ATP Finals: Torino fino al 2027? Una possibile "compensazione" per il biennio condizionato dal COVID

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ATP Finals: Torino fino al 2027? Una possibile “compensazione” per il biennio condizionato dal COVID

Secondo l’indiscrezione raccolta da SKY Sport, l’ATP avrebbe firmato un accordo “ponte” per allungare di 2 anni la permanenza delle Nitto ATP Finals a Torino

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Pala Alpitour - Nitto ATP Finals Torino 2023 (foto Ubitennis)
 

Torino e il Piemonte casa delle Nitto ATP Finals fino al 2027?

Sembrerebbe questa la destinazione del torneo riservato agli 8 migliori tennisti dell’anno per altre due edizioni dell’evento. Ancora Italia, ancora il capoluogo piemontese sino al 2027 compreso: tale è l’indiscrezione lanciata da SKY Sport. Dunque, si avvicina all’orizzonte un’altra grande notizia per l’intero movimento azzurro.

Si attende ora l’ufficialità, che stando a quanto è stato raccolto dovrebbe arrivare a breve. Perciò un’ulteriore carica per tutti gli appassionati italici in vista della finale tra Sinner e Djokovic – andrà in scena a partire dalle 18.00 – che potranno guastarsela con la “quasi” certezza che ci saranno moltissime altre occasioni per ammirare il nostro diamante altoatesino – e perché no, non soltanto lui – all’opera nella cornice del Pala Alpitour.

La voce di un possibile prolungamento della città sabauda come sede della competizione tennistica più prestigiosa del Tour ATP dopo gli Slam, va detto – come evidenziava circa una decina di giorni fa “La Stampa” -, che circola nell’ambiente già da qualche settimana. Naturalmente il sindaco della città Stefano Lo Russo e il Presidente della FITP Angelo Binaghi nutrivano la speranza di poter regalare il Master di fine anno ai tifosi italiani per un altro quinquennio ma ciò non sarà verificabile in alcun modo poiché non si può vincolare per troppo tempo ad uno stesso territorio un marchio globale come le ATP Finals. Guardano all’albo d’oro è infatti facile costatare come in 54 edizioni e 15 diverse città ospitanti, solamente New York (dal ‘77 all’89) e Londra (dal 2009 al 2020) rappresentino la vera eccezione. Dunque, al termine della conclusione del primo ciclo che Torino si aggiudicò sotto l’amministrazione Appendino, le Finals dovrebbero restare in Italia anche per il 2026 e il 2027. L’associazione giocatori, difatti, presieduta da Andrea Gaudenzi sta meditando sull’ipotesi di “non andare a gara” come si suol dire in gergo imprenditoriale: ossia non aprire la corsa ad altri contendenti per far sì che ci sia una sorta di risarcimento alla città sabauda, nella misura in cui l’edizione del 2021 è stata notevolmente inficiata dalla pandemia da COVID-19 con affluenze praticamente dimezzate rispetto alla capienza complessiva del Pala Alpitour.

Diffusione del virus che in parte ha gioco forza condizionato anche l’edizione successiva, quella dello scorso anno. Va inoltre ricordato come Lo Russo e Binaghi, già alla conclusione delle Finali del 2022, avevano annunciato la volontà di candidare Torino come sede ospitante della manifestazione per altre cinque stagioni. Lo hanno poi rimarcato durante la cerimonia di sorteggio dei Round Robin, anche sospinti dalla soddisfazione che i vari tennisti che si sono qualificati alle ATP Finals in questi ultimi tre anni avevano palesato dichiarando di aver trovato una struttura ideale: decisamente diversa dall’ultima città ospitante, quella Londra che richiedeva lunghi tragitti per raggiungere l’impianto della 02 Arena. A Torino, invece, bastano pochi minuti per spostarsi comodamente tra l’Hotel Principi di Piemonte – dove i giocatori soggiornano -, il training center del Circolo della Stampa e il Pala Alpitour.

Capitolo Arabia Saudita

I sauditi sono sempre in agguato. Si potrebbero riassumere così le parole che Binaghi rilasciò in occasione della presentazione dell’edizione 2023, evidenziando nel contempo la vendita di tagliandi in ben 95 paesi del globo: “Sottolineo che in Arabia Saudita non ne hanno acquistato nessuno. Con questa terza edizione vogliamo diventare perfetti nei piccoli dettagli e convincere l’Atp: tutto ciò che potrà arrivare dopo l’Italia, sarà peggiore“.

Probabilmente il ruolo decisivo nel permettere a Torino di continuare ad essere – almeno sino al 2027 – la Casa dei “Maestri”, come d’altronde accade sovente in situazioni di questo genere, l’hanno ricoperto gli Sponsor che si sono dimostrati sempre entusiasti della Location piemontese. Sam Strijckmans, Vice Presidente esecutivo di NITTO, si è recentemente congratulato per l’oculata organizzazione dell’evento; Luca Villa, General Manager dell’area Emea di NITTO, ha aggiunto: “Ogni volta che vengo qui mi sento a casa, è un evento fantastico “.

Senza poi dimenticarsi degli sponsor territoriali come per esempio Lavazza e Intesa San Paolo che sarebbero ben felici di proseguire l’avventura.

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