US Open, doppio femminile: titolo a Routliffe/Dabrowski, superate con merito Zvonareva e Siegemund

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US Open, doppio femminile: titolo a Routliffe/Dabrowski, superate con merito Zvonareva e Siegemund

La coppia esperta parte meglio ma non sfrutta diverse occasioni e cede al duo rivale, più giovane ma nell’occasione più accorto tatticamente

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[16] E. Routliffe/G. Dabrovski b. [12] L. Siegemund/ V. Zvonareva 7-6(9) 6-3

La neozelandese Erin Routliffe e la canadese Gabriela Dabrowski si impongono a sorpresa sulla coppia formata dalla russa Vera Zvonareva e dalla tedesca Laura Siegemund, vincitrici a New York tre anni or sono. Il duo europeo era infatti dato per favorito in considerazione, oltre che del titolo conquistato nel 2020, dei risultati colti a livello di singolare, ovviamente con un riguardo particolare alla carriera della trentanovenne (compiuti il 7 settembre) moscovita.

È accaduto invece che il binomio più esperto ha imposto la propria classe e la propria intesa nel primo set non faticando mai a tenere la battuta, ma ha mancato alcune chance di break nel corso della frazione, per poi cedere al tie-break, non prima di aver mancato due palle del set.

 

Gli imbarazzi nelle tenniste europee sono proseguiti nel secondo set: entrambe hanno insistito a servire sul rovescio di Routliffe, che sa perfettamente bloccare il colpo e giocare la risposta inside-out. Sempre entrambe si sono incaponite a tirare forte piuttosto che aggirare le avversarie a rete con qualche lob interlocutorio. Errori dettati forse dalla fretta e dalla progressiva consapevolezza di avere di fronte un buon doppio. In particolare, la canadese Dabrowsi ha dimostrato ottime qualità a rete e splendidi riflessi: la fuga all’inizio del secondo parziale porta la sua firma.

Il match

Primo set. La frazione dura un’ora e 15 minuti, durante i quali la coppia più blasonata impone maggiore classe ed affiatamento ma manca alcune occasioni importanti. Sul punteggio di 2-2 infatti la coppia favorita non converte per quattro volte la palle-break, a partire dal punteggio di 15-40.

Di nuovo sul 5-5 le favorite numero 12 del seeding sono a un passo dal togliere la battuta alle rivali ma falliscono nell’intento e il set approda al tie-break. Gabriela ed Erin scappano 4-0 ma si fanno riprendere poco dopo, subendo la classe superiore di Zvonareva che coglie il primo punto della coppia con una risposta di dritto. Nonostante questo, le outsider hanno due setpoint sul 6-4.

La coppia favorita reagisce, annulla tre palle del set e se ne procura poi due: una viene annullata da un servizio vincente di Routliffe, l’altra è cancellata da un dritto in rete della russa. La quarta palla del set è quella giusta per le numero 16 del seeding, che approfittano di uno sciagurato smash fuori misura di Siegemund.

Secondo set. Il successo inaspettato nella prima frazione spinge ulteriormente chi l’ha vinto e segna negativamente le certezze di chi l’ha perso. Nel segno di Gabriela Dabrowski, che per circa un quarto d’ora non commette nemmeno un errore ed entra con puntualità negli scambi a rete, le favorite il numero 16 del tabellone salgono 3-0 con due break.

Al cambio di campo Laura Siegemund chiede un medical timeout e al rientro il duo in vantaggio si fa cogliere in flagranza di distrazione e cede la battuta. Vera e Laura si riavvicinano nel punteggio ma nonostante la grande esperienza appaiono incerte e tese. Sul 2-4 Siegemund ha bisogno di 20 punti, con palla-break annullata, per tenere la battuta e sperare ancora nella rimonta.

La coppia rivale però non trema: tiene il servizio salendo 5-3 e ottiene il break decisivo al terzo matchpoint.

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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card

Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

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Fabio Fognini - US Open 2023 (foto USTA/Brad Penner)

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.

Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.

Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.

 

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ATP

ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere

La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

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Alexander Shevchenko - Foto Daniele Combi

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.

Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.

Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.

 

Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.

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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF

L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

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Dragos Madaras (SWE) - Sofia 2022 (foto Ivan Mrankov)

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.

Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…

Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

 

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