Sinner, che sfida a New York (Piccardi). Nargiso: «Sinner e Alcaraz alla pari» (Guerrini)

Rassegna stampa

Sinner, che sfida a New York (Piccardi). Nargiso: «Sinner e Alcaraz alla pari» (Guerrini)

La rassegna stampa di domenica 27 agosto 2023

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Sinner, che sfida a New York. «Dura? Penserò a un match alla volta» (Gaia Piccardi, Corriere della sera)

La fortuna del sorteggio di Wimbledon (nemmeno un top 5 affrontato fino all’appuntamento in semifinale con Djokovic) gli è tornata indietro con gli interessi a New York, la città che non dorme mai e che, da subito, toglierà il sonno anche a Jannik Sinner. Zverev negli ottavi, Alcaraz nei quarti, Medvedev la bestia nera in semifinale e il Djoker per il titolo è il trekking in alta quota che aspetta il barone rosso nell’ultimo Slam della stagione, l’Open Usa al via domani […]. «Ho guardato il tabellone, senza dargli troppo peso — ha detto l’azzurro —. Possono succedere tante cose, possono aprirsi varchi. Vedremo. Intanto ragiono giorno per giorno». Sguardo puntato sul primo turno contro il tedesco Hanfmann, martedì, il n.54 del ranking con cui non ripetere lo scivolone di Parigi con Altmaier. Con il senno di poi (di cui sono piene le fosse) sarebbe convenuto stringere i denti a Cincinnati, il Master 1000 dopo il Canada, per salire in classifica e mettersi al riparo dai capricci del tabellone di Us Open. Invece Jannik, che n. 6 era e n. 6 è rimasto, è uscito con Lajovic al primo turno: «Ho avuto poco tempo per adattarmi ai campi di Cincinnati — ha spiegato nel media day a New York —, che erano decisamente più veloci di quelli di Toronto, quel giorno faceva molto caldo, c’era sicuramente un po’ di stanchezza e alla fine ho avvertito un dolore alla schiena. Sapevo che era un problema muscolare, nulla di preoccupante: è tutto passato». Gli spifferi di Flushing non lo preoccupano, l’abbraccio mortale con Alcaraz è un passaggio obbligato che lo costringerà ad alzare il livello. Sinner-Alcaraz, l’anno scorso nei quarti, fu il match dell’anno: 5 ore e un match point che si è perso nelle sliding doors dell’esistenza. «Quel rovescio incrociato sbagliato me lo ricordo molto bene — ammette Jannik —, però guardiamo avanti: questo è un altro torneo». Se è anche un altro Sinner, presto sapremo.

Nargiso: «Sinner e Alcaraz alla pari» (Piero Guerrini, Tuttosport)

Campione, poi specializzatosi in doppio. Protagonista di semifinali e finale di Coppa Davis. AlIenatore e commentatore tv del suo amato tennis, Diego Nargiso è a New York per Supertennis Tv e ci presenta gli Us Open, primo Slam in chiaro dopo oltre un trentennio. Nargiso, parliamo degli Us Open in chiaro su Supertennis. «Un’opportunità unica ed emozionante. Da 35 anni non c’era uno Slam in chiaro. Il tennis entrerà nelle case di tutti, non più attraverso il lavoro eccezionale delle pay tv che hanno dato continuità. Il regalo del presidente Fit Binaghi, far innamorare ancor più la nazione del nostro sport, avrà ricadute anche sui praticanti».

Tutti aspettano il quarto Alcaraz-Sinner. Jannik dice che la pressione è positiva e fa parte dl lui. Ma non ha avuto un buon sorteggio.

Io dico che meglio incontrare prima i più forti. E poi Sinner si è guadagnato la possibilità di non incontrare uno di classifica migliore prima dei quarti. Ovvio, di peggio c’era forse solo Djokovic. Alcaraz ora è lo spauracchio di tutti, sembra abbia sempre una soluzione, arriva da una buona estate, non eccezionale. Ha mancato il confronto con Sinner a Cnncinnati. Se arrivano entrambi ai quarti, sarà una partita 50-50. Jannik vale tutti i big. Va per vincere.

Jannik continua a lavorare su un servizio perfettibile.

Se ne parla perché sta cambiando tanto le gambe, è visibilissimo. Poi a 22 anni è un giocatore in continua evoluzione. Io vedo già benefici. Ora è più vario, riesce ad avere più velocità. Non è ancora efficace come dovrebbe, non subirebbe altrimenti così tanti break. Non è ancora continuo. Però credo che Cahill, ex gran servitore, stia andando verso la giusta direzione: trovare molta più varietà, piuttosto che potenza. Il gioco a rete? Ha bisogno di tempo, non è così naturale per lui, ha bisogno di tempo. Deve continuare a crederci, a lavorare e soprattutto ha bisogno di provare e sbagliare. La rete è una bestia strana, sembra facile colpire, ma ti muovi verso la palla che arriva veloce.

Previsioni per Musetti, Berrettini?

Mi aspetto sempre cose molto buone perché i ragazzi hanno dimostrato nel tempo di essere oramai pronti a vincere ogni volta che vanno in campo. Lorenzo Musetti è più vicino ai 10, è un 2002 e sarà sicuramente top ten. Deve solo trovare continuità e serenità. Quando sei nei 20 sei già un campione, ma non deve farsi prendere dall’ansia da prestazione, dalla voglia di arrivare dove tutti lo aspettiamo e pure lui se l’aspetta. Quest’ansia lo fa rallentare un po’. Poi a me piace tanto Sonego: ogni volta che c’è da lottare lui emerge, è difficilissimo da battere e il suo atteggiamento è d’esempio per i giovani. E Matteo Berrettini deve solo ritrovare se stesso e la sua condizione atletica. Può riesplodere in qualsiasi momento e se ritrova il miglior tennis, diventa ingiocabile. Contro rivali non top 20, Matteo non perde se gioca bene. Non guardi il tabellone. E poi quando si arriva ai quarti, dipende dalle situazioni, dal momento. […]

Se nei maschile i favoriti sono evidenti, il tabellone femminile, con Swiatek in crisi, è aperto.

C’è Gauff in grande crescita che comincia a vincere, c’é Jabeur se sta bene. Vondrousova e Rybakina sono molto forti, poi la solita Sabalenka, Ma è molto aperto […]. Io spero in un grande torneo delle italiane, Paolini mi piace molto, Giorgi può avere un lampo all’improvviso, Cocciaretto ha grande continuità, Trevisan si esalta negli slam. […]

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