US Open, Medvedev verso la sfida con Rublev: "Lui è il padrino di mia figlia, il nostro rapporto non verrà mai rovinato dal tennis”

Flash

US Open, Medvedev verso la sfida con Rublev: “Lui è il padrino di mia figlia, il nostro rapporto non verrà mai rovinato dal tennis”

“Condizioni brutali, nel primo set non riuscivo a respirare. Però poi sono riuscito ad alzare il livello” dice il numero tre del mondo dopo la vittoria su de Minaur

Pubblicato

il

Daniil Medvedev - US Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Daniil Medvedev soffre, si spaventa ma poi domina. Un lunedì torrido (umidità soffocante) a New York ha messo a dura prova il fisico dei migliori atleti del mondo, Medvedev compreso. Ma col passare dei minuti il russo è riuscito ad adattarsi alle condizioni per lui più difficili, fino a disputare il miglior match del suo US Open.

Tanta fiducia in vista dei quarti di finali contro il rivale/amico/connazionale Rublev, contro il quale ha vinto cinque dei sette precedenti (compreso quello dello US Open 2020, sempre quarti). In conferenza stampa ha affrontato tutti questi temi, con una gustosa parentesi sul tennis in streaming.

Domanda: “Sei arrivato quarti di finale, quali sono le tue sensazioni ? Sei soddisfatto del tuo tennis?”

Medvedev: “Sì, assolutamente, in particolare dopo quest’ultima partita. Match brutale, condizioni brutali. E’ stata veramente tosta, c’era un’umidità allucinante. Mi sono scaldato quattro ore prima della partita e mi sono chiesto: “Ma io oggi come farò a giocare?”. E’ impossibile allenarsi per essere pronti a condizioni così toste. Sì, certo, nella pausa estiva mi capita di allenarmi nel sud della Francia, dove ovviamente le temperature sono alte, e faccio una preparazione specifica cercando di simulare lunghi match, quindi sto in campo per tre o quattro ore consecutive, corro sotto il sole, colpisco tantissime palle, ma queste giornate a New York sono proprio un’altra cosa.

Ci sono tennisti che riescono addirittura ad esaltarsi col caldo, sinceramente non sono tra quelli. Ma nel corso degli anni ho acquisito esperienza e ho imparato a gestire queste condizioni, ad esempio nel primo set mi sembrava di essere più in difficoltà di lui, facevo fatica a respirare, poi per fortuna sono riuscito ad alzare il mio livello, ho giocato tre ottimi set, e spero di continuare così.”

Domanda: “Adesso giocherai con Rublev, qual è il tuo rapporto con lui?”

Medvedev: “Siamo grandi amici. Ovviamente quando ci sfidiamo vogliamo entrambi vincere e di conseguenza diamo tutto, perchè siamo due grandi agonisti, ma il nostro rapporto non verrà mai rovinato dalle cose che succedono in campo. Abbiamo tanti interessi in comune, e oltretutto è stupendo avere un vero amico sul tour, perché a volte la vita del tennista può essere alienante e noiosa, sempre in viaggio, perciò è fantastico avere un amico al tuo fianco in un contesto del genere. Andrey ad esempio è anche il padrino di mia figlia, e non avrei potuto prendere una decisione migliore, è un uomo gentile e molto religioso.”

Domanda: “Domani è un grande giorno per il tennis americano, ci saranno infatti i quarti di finale della parte bassa: Tiafoe-Shelton e Djokovic-Fritz. Guarderai le partite?”

Medvedev: Speravo qualcuno mi facesse questa domanda. Ho un problema: non trovo i canali ESPN (il canale che trasmette lo US Open negli Stati Uniti, oscurato dal provider via cavo Spectrum a causa di una disputa commerciale ndr ) sulla televisione del mio albergo, non so come risolvere la questione, anche se per fortuna internet funziona…mi toccherà cercare qualche ‘sito pirata’, non ho altra scelta…”

Domanda: “Tu e il pubblico di New York avete un rapporto di odio e amore, non hai paura di dire quello che pensi, e questo ha portato a qualche contrasto coi tifosi, ma allo stesso tempo questo è il tuo slam migliore a livello di risultati. Come mai dai il meglio di te in questo torneo?”

Medvedev: “Qui l’energia del pubblico è pazzesca, e non è vero che cerco sempre di fare polemica. Ad esempio quest’anno le cose stanno andando benissimo, a parte qualche tizio che urla tra la prima e la seconda palla di servizio, ma si tratta solo di dieci o quindici persone. La verità è che adoro questo torneo, mi sono sempre trovato benissimo, anche col pubblico, a partire dalla finale del 2019, e sono sempre felice di tornare e di giocare davanti a questa gente, perché mi carica, è davvero uno dei miei tornei preferiti. E anche a livello tecnico mi trovo molto bene, mi piacciono sia i campi (veloci ma il giusto) che le palle.”

Jacopo Gadarco

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement