Coppa Davis, Serbia-Gran Bretagna 1-0: Kecmanovic controlla Draper e consegna a Djokovic il match point

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Coppa Davis, Serbia-Gran Bretagna 1-0: Kecmanovic controlla Draper e consegna a Djokovic il match point

Jack Draper trascina Miomir Kecmanovic a due tie-break ma cede senza vincere un set. Ora compito proibitivo per il Team GB

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La squadra della Serbia (da sinistra: Hamad Medjedovic, Miomir Kecmanovic, Dusan Lajovic, Laslo Djere, Novak Djokovic e il capitano Viktor Troicki) - Davis Cup Finals 2023 Malaga (foto Marta Magni)
 

SERBIA-GRAN BRETAGNA 1-0

Al termine di una autentica battaglia da fondo campo Miomir Kecmanovic la spunta in due combattutissimi set contro Jack Draper e porta in vantaggio la Serbia nel quarto di finale di Coppa Davis a Malaga sulla Gran Bretagna. La differenza tra i due contendenti è stata davvero sottile ma alla fine ha vinto il giocatore più continuo e che ha sbagliato di meno. E a questo punto la Serbia vede molto vicina la semifinale visto che nel secondo singolare si affronteranno Cameron Norrie e Novak Djokovic con il numero 1 del mondo grande favorito.

M. Kecmanovic (SRB) vs J. Draper (GBR) 7-6(2) 7-6(6)

Il secondo quarto di finale della giornata è quello tra Serbia e Gran Bretagna, la cui vincente affronterà l’Italia sabato alle 12. Scendono in campo ad aprire la sfida i due numeri 2, Miomir Kecmanovic per i serbi (preferito a Djere e Lajovic, quest’ultimo previsto in coppia con Djokovic in un eventuale doppio decisivo) e Jack Draper, al suo secondo incontro in Davis. Un solo precedente tra i due, vicini nel ranking ATP (55 il serbo, 60 il britannico) giocato proprio quest’anno a Lione sulla terra e vinto da Draper.

L’inizio di Draper è con il botto, tre ace consecutivi tanto per gradire nel primo turno di battuta. Molti scambi sono dei veri e propri bracci di ferro da fondo campo, i due tennisti mostrano gran condizione fisica e se le danno di santa ragione. Sicuramente più irruente nel gioco Draper che appena può prova l’accelerazione, Kecmanovic gioca a gran ritmo e quando può prova il vincente. Il serbo sembra comunque avere qualcosa in più a livello di continuità e infatti è Draper che concede palle break. Due nell’ottavo gioco (dove si aiuta con il servizio) e due sul 4-5 che sono anche set point serbi. Qui sul primo piazza una palla corta di rovescio spettacolare e sulla seconda costringe all’errore Kecmanovic.

Il pubblico comunque gradisce, le due tifoserie fanno ampiamente la loro parte, stasera palasport quasi pieno, finalmente si rende onore alla manifestazione e alla sua tradizione. A decidere il set è il tie break dove il servizio fin lì eccellente tradisce Draper che con due doppi falli spiana la strada al suo avversario. Kecmanovic chiude agevolmente 7-2 allo scoccare dell’ora di gioco.

Il leit-motiv della partita non cambia nel secondo set. Tante sportellate da fondo campo, Draper apparentemente più esplosivo ma che concede qualcosa di più in risposta. Stavolta però di palle break non se ne vede nemmeno l’ombra, ma dopo un inizio in sordina come se i tennisti volessimo un attimo rifiatare, si rivedono scambi di elevata qualità tecnica. Draper recupera una volta da 0-30 e due volte da 15-30. La seconda volta sul 4-4 quando vince due scambi feroci da fondo campo che fanno saltare in piedi i suoi sostenitori. Il secondo tie break è la logica conclusione del parziale. Stavolta Draper parte bene e va sul 2-0, Kecmanovic mette in fila 5 punti consecutivi e sembra ipotecare il match spinto dai “Srbjia, Srbjia” che arrivano dagli spalti. Ma Draper ha un sussulto e grazie a un gratuito del suo avversario impatta sul 5-5. Kecmanovic si procura il primo match point sul 6-5, ma alla fine di un altro scambio tremendo Draper piazza una stop-volley di rovescio che pizzica la riga del corridoio, confermata dall’occhio di falco. Draper però commette un gratuito di diritto e stavolta il match point Kecmanovic se lo gioca sul suo servizio. Prima vincente, Serbia sull’1-0 dopo 2 ore e un minuto di autentica battaglia e con più di un piede in semifinale. A meno che Norrie non sorprenda il numero 1 del mondo, sarà mai possibile?

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