Coppa Davis: Gran Bretagna-Australia 2-1. Ai Brits bastano i singolari

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Coppa Davis: Gran Bretagna-Australia 2-1. Ai Brits bastano i singolari

Draper prima ed Evans poi superano i Canguri. Agli Australiani il doppio Ebden/Purcell

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Jack Draper – Coppa Davis 2023 (Photo by Jan Kruger/Getty Images for ITF)
 

Da Manchester, il nostro inviato

In una Manchester che ha già dimenticato l’estate la Gran Bretagna dà ragione alle parole di Andy Murray: l’ex numero 1 al mondo alla vigilia di questi Groupe Stage di Coppa Davis aveva detto di considerare la sua squadra tra le grandi favorite per la vittoria della Coppa Davis e i fatti gli stanno dando ragione. La squadra ospitante si impone infatti sull’Australia finalista della scorsa edizione con il punteggio di 2-1, contando sulle vittorie in singolare di Daniel Evans e di un ritrovato Jack Draper, che ha confermato -dopo gli ottimi US Open disputati- di essere tornato al pieno della sua forma a seguito dell’infortunio alla spalla che lo aveva costretto a saltare interamente la stagione sull’erba.

Parte del merito della vittoria che avvicina alle Finals di Malaga i britannici va anche al capitano non giocatore Leon Smith, che ha lasciato in panchina il numero 1 Cameron Norrie e messo in naftalina una leggenda da queste parti (e non solo) come sir Andy Murray. Va detto che dopo le polemiche susseguitesi alle dichiarazioni di Wawrinka sulla scarsa presenza di pubblico durante la sfida di ieri tra Svizzera e Francia, oggi i tifosi britannici hanno riempito la splendida Manchester Arena, ridando alla manifestazione quella cornice che l’ha resa celebre e fatta diventare uno degli eventi principali del nostro sport. Non c’erano i 21000 spettatori (la massima capienza dell’impianto) che questo palasport può contenere, ma grazie alla saggia scelta di prezzi popolari e alla chiusura di parte dei settori superiori delle tribune -coperti alla vista da enormi teloni neri calati dal soffitto- i settori aperti alla vendita hanno registrato quasi il tutto esaurito. Nonostante la distanza enorme tra Manchester e la madre patria, anche una cinquantina di lodevoli quanto chiassosi australiani hanno sostenuto i loro giocatori, ma ovviamente grandissima parte del pubblico è stato britannico. Abituati alle torcide latine, abbiamo da una parte ammirato la compostezza e l’educazione del tifo locale, costante ma mai chiassoso, dall’altra forse un pò rimpianto la folcloristica caciara tipica della Coppa Davis quando viene giocata in un paese mediterraneo.

DRAPER PORTA A CASA IL PRIMO PUNTO A TERMINE DI UN INCONTRO EQUILIBRATISSIMO

Piacevole ed appassionate è stato il match tra i numero due delle rappresentative: Jack Draper,106 ATP, e Thanasi Kokkinakis, 74 ATP, entrambi scelti dai loro capitani nonostante ci fossero tennisti davanti a loro per classifica (il britannico è il quarto tra i suoi compagni, l’australiano è settimo nel ranking tra i connazionali ed è quarto tra quelli presenti a Manchester). La partita -con i due che non si erano mai affrontati in precedenza- è stata equilibrata sin dall’inizio e giocata su buoni livelli. È stata caratterizzata da una forte incidenza dei servizi: in quasi tre ore di gioco, i due tennisti hanno in totale perso solo in tre occasioni la battuta e concesso complessivamente dieci palle break, grazie anche ai 24 ace di Draper, ai 16 di Kokkinakis e ad ottime percentuali con la prima palla. Il primo set si è deciso al tie-break con entrambi i tennisti  incapaci di strappare la battuta all’avversario: due palle break le ha avute nel corso del terzo gioco Kokkinakis, mentre una nel decimo, corrispondente a un set point, se l’è guadagnata Draper, dopo 42 minuti di partita. Nel gioco decisivo Kokkinakis è stato il primo ad arrivare a giocarsi la chance per avere la palla per il set, ma un servizio vincente a 131 miglia del britannico ha vanificato il tentativo. Il secondo set viene deciso nel gioco iniziale, nel quale l’australiano cede a 15 il servizio: da quel punto in poi nessun game va ai vantaggi e chi serve mantiene facilmente il proprio turno di battuta: dopo un’ora e 40 minuti di partita un dritto inside-out di Kokkinakis terminato in corridoio manda al terzo e decisivo set l’incontro. Nel parziale finale l’australiano si trova a dover annullare una palla break con un servizio vincente nel corso del terzo game, ma nel nono gioco torna -dopo quella avuta nelle primissime fasi del match- ad avere una chance per strappare il servizio all’avversario e non se la fa sfuggire, andando a servire per il match. Sembra finita, ma Draper -aiutato da un pubblico che risponde presente ai vistosi incitamenti del suo giocatore- controbrekka e allunga una partita che sembrava conclusa. Si arriva sul 5 pari e poi al tie-break decisivo, dove ancora una volta l’australiano si porta in vantaggio: va sul 4-2, ma poi per lui si spegne la luce. Tanti meriti nell’esito finale vanno a Draper, esplosivo col servizio e col dritto e, soprattutto, il più coraggioso tra i due contendenti nei momenti cruciali del match: il britannico arriva al match point sul 6-4 e chiude con un bel rovescio lungolinea che fa esplodere la Manchester Arena regalando l’1-0 ai britannici.

EVANS SUPERA UN DE MINAUR OPACO

Il secondo incontro di giornata -con in campo i due numeri 1 delle due selezioni, Daniel Evans, 27 ATP, e Alex De Minaur, 12 ATP – è stato molto diverso dal primo. Il match ha vissuto di alti e bassi, sia dal punto di vista tecnico che del punteggio. Il britannico aveva vinto i due precedenti con l’australiano e sin dall’inizio ha dato la sensazione di aver ritrovato lo smalto che a inizio dello scorso mese gli aveva consentito di vincere l’ATP 500 di Washington. Contestualmente, De Minaur, grande protagonista della cavalcata che nel novembre 2022 aveva portato la sua selezione ad arrendersi solo all’ultimo atto delle Finals di Malaga, è apparso in giornata negativa. Pur continuando a muoversi bene sul campo è risultato molto falloso, a disagio contro l’estro di Evans. Il primo set è appannaggio di Evans che chiude con un netto 6-1 contro un piuttosto irriconoscibile De Minaur. L’australiano però ha costruito la propria carriera anche su un carattere indomabile e trova le energie -complice un calo del suo avversario-per vincere il secondo parziale con un altrettanto netto 6-2. Si arriva al terzo e decisivo set e sulla panchina britannica compaiono anche Murray e Draper a sostenere il proprio compagno, che trova lo smalto per portarsi in un amen sul 4-0. L’australiano prova una clamorosa rimonta dimezzando i break di svantaggio, ma sul 5-4 a Evans non trema la mano e al primo match point chiude con uno smash che fa partire la festa alla Manchester Arena.

AGLI AUSTRALIANI IL DOPPIO

Con spalti ancora in gran parte gremiti si è poi disputato il doppio, comunque importante ai fini della qualificazione alle Finals, che sorriderà alle prime due del girone. Per la Gran Bretagna sono scesi in campo Neal Skupski (numero 3 del ranking di specialità) e Daniel Evans, per gli australiani Matthew Ebden e Max Purcell, la coppia vincitrice lo scorso anno a Wimbledon. Il match è stato molto equilibrato -nessuna delle due coppie ha mai strappato il servizio a quella avversaria- ma in un’ora e 43 minuti si sono imposti gli uomini di capitan Hewitt. Gli australiani dopo aver vinto il tie break per 7 punti a 5 sono riusciti a operare l’unico break dell’incontro nel corso del decimo gioco, chiudendo col punteggio di 7-6, 6-4 e portando a casa un punto che nei prossimi giorni potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti della loro qualificazione.

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