L’avventura di Fabio Fognini al Challenger 75 di Bergamo (cemento indoor) termina nei quarti di finale dove viene fermato da un ritrovato Brandon Nakashima col punteggio di 6-1 7-5. L’azzurro parte male e appare piuttosto contratto nonostante il caloroso tifo del pubblico. Perde infatti il suo primo turno di servizio mettendo fuori un rovescio interlocutorio e in rete il successivo diritto, condannandosi così ad una gara di rincorsa. Rincorsa in realtà ben poco efficace se è vero che non riesce a procurarsi una sola palla break, ma cede di nuovo il servizio fino al netto 6-1 che sigilla il primo set. Il secondo parziale sembra iniziare sullo stesso spartito perché Fognini viene brekkato nel terzo gioco, ma questa volta è bravo a rimanere lì con la testa senza concedere la fuga all’avversario. Succede così che sul 4-5 l’azzurro ottiene il contro break con un passante di diritto incrociato su una stop volley un po’ lunga dello statunitense. Peccato che, completata la rincorsa, Fognini abbia un momento di rilassamento che gli costa un altro break (il quarto in totale) e la partita.
Torneo tutto sommato di buon livello del tennista ligure che in questa stagione, applicando in maniera sistematica la sua strategia per recuperare punti, ha disputato ben sette Challenger raccogliendo una finale (Genova), una semifinale (Zug) e due quarti di finale (oltre a Bergamo anche San Marino). Al suo staff il compito di tracciare un bilancio e di stilare un programma per la stagione che verrà. Molto bravo Nakashima che sembra sulla strada di un pieno recupero dopo tutti i guai che hanno segnato questo suo 2023 e soprattutto sembra trarre già giovamento dalla fresca collaborazione con Davide Sanguinetti che è entrato nel suo staff affiancando lo storico coach argentino Mariano Puerta. A proposito del suo nuovo allievo (precipitato dal n.43 alla posizione n.152) Sanguinetti ha detto: “Quando sono arrivato ho trovato un giocatore un po’ sfiduciato, senza motivazioni. Va detto che a inizio anno ha avuto qualche problema fisico e forse non si è curato bene, portandoselo così dietro tutto l’anno. Ha continuato a giocare e a rincorrere i punti e questo l’ha destabilizzato”.
Ora lo statunitense di origine giappo/vietnamita è atteso da una semifinale di livello contro la prima testa di serie, il britannico Jack Draper. Se seguite queste note non c’è bisogno che vi dica chi è il nostro favorito. L’altra semifinale vedrà opposti l’ex top 10 David Goffin e la sorpresa del torneo, il 20enne estone Mark Lajal (n.217 ATP), eliminato nelle qualificazioni e ripescato come lucky loser. Favorito ovviamente il belga ma Lajal (da qualche anno nell’orbita di Patrick Mouratoglou) conta sulla tradizione del torneo orobico che negli anni ha partorito non poche sorprese e tenuto a battesimo numerosi esordi illustri. Tra l’altro gli piacerebbe vendicare il connazionale Jurgen Zopp (n.71 nel 2012) che a Bergamo arrivò tre volte in semifinale (2011, 2015 e 2018) senza mai riuscire ad andare oltre.