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Gilles Cervara (coach Medvedev): “È stato molto difficile allenare Daniil per questo torneo”
Il coach del finalista russo dello US Open 2023 prende la parola su quanto fatto finora: tanti sacrifici per molti risultati, ora la prova del nove

Dietro le quinte di Daniil Medvedev. A condurci, come al solito, è il suo coach Gilles Cervara che, tra (molte) ammissioni e (pochi) pronostici, fa il punto sul gioco del russo nella semifinale vinta contro Alcaraz. Fin qui tutto bene, direbbe Cosimo Bosco. Ma ora? Cosa aspettarsi contro Djokovic? Un bis a sorpresa – perché, diciamocelo, sarebbe comunque una sorpresa – o una dura rivincita che il serbo cova nella racchetta da esattamente due anni? Da come parla, Cervara rimette tutto alla mente di Daniil, capace di essere tanto straordinaria quanto beffarda. Di seguito, un estratto delle sue parole dopo la vittoria sullo spagnolo.
D. Daniil è un giocatore davvero capriccioso da allenare. Come lo gestisci nelle partite, negli allenamenti, in una partita come quella di stasera? Come lo prepari? Prima della partita aveva detto che c’erano molti dubbi, cosa che non si sente dire da molti giocatori.
Cervara: “Sì, beh, per questa partita era abbastanza facile (che ci fossero dubbi, ndr). Ugualmente due anni fa, contro Djokovic, all’inizio della partita ho pensato: ‘Okay, vediamo subito se è sul pezzo ed è pronto a giocare’. E proprio come nella finale di due anni fa, anche stavolta sentivo che era sul pezzo per poter mettere in campo una partita fantastica. Prima di questo torneo era davvero, davvero dura: ogni giorno è stato davvero duro sul campo di allenamento, perché Daniil è il tipo di giocatore che può diventare molto difficile da allenare. Per questo, in mia difesa, devo essere molto, molto forte anche dentro di me per resistere a quello che succede in campo e nella sua testa […]”.
D. Quanto pensi sia diverso giocare all’Arthur Ashe Stadium a New York piuttosto che a Indian Wells? In altre parole, hai aperto a Daniil alcune opzioni che avrebbe potuto usare contro Carlos e che forse non avrebbe potuto usare a Indian Wells?
Cervara: “Beh, come in ogni torneo le condizioni sono totalmente diverse. A Indian Wells i campi sono molto lenti. Qui, anche se quest’anno sono più lenti del solito, sono comunque più veloci. Questo fa una grande differenza. Poi, si sa, quando giochi contro qualcuno e perdi, impari tante cose e questo ti dà degli obiettivi per la prossima volta. Penso che stasera lo abbiano aiutato anche tutte le partite giocate finora contro Carlos”.
D. C’è qualcosa di specifico che ha imparato e che ha implementato? Cos’ha fatto meglio stasera contro Carlos che non aveva fatto nei due match precedenti (giocati contro di lui, ndr)?
Cervara: “Credo la preparazione mentale, la strategia da utilizzare, perché Daniil pensa prima di tutto con strategia. Quando ieri abbiamo parlato, abbiamo discusso molto della strategia. […] L’energia che puoi avere, la determinazione, fanno un’enorme differenza anche nell’enfasi del tuo gioco. Ha provato a creare una combinazione di tutto ciò che ci siamo detti e, poiché è un giocatore straordinario, è riuscito a riportarlo in campo perfettamente”.
D. Quanto è stato importante per lui vincere questo match, considerando che i due precedenti non aveva vinto nemmeno un set contro di lui, per bilanciare un po’ di più la rivalità?
Cervara: “Non so rispondere con precisione a questa domanda, ma penso sia stato importante per costruire la fiducia intorno al proprio gioco. D’ora in poi avrà sempre questa vittoria in testa, per il resto della stagione e anche per il prossimo anno. Sa di averla ottenuta. Probabilmente dopo vittorie simili riesci a sentire ancora di più che sei tra i migliori: lui sapeva già di essere tra i migliori, ma un contro è essere tra i primi cinque e un altro è essere pronti a essere tra i primi tre“.
D. Che effetto mentale avrà la partita del 2021 in finale contro Djokovic sullo stato mentale in vista della prossima?
Cervara: “Ho bisogno di più tempo per pensare a questa parte per la prossima partita. Probabilmente entrambi i giocatori avranno in mente quel ricordo: stesso posto, stesso grande evento. Ma in questo momento, a dire il vero, non so ancora che effetto farà sulle loro menti”.
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
