì 27 a domenica 30 luglio presso il Circolo della Stampa Sporting. La 15a edizione del torneo internazionale, da quest’anno dedicato alla memoria di Mariella Echampe, fa parte dell’Uniqlo Wheelchair Tennis Tour ed è organizzato dalla SSD Volare di Alessandria del presidente Paolo Sonino in collaborazione con l’ITF e la FITP; l’evento ha ricevuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino e del Comitato Italiano Paralimpico […]. Il 15° Trofeo della Mole, classificato ITF Future Series […], ha un montepremi di 5mila euro e ospita atleti di ottimo livello: in totale 42 in rappresentanza di 11 nazioni (Italia, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Marocco, Romania, Spagna, Stati Uniti e Svizzera) suddivisi nelle categorie Open Maschile, Femminile e Quad (atleti con disabilità agli arti superiori e inferiori, uomini e donne insieme); per ogni categoria è in programma un tabellone di singolare, uno di doppio e un torneo di consolazione per gli eliminati nei primi turni. Da giovedì occhi puntati sui campi in terra rossa dello Sporting: nel draw maschile i grandi favoriti sono lo statunitense Conner Stroud (25 del ranking ITF) ed il francese Geoffrey Jasiak (38), seguiti dal marocchino Mark Boukartacha, fresco di top 100. Fari puntati inoltre sulla “leggenda” del tennis azzurro, il bolognese Fabian Mazzei, recentemente tornato alla ribalta grazie al titolo vinto nel 2022 agli Assoluti. Il draw femminile potrebbe parlare italiano, con la n° 39 al mondo e prima giocatrice d’Italia, Marianna Lauro, pronta a rivaleggiare con la britannica Abbie Breakwell (43) e con la francese Sandrin Pauline Cauderon (44). Speranze azzurre anche tra i Quad, dove a guidare il seeding è il n° 25 al mondo e 1 d’Italia Alberto Saja. Principale artefice della rinascita del Trofeo della Mole è proprio la SSD Volare, società sportiva di Alessandria nata nel 2011 per promuovere il wheelchair tennis con l’organizzazione di eventi regionali, nazionali e internazionali: «Per la nostra società – dice il responsabile della Volare Gianluca Cosentino – l’organizzazione del Trofeo della Mole è sinonimo di grande soddisfazione ma, soprattutto, rappresenta il culmine di un percorso. Questa consapevolezza ci ha spinti, con la dovuta maturità, al salto sul palcoscenico internazionale. Per il futuro il nostro auspicio è quello di far tornare il torneo ai livelli d’eccellenza che lo hanno sempre contraddistinto attraverso la grande passione che, da anni, io e i miei collaboratori mettiamo al servizio dello sport». Direttore del torneo è Pietro Mazzei, il main sponsor Intesa San Paolo: «Il sostegno a questa iniziativa è in linea con l’impegno di Intesa Sanpaolo – sottolinea la Dott.ssa Paola Musso – per la diversità e l’inclusione, espresso sia con policy interne destinate alle proprie persone, sia con progetti verso l’esterno e la partecipazione a numerose iniziative sul territorio, tra le quali troviamo Insuperabili, art4sport, Special Olympics, Anche a Leo piace giallo e le tappe di Torino e Venezia dell’Inclusive Padel tour 2023. Il Gruppo, inoltre, crede fortemente che il ruolo di una banca, radicata nel territorio, sia quello di concorrerne allo sviluppo non solo economico, ma anche sociale e culturale, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni»

La scommessa – Musetti sei il mio preferito, ma smettila di innervosirti (Cesare Lanza, La Verità)

Il tennis non si ferma mai: chiusa la parentesi erbivora e con alle porte la stagione sul cemento, sono in corso tornei sulla terra rossa. Lorenzo Musetti, a Baastad, è arrivato in semifinale e ad Amburgo, da oggi, dovrà difendere il titolo conquistato un anno fa. Cosi come ho scritto in cosa, deve migliorare Jannik Sinner per vincere uno Slam. E lo stesso voglio fare per Musetti, il mio giocatore preferito, per il quale farei il tifo anche se non fosse nato a Carrara ma in Siberia. II suo grande talento, del resto, lo ha già reso, nel mondo, uno dei più amati: quando gioca lui, il pubblico non vede solo potenza ma anche grande tecnica, creatività e l’eleganza del tennis di una volta. Dichiarato il mio amore per lui, spero Lorenzo mi perdonerà ora un po’ di severità nei suoi confronti. Ho visto la semifinale che ha perso contro Casper Ruud in Svezia e constato che, imprecare in campo contro la sfortuna, è in lui una tendenza ancora molto radicata. Il norvegese ha giocato benissimo. In più occasioni i suoi colpi non sono usciti per un soffio, centrando le righe; questo ha fatto imbestialire Lorenzo, che ha perso energie e concentrazione prendendosela col fato. Ma i grandi, e Ruud lo è, rischiano molto e non è raro che centrino le righe: se sono top player, un motivo ci sarà. Lorenzo, per entrare nei top 10, deve smetterla di sprecare in campo risorse preziose: nel suo ultimo game alla battuta, sul 4-4 nel secondo set, dopo un’altra riga presa da Ruud, si è innervosito e ha perso a zero il servizio, gettando via un match che poteva giocarsi al terzo. In due anni ha fatto grandi progressi, ma ora il salto di qualità che deve fare è mentale.

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