US Open, Zverev fa allontanare un tifoso: “Quell’uomo sta cantando un inno nazista, dovete cacciarlo”

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US Open, Zverev fa allontanare un tifoso: “Quell’uomo sta cantando un inno nazista, dovete cacciarlo”

Nel momento clou della lotta contro Sinner, Zverev si è rivolto così all’arbitro, infastidito dai cori di un ‘tifoso’: “Quella è la frase preferita di Hitler”

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Siamo due pari nel quarto set, Zverev al servizio. Il match del giorno, Zverev-Sinner, non ha deluso le aspettative. Clima torrido, umidità insopportabile, battaglia epica, nervi tesi. Il numero uno tedesco, che ha già preso un warning per time violation, si avvicina improvvisamente al giudice di sedia James Keothavong. Si ipotizza un secondo warning, e la conseguente ‘seconda di servizio automatica’, tutti pensiamo ad una protesta. Niente di tutto ciò, Keothavong si gira verso le tribune ed esclama “Trovatelo e portatelo via”.

Cos’è successo? E’ successo che un tizio seduto nelle prime file (l’ignoranza non è una questione di portafoglio) ha incitato ripetutamente Zverev canticchiando ad alta voce il Deutschland Uber Alles, composizione musicale del 1797 di Franz Joseph Haydn, scelta successivamente da Hitler come parte dell’inno nazista. E a Sascha questa cosa non è andata giù: “Quella è la frase tipica di Hitler, cacciatelo”.

Nel giro di pochi minuti lo spettatore col cappellino blu viene identificato e accerchiato da quattro addetti della security, che lo scortano fuori dal campo. Zverev seppur con un tifoso in meno vince lo stesso la partita, e porta a casa anche una bella figura: il numero dodici del mondo ha infatti dimostrato grande lucidità, il momento era teso, le condizioni climatiche insopportabili, ma ha aperto bene le orecchie decidendo di fare la cosa giusta.

Spiegherà poi nella conferenza stampa post partita: Sono un cittadino tedesco, avevo il dovere di intervenire. Quel periodo non è esattamente un periodo di cui andare fieri, capisco il coinvolgimento emotivo, ovviamente in generale adoro quando i tifosi partecipano emotivamente ai miei match, ma quel tizio ha decisamente esagerato. Se non fossi intervenuto non me lo sarei mai perdonato.

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