Coppa Davis: gli australiani conquistano le Finals di Malaga. La Svizzera è sconfitta 3-0

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Coppa Davis: gli australiani conquistano le Finals di Malaga. La Svizzera è sconfitta 3-0

Kokkinakis vince facilmente su Stricker, così come non soffre de Minaur per battere Huesler ed è senza storia anche il doppio vinto da Ebden e Purcell

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Lleyton Hewitt e Thanasi Kokkinakis – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)
 

Da Manchester, il nostro inviato

Coppa Davis 2023, Group Stage

Gruppo B, Manchester

Australia b. Svizzera 3-0

Quella odierna qui a Manchester era una sfida che contava soprattutto per l’Australia, conscia che con un 3-0 avrebbe certamente staccato il biglietto per le Finals di Malaga. Per la Svizzera invece -già eliminata dopo i tie persi ieri con la Gran Bretagna e martedì con la Francia- c’era in palio “solo” una pur rispettabilissima fetta di orgoglio, che andava aggiunta agli scontati doveri di professionalità, visto che l’esito di questa sfida era molto importante per francesi e britannici, ancora in corsa per la qualificazione.

Alla fine è andata come tutti si aspettavano alla vigilia dei match: tutti e tre i punti sono stati conquistati -anche piuttosto nettamente- dagli australiani, che vanno così alle Finals e confermano di essere un ottimo team. Non per caso gli uomini capitanati da Hewitt l’anno scorso sono arrivati sino alla finale di Davis persa contro il Canada e saranno tra le squadre da battere anche il prossimo novembre.

Per i match odierni Capitan Luthi risparmia il veterano Wawrinka e sceglie di schierare giocatori più stimolati a mettersi in mostra come Stricker e Huesler, mentre Hewitt -assieme al confermatissimo numero 1 De Minaur- ripesca Kokkinakis, dopo aver dato spazio a  Max Purcell contro la Francia. Il giorno non lavorativo aiuta ad avere qui a Manchester una cornice meno deprimente di quella vissuta nelle prime due sfide senza padroni di casa, ma l’Arena -che fu involontario scenario del drammatico attentato islamico del 22 maggio 2017 nel quale perirono 23 persone- non è comunque riempita da più di 3000 persone, compresi il centinaio di tifosi giunti dalla Svizzera e la cinquantina dalla lontanissima Australia.


T. Kokkinakis (AUS) b. D. Stricker (SUI) 6-3 7-5

KOKKINAKIS RITROVA SE STESSO, MAI IN DISCUSSIONE LA SUA VITTORIA – La prima partita di giornata vede scendere in campo Kokkinakis, 74 ATP, e Dominic Stricker, 90 ATP, (considerato numero 2 dietro a Huesler perche sebbene quest’ultimo sia adesso 101, nel ranking della scorsa settimana, stava più avanti). L’australiano di origini greche, sconfitto negli ultimi tre singolari giocati in Coppa Davis, conferma le buone sensazioni fatte intravedere nel match perso al fotofinish con Jack Draper e riesce a dare il meglio di se stesso sin dalle prime battute, nonostante venisse da un brutto periodo, nel quale non aveva vinto due partite di seguito nel circuito maggiore addirittura dallo scorso Roland Garros. Nel quarto gioco infatti, alla seconda occasione, l’australiano strappa il servizio a Stricker, che a sua volta non sfrutta due occasioni nel settimo game per riequilibrare le sorti del set. Si arriva così al nono gioco, nel quale dopo 40 minuti con un ace sul set point Kokkinakis porta a casa il primo parziale.

Nel secondo l’australiano vola subito sul 2-0, scatenando l’esultanza della sua panchina, nella quale per carisma spicca la presenza di una leggenda come quella del 78enne Tony Roche (vincitore del Roland Garros 1966 e allenatore, tra gli altri, di Lendl e  Federer) che in queste tre sfide abbiamo ammirato alzarsi dalla sedia della panchina gialloverde a incitare i connazionali in campo più di chiunque altro a fianco a lui.  Kokkinakis commette l’errore di abbassare leggermente la velocità di crociera: nell’ottavo game annulla tre palle break, ma alla quarta rimette in equilibrio il set. Dura però poco: Stricker sul 5 pari si fa brekkare nuovamente e il numero 2 australiano questa volta chiude: dopo aver sbagliato un recupero di dritto sul primo match point a propria disposizione, con il suo classico schema servizio e dritto porta il punto all’Australia, dopo 1 ora e 38 minuti di partita.

Nel post match Thanasi ha rilasciato brevi dichiarazioni a noi presenti in conferenza stampa: “Sono molto felice di non aver tradito la fiducia del capitano, avevo perso le ultime partite giocate in Davis e sentivo un po’ la pressione. Se ne provavo aggiuntiva per il 3-0 da raggiungere per avere già oggi la certezza di arrivare a Malaga? No, quando sei in campo pensi solo alla tua partita, non ad altro”.


A. de Minaur (AUS) b. M.A. Huesler (SUI) 6-4 6-3

DE MINAUR IN SCIOLTEZZA, HUESLER TROPPO LEGGERO E FALLOSO – Il secondo incontro ha messo di fronte due giocatori che vivono un momento ben diverso delle loro carriere: Alex De Minaur è bravissimo a dare il meglio di sè in coppa Davis (manifestazione nella quale ha vinto 12 degli ultimi 15 singolari che ha giocato) e si trova al suo best career ranking di 12 ATP. Lo svizzero è invece reduce da un misero bilancio di 6 vittorie e 20 sconfitte che dalla top 50 in cui era entrato lo ha fatto sprofondare fuori dai 100. Esce però meglio dai blocchi Huesler che nel gioco iniziale strappa il servizio a De Minaur, ma l’attuale differenza di valori in campo è tale che l’australiano recupera e poi sorpassa, brekkando rispettivamente nel sesto e nel decimo game, quando -per chiudere il set dopo 36 minuti- il 12 ATP deve aspettare il quarto set point a propria disposizione. Huesler prova a fare quel che può, alcuni sprazzi di talento sono apprezzabili, così come il servizio che in alcuni casi lo agevola, ma diventa eccessivamente falloso contro un giocatore capace di muoversi benissimo e che non molla una palla, tornato a esprimersi ai buonissimi livelli messi in mostra in questa stagione, dopo una prestazione poco convincente profusa mercoledì scorso contro Evans.

Nel secondo set il momento decisivo è nel sesto gioco, quando il tennista aussie si vede annullare dal servizio al fulmicotone di Huesler le prime tre palle break, prima di strappare il servizio allo svizzero e involarsi verso la vittoria. Quando nel nono game serve per il match, De Minaur trova difficoltà a quel punto inaspettate: il primo match point se lo vede annullare molto bene, dopo uno scambio infinito, da Huesler, mentre sul secondo sbaglia una volee non impossibile. Il giocatore svizzero nulla può però sulla terza palla match, nella quale una bella discesa a rete in controtempo di De Minaur viene chiusa con una perfetta volee di rovescio, che chiude l’incontro dopo “appena” 74 minuti, consegnando il punto del 2-0 alla sua squadra.


M.Ebden/M.Purcell (AUS) b. M.A. Huesler-D. Stricker (SUI) 6-2 6-4

EBDEN E PURCELL OTTENGONO IL PUNTO CHE MANDA UFFICIALMENTE L’AUSTRALIA ALLE FINALS. LE DICHIARAZIONI DI HEWITT – Ancora più che nei due singolari conclusi poco prima, il doppio tra Australia e Svizzera ha mostrato la differenza di valori tra le due squadre: Ebden e Purcell, vincitori assieme di Wimbledon 2022 e con un bilancio in Davis di 5 vittorie e una sola sconfitta, non hanno mai avuto l’impressione di poter perdere contro la coppia elvetica composta da Huesler e Stricker. Pronti-via ed è subito 4-0 per il doppio aussie, che nell’ottavo e ultimo game del primo set devono annullare due palle break prima di portare a casa il parziale.

Nel successivo set onorano l’impegno provando in tutti i modi a vendere cara la pelle: annullano tre palle break nel terzo e una nel settimo game, ma nel nono gioco, con a servizio Huesler, sulla seconda palla break una volee di Stricker affossata in rete dà il break che decide il set. Nel gioco successivo, con Purcell alla battuta, sul match point una volee di dritto di Ebden dopo 69 minuti di partita può fare partire la festa australiana, con tutta la nazionale in posa per le foto che ufficializzano la presenza giallo-verde a fine novembre a Malaga.

Hewitt nella conferenza stampa post match molto soddisfatto ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso dei miei ragazzi, non era una sfida facile come non lo è mai nessuna in Davis, basta vedere cosa è successo negli altri gironi. Sono contento perchè siamo una squadra forte che può giocarsela con tutti”. Interrogato sul formato della Coppa Davis, anche in previsione delle Finals che si giocheranno in un Paese la cui nazionale è già stata eliminata dice “Noi diamo il massimo comunque perchè amiamo rappresentare con orgoglio la nostra nazione, ma se mi chiedete cosa penso, dico che così si distrugge questa manifestazione. Ogni giocatore sogna di giocare e vincerla davanti al proprio pubblico o almeno davanti a una grande folla, così è molto difficile che avvenga. Io tornerei anche ai cinque set, perchè sono quelli che rendono le partite epiche e danno alla Davis la stessa importanza degli Slam. Si dice siano stancanti e difficili da gestire, ma in una stagione, se pure un giocatore la gioca sempre, mediamente partecipa a due weekend di Davis, non mi sembra nulla di impossibile da sostenere. Questo è il mio parere, così non va bene.”

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