Vedere Roger Federer a Wimbledon ha sempre un certo effetto su tutti gli appassionati di tennis: l’emozione è innegabile. Saperlo nel Royal box a osservare attentamente i gesti di quelli che fin a non molto tempo fa erano suoi colleghi fa uno strano effetto. Forse è malinconia, forse nostalgia perché se lui è lì allora è vero che un’ era di questo sport è finita. A Roger, però, che effetto avrà fatto starsene in tribuna in un tripudio di ospiti vip? L’abbiamo visto emozionato nel 2022 entrare sul Campo Centrale in occasione delle celebrazioni per cent’anni di questo iconico tempio del tennis. Sarà stato ancora così anche in questo 2023?
La risposta di Federer è chiara: non gli è mancato indossare completo da gioco e impugnare la racchetta per scendere in campo. In un’intervista al Wall Street Journal, lo svizzero ricorda una conversazione avuta con il padre proprio mentre sedeva comodamente nel Royal Box che conferma quanto sia tranquillo nei suoi nuovi panni. “Mio padre è venuto da me e mi ha detto: ‘Non ti piacerebbe essere in campo adesso, invece di sederti qui?’ La mia risposta è stata chiara: ‘Per l’amor di Dio, no. Sono molto felice di sedermi qui’.
“Mi sentivo contento e in pace seduto, godendomi lo spettacolo e non giocando. Un anno prima, quando ero in campo alla celebrazione dell’anniversario del Campo Centrale, ho sentito che forse non volevo essere lì. Per me era importante esserci e farne parte, ma si agitava in me un sentimento di dolore e di insoddisfazione. Quest’anno, ero molto felice di essere tornato e la gente era felice di vedermi felice”.
Nella stessa intervista Federer ha parlato anche della sua routine quotidiana, divisa tra la famiglia e il proseguo della sua riabilitazione al ginocchio. “Dopo aver accompagnato i bambini a scuola, vado direttamente in palestra. Ho avuto molti problemi al ginocchio, quindi sono in costante recupero. Non sono riuscito a fare molto cardio: faccio principalmente allenamento con i pesi, allenamento per la forza, muscoli addominali e quadricipiti. Ho un fisioterapista, con cui lavoro da sette anni, e ci vediamo quattro volte a settimana. Con lui ricevo cure, massaggi, stretching e alcuni esercizi”. Ancora tanto lavoro da fare per poter recuperare pienamente dai problemi che hanno segnato l’ultima parte della carriera di Federer e per lasciare così il campione svizzero completamente libero di godersi il suo ritiro