US Open, qualificazioni femminili: Stefanini perde una maratona. Rivincita di Yastremska su Bouchard (e il suo tweet)

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US Open, qualificazioni femminili: Stefanini perde una maratona. Rivincita di Yastremska su Bouchard (e il suo tweet)

Lucrezia Stefanini si arrende alla coreana Han dopo tre e un quarto, eliminata l’ultima azzurra in tabellone. Dayana Yastremska batte Eugenie Bouchard e non le stringe la mano. Al turno decisivo anche Siegemund e Dodin

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Lucrezia Stefanini - Australian Open 2023 (Twitter @Federtennis)
Lucrezia Stefanini - Australian Open 2023 (Twitter @Federtennis)
 

N.L. Han b. [8] L. Stefanini 6-5 5-7 7-6(4)

Dopo le eliminazioni all’esordio di Nuria Brancaccio e Sara Errani, nel tabellone cadetto femminile Lucrezia Stefanini era rimasta l’unica azzurra in gara. Nel secondo turno di qualificazioni a New York, anche Lucrezia deve arrendersi, alla n. 124 WTA Na Lae Han, ma solo dopo 3 ore e 12 minuti di lotta (con un’interruzione per pioggia quasi altrettanto lunga) ed essere uscita indenne dalle tre volte in cui l’avversaria ha servito per il match. La maggiore aggressività di Han ha infine pagato nel supertiebreak del terzo set che ha concluso una sfida dai tanti cambiamenti di rotta.

Un match dalla trama complicata scritta a quattro mani, nel senso che entrambe giocano dritto e rovescio con presa bimane. La coreana è però mancina e gioca il dritto staccando la mano destra dopo l’impatto con la palla nella fase di accompagnamento, tanto che il finale sembra quello di un dritto “normale” (anche senza virgolette) con tanto di impugnatura semi-western. Così, perso il primo parziale dopo aver subito il break al decimo game, Lucrezia si porta avanti 2-0 nel secondo, ma subisce quattro giochi consecutivi, ricorrendo anche a un MTO sul 2-3 per un problema all’anca sinistra. Rientrata sul 4 pari, cede di nuovo la battuta mandando l’altra a servire per chiudere. Tuttavia, uno smash affossato (non una rarità per lei in questo match) e altre tre gratuiti riaprono la contesa. Stefanini ne approfitta e tira dritto fino al 7-5.

Nel terzo set, il duello continua ad andare a sprazzi, diretto principalmente dalla sudcoreana che con il dritto piazza ottimi vincenti, ma regala anche molto in palleggio. La venticinquenne fiorentina allunga 3-1, viene ripresa sul 3 pari e già si contano quattro break nel parziale, poco sorprendenti trattandosi di ragazze interamente bimani che non superano i 165 cm di altezza. Diventano di nuovo quattro i game consecutivi per Han e ciò non è una buona notizia per… lei. Perché sul 3-5 Lucrezia tiene e l’altra si ritrova ancora a servire per il match sul 5-4, nella sua testa viene (verosimilmente) proiettata la replica del film del secondo set, la nostra cerca di farle giocare più palle possibili e in un attimo è 5 pari.

Andare subito 6-5 (per chiunque delle due contendenti) tradirebbe lo spirito del copione e Lucrezia si fa ripigliare da 40-0, ma l’altra si annulla da sé i due vantaggi esterni fallendo la risposta. Le ragazze sono in campo da quasi tre ore, molti gli scambi lunghi e l’allegra remata in cui si sono invischiate comincia a battere cassa in termini di stanchezza. Han scivola e si lascia cadere con qualche conseguenza, visto che entra la fisioterapista. Intanto inizia a piovere e l’arbitro dice che se ne riparla più tardi.

Oltre due ore e mezzo dopo, le due rientrano in campo (Na Lae con la coscia destra fasciata), effettuano il riscaldamento e vanno a sedersi perché ricomincia a piovere. Altro giro di riscaldamento e Lucrezia può battere sul 5 pari e vantaggio interno. Sfumano quella e un’altra opportunità e a 6 arriva Han che può servire (per la terza volta) per passare al turno finale. Il game prende la solita direzione (0-30 con un doppio fallo) e, anche se arriva il match point per un brutto errore dell’azzurra, non c’è da preoccuparsi: il colpo coreano vola lungo e dopo un tre scambi è tie-break, naturalmente ai 10.

Il servizio di Han è ormai un’ipotesi, un po’ come il gioco al volo di Lucrezia che rifugge lo smash e non chiude le swinging volley. Più propositiva, Na Lae allunga nella fase centrale del game, 7-4. Stefanini mette i piedi in campo ma due errori in spinta valgono cinque match point consecutivi per Han che, forte del cospicuo vantaggio, tira il dritto lungolinea e chiude disinvolta lo smash. Per lei, l’ultimo ostacolo si chiama Elizabeth Mandlik.

Dayana Yastremska – Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @Wimbledon)

[12] D. Yastremska b. E. Bouchard 6-1 4-6 6-4

La tds n. 12 Dayana Yastremska si prende la rivincita del match giocato lo scorso aprile a Madrid battendo in tre set Eugenie Bouchard. 6-1 4-6 6-4 il punteggio per l’attuale n. 111 WTA maturato in due ore e sette minuti nell’incontro di cartello tra quelli che aprono la giornata delle qualificazioni femminili dello US Open. Di cartello non tanto o almeno non solo perché la ventitreenne di Odessa vanta tre titoli e un best ranking al 21° posto e Genie ha avuto quel 2014, con semifinali Slam a Melbourne e Parigi e finale a Wimbledon, che l’ha vista al quinto posto mondiale, quanto per via di un “piccolo trascorso”.

Dopo la sfida madrilena, infatti, Bouchard non aveva potuto fare a meno di twittare, “c’è qualcosa nel giocare contro i dopati a Madrid”, con il doppio riferimento al match vinto nel 2017 contro Maria Sharapova (l’unico successo dopo quattro sconfitte) e alla sospensione provvisoria di Dayana nel 2021 per violazione del programma antidoping. Secondo la sentenza del Tribunale Indipendente, però, non erano state provate né colpa né negligenza e dunque non fu inflitta alcuna squalifica alla tennista ucraina. Che una decisione del giudice potesse non avere influenza sulle esternazioni di Eugenie si era già capito quando aveva chiamato imbrogliona (cheater) Sharapova, mentre la parte “cheat” era stata esplicitamente esclusa nella relativa sentenza nel caso Meldonium.

In ogni caso, dopo il polverone sollevatosi in rete più che altro perché in quei giorni Dayana stava piangendo la morte del nonno, Bouchard aveva chiesto scusa e rimosso il tweet. Di nuovo una di fronte all’altra, c’era chi nutriva la malsana speranza di vedere le sortite a rete dell’una venire punite con pallate alla figura da parte dell’altra, ma è rimasto deluso. Anche perché, prevedibilmente, non ci sono state sortite a rete. Tuttavia, a fine match, nessuna stretta di mano.

IL MATCH – Dayana manda fuori due risposte sulla seconda battuta dando un po’ di respiro all’avversaria, ma rimane fedele al suo piano di tirare forte tutto, buca ripetutamente la difesa canadese, strappa e consolida per il 4-1. La seconda battuta di Bouchard si presta a una sorta di tiro al piccione addormentato, ma, con la prima che non entra (sulla quale peraltro vince anche meno punti), la soluzione di provare a renderla meno attaccabile si risolve in doppi falli e dopo mezz’ora è 6-1.

Bouchard cerca di cambiare qualcosa, di subire meno l’iniziativa ucraina, va per vie centrali e spinge appena l’altra concede un varco. Non è però abbastanza precisa da riuscire a staccare l’avversaria, ma ottiene di più dalla battuta e il punteggio segue i turni di servizio. Warning per lei al quinto gioco (pallata che finisce nella tribuna alle spalle di Yastremska), poi la ventinovenne di Montreal spinge bene in risposta, l’altra preferisce sbagliare che tentare di contenere e, dopo tre break di fila, è set Canada. Nella partita finale, svolta dopo quattro game: Dayana salva due palle break e nel game successivo pianta quattro vincenti. Lo strappo non sarà più ricucito e Bouchard riesce solo a evitare di cedere un’altra battuta. Per Yastremska, turno decisivo contro Elena-Gabriela Ruse, che ha sconfitto la n. 17 del seeding Dalma Galfi

Negli altri match di inizio programma del giovedì, successi delle teste di serie Oceane Dodin [18], che ha battuto in rimonta Marina Melnikova, 1-6 6-2 6-3, Laura Siegemund [10] su Simona Waltert per 6-2 7-6(4) e Kimberly Birrell [13] su Darja Semenistaja 6-3 6-4.

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