ATP Finals, Sinner contro Djokovic. Alle 18 la sfida per il titolo

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ATP Finals, Sinner contro Djokovic. Alle 18 la sfida per il titolo

Seconda sfida in una settimana tra Sinner e Djokovic. I precedenti dicono 3-1 Djokovic, ma martedì vinse Sinner in tre set. Riuscirà il tennista italiano a replicare quanto fatto qualche giorno prima?

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Novak Djokovic vs Jannik Sinner (Foto X: @atptour)
 

È giunta l’ora. Tutto pronto per l’ultimo atto delle Nitto ATP Finals 2023. Domenica 19 novembre alle ore 18  inizierà la sfida che assegnerà il titolo di Maestro. Una finale che arriva dopo otto giorni di match intensi che hanno offerto complessivamente dell’ottimo tennis e uno spettacolo apprezzato dal pubblico (eccezion fatta per la sfortunata sessione con il match tra Tsitsipas e Rune). 

Il match che farà calare il sipario sulle Nitto ATP Finals sarà tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, il beniamino di casa e il numero 1 al mondo. Non poteva sperare di meglio il pubblico che sarà presenta al PalaAlpitour di Torino. 

Pochi giorni dopo rieccoli di nuovo contro. Si tratta, infatti, di una sfida che abbiamo già visto in queste Finals. Il numero 4 ATP Sinner affronterà il sei volte vincitore delle Finals Novak Djokovic per la seconda volta in 5 giorni. Martedì Sinner ebbe la meglio dopo tre ore e nove minuti di gioco per 7-5, 6-7 (5), 7-6(2). 

Per Djokovic non è la prima volta che all’ultimo atto delle Finals ritrova un avversario già affrontato.  Nel 2008 sconfisse in tre set Nikolay Davidenko nella fase a gironi, per poi replicare in maniera più netta (6-1 7-5) in finale. Djokovic sollevò il titolo di maestro anche nel 2015. In quell’occasione sconfisse Federer 6-3 6-4, con l’elvetico che aveva avuto la meglio sul tennista serbo in due set nella fase a gironi. Nel 2018, invece, fu Zverev a sollevare il trofeo delle Finals vendicando, nell’ultimo match, la sconfitta subita nella fase a gironi per mano di Novak Djokovic.

Complessivamente si tratta della ventesima volta che, nella storia delle finali del torneo di fine anno (dal 1970), il match che assegna il titolo vede di fronte due tennisti che avevano giocato contro nella fase a gironi. La prima volta fu nel 1976 a Houston con Manuel Orantes che si aggiudicò la finale battendo al quinto set Wojtek Fibak. Nel match di round robin, invece, fu Fibak a prevalere in due set su Orantes. 

Quindi viene da chiedersi quante volte si è verificata la vendetta dello sconfitto nella fase a gironi? 

In generale, nei 19 rematch disputati per ben 11 volte ha vinto la finale il tennista che ha perso nel round robin. Le ultime due volte questa impresa è riuscita ad Alexander Zverev, nel 2018, come detto su Djokovic, e nel 2021, su Medvedev.

Se diamo una occhiata ai precedenti fra i due tennisti il bilancio è di 3-1 a favore di Djokovic. Infatti, quello conquistato da Sinner nella “veloce” superficie di Torino è stato il primo successo contro il tennista serbo. Djokovic, invece, ha vinto il match sulla terra rossa di Montecarlo nel 2021 e sull’erba di Wimbledon nel 2022 e nel 2023. 

I numeri di Sinner

Sinner arriva in finale da imbattuto. 4 vittorie su 4, 8 set vinti e tre persi. L’edizione 2023 delle ATP Finals ha permesso al ventiduenne di San Candido di scrivere la storia del tennis italiano, diventando il primo tennista ad arrivare così avanti nel torneo di fine anno. Gli altre tennisti italiani ad aver raggiunto le finali, Adriano Panatta (1975), Corrado Barazzutti (1978) e Matteo Berrettini (2019, 2021), vantano un bilancio complessivo di 1-9, con Berrettini che mise a segno l’unico successo nel 2019 contro Thiem.

In stagione Sinner ha conquistato 4 titoli, il più importante dei quali il Masters 1000 di Toronto, a cui si affiancano i 500 di Pechino e Vienna e il 250 di Montpellier. 

Nel 2023 Sinner ha vinto 61 match perdendone 14, risultato che lo posiziona al numero 3 per vittorie in stagione dietro Medvedev (66) e  Alcaraz(65). Un ruolino di marcia che gli ha permesso di diventare il tennista italiano con più successi nell’Era Open in una singola stagione. Il numero 4 ATP in stagione vanta 17 vittorie su 18 match disputati indoor (unica sconfitta contro a Rotterdam contro Medvedev) ed è 12-5 contro i top10.

In queste Finals Sinner ha messo a referto più ace di tutti, 45, e vanta la più alta percentuale di game al servizio vinti, il 97% (56 su 58). L’italiano ha anche annullato l’80% di palle break (8 su 10). 

In caso di successo Sinner lascerà Torino con un assegno di 4.801.500 dollari. Il massimo possibile che spetta al tennista che vince da imbattuto. In caso di sconfitta andrebbe via da Torino con un assegna di 2.600.500 dollari.

I numeri di Djokovic

Djokovic, dopo il successo nella prima giornata contro Rune, si è garantito di chiudere l’anno al numero 1 al mondo e di raggiungere e superare le 400 settimane in vetta al ranking ATP. Il serbo in semifinale ha disposto in due set di Carlos Alcaraz e si presenta in finale con l’obiettivo di vendicarsi. 

Il trentaseienne di Belgrado ha vinto sinora per ben sei volte il titolo di Maestro e con un successo contro Sinner potrebbe staccare Roger Federer in questa classifica (anche l’elvetico ha 6 titoli nel suo palmares). Potrebbe inoltre ritoccare il record di tennista più anziano a vincere le Finals, da lui già detenuto visto il successo dello scorso anno contro Ruud. La sua qualificazione alla finale di quest’anno gli ha comunque permesso di diventare il più anziano finalista del torneo di fine anno, superando Arthur Ashe che nel 1978 la raggiunge a 35 anni e 188 giorni.

Ricordiamo che Djokovic ha vinto le ATP Finals in tre decenni. Shanghai 2008, i quattro titoli di Londra nel decennio 2011-2020, e il titolo di Torino del 2022.

In stagione Djokovic ha vinto sei titoli, tre dei quali sono tornei del Grande Slam. Nel quarto Wimbledon si dovette arrendere in finale contro Alcaraz. 

Djokovic è anche uno dei due tennisti ad aver raggiunto tutte le finali Slam e quella delle ATP Finals nella stessa stagione. Il serbo ci è riuscito quest’anno e nel 2015. L’altro tennista in grado di farlo è stato Roger Federer nel 2006 e nel 2007.

A Torino, Djokovic ha vinto il 90% di game al servizio (53 su 59), e ha convertito il 38% di palle break (10 su 26). Numeri simili a quelli di Sinner che sembrano confermare le premesse per un match equilibrato.

Djokovic, avendo perso un match nella fase a gironi, in caso di successo riceverebbe un assegno di 4.411.500 dollari. In caso di sconfitta, invece, gli spetterebbero 2.210.500.

Le chiavi di lettura

Essere profeta in patria per Sinner non sarà facile. Si tratterà di battere per due volte in così breve tempo il numero 1 al mondo anche se il tennista italiano avrà dalla sua parte il supporto del PalaAlpitour, con il pubblico che sospinto il ventiduenne di San Candido per tutta la settimana.

Per il tennista italiano come nella sfida di martedì sarà importante avere la stessa intensità nei propri turni di servizio. Ottime percentuali con la prima sono fondamentali per disinnescare l’esplosività in risposte del serbo. 

Sinner ha dimostrato anche una solidità mentale nel resettare e la giusta forza mentale per non arrendersi mai nonostante i normali momenti di appannamento. Per informazioni chiedere a Medvedev, travolto nel terzo set della semifinale poco dopo aver vinto il secondo al tie-break. 

Dal canto suo Djokovic è cresciuto a livello di gioco rispetto a martedì, basta considerare la facilità con cui ha regolato lo spagnolo Alcaraz, ed è facile ipotizzare che abbia imparato dagli errori della loro prima sfida. Il serbo dovrà incrementare, rispetto a martedì, la sua incisività in risposta per sfruttare le occasioni che Sinner gli concederà.

Quote e dove vederla

Per scoprire chi vincerà il titolo di Maestro l’appuntamento è alle ore 18 in chiaro su Rai Uno, un cambio di palinsesto rispetto a quanto inizialmente previsto, ossia il secondo canale Rai. Per gli abbonati Sky è possibile vedere il match su Sky Sport, Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis. Il match è visibile anche in streaming su Rai Play e su Sky Go e Now TV.

Per informazioni su quali sono le aspettative dei bookmakers sulla super sfida del Pala Alpitour si rimandiamo all’articolo del nostro Pellegrino Dell’Anno.

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