L'Open del Canada e le sfide dell'immediato futuro. La direttrice Tetreault: "Vogliamo continuare a essere il torneo del tutto esaurito" [ESCLUSIVA]

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L’Open del Canada e le sfide dell’immediato futuro. La direttrice Tetreault: “Vogliamo continuare a essere il torneo del tutto esaurito” [ESCLUSIVA]

Intervista esclusiva alla direttrice dell’Omnium Banque Nationale di Montreal. “Ripensando alla programmazione del torneo di quest’anno, rifarei tutte le stesse scelte”. La sfida della contemporaneità con le Olimpiadi 2024 e l’allargamento a 96 giocatori nel 2025

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Valerie Tetreault, direttrice Open del Canada Montreal (foto Twitter @OBNmontreal)
 

Il tema della programmazione dei vari tornei, degli incontri iniziati e terminati molto tardi e in generale della gestione dell’ordine di gioco è stato uno dei temi caldi del 2023, con diversi organizzatori finiti sotto la lente d’ingrandimento per non aver affrontato le varie situazioni presentatesi nel corso dei loro eventi nella maniera migliore. Uno dei tornei che ha provocato maggiori malumori, soprattutto tra gli stessi atleti, è stato il WTA 1000 di Montreal, l’Omnium Banque Nationale che solitamente è uno tra i tornei di maggior successo del circuito femminile e non solo. Il maltempo che nel weekend finale ha visto i quarti di finale terminare ben oltre le tre del mattino, e la seconda semifinale riprogrammata da sabato sera a domenica mattina con il conseguente doppio turno imposto alla finalista Liudmila Samsonova hanno da un certo punto di vista rovinato l’atmosfera di un torneo che per la prima volta ha visto il superamento delle 200.000 presenze nel corso della settimana.

Finita la stagione, siamo andati negli uffici di Tennis Canada a parlare con la direttrice del torneo di Montreal, Valerie Tetreault, ex tennista WTA che, dopo essersi ritirata dal tennis giocato nel 2009 a soli 22 anni, è stata per quasi un decennio responsabile della comunicazione di Tennis Canada e dal 2023 è subentrata nel ruolo di direttrice del torneo di Montreal dopo il pensionamento dello storico direttore Eugène Lapierre. Tetreault ha analizzato a mente fredda quanto è accaduto durante l’edizione 2023 dell’Open del Canada e soprattutto ci ha illustrato le sfide che l’evento dovrà affrontare nei prossimi due anni. Infatti nel 2024 l’Omnium Banque Nationale si disputerà a ridosso del torneo olimpico di Parigi, durante la seconda settimana della rassegna a cinque cerchi e segnerà il repentino passaggio al cemento dopo un inusuale passaggio post-Wimbledon dall’erba alla terra che non si vedeva dalle Olimpiadi di Barcellona 1992. Ma soprattutto l’attenzione di Tennis Canada è già tutta rivolta al 2025 quando l’Open del Canada si allungherà a 12 giorni con i tabelloni di singolare aumentati a 96 giocatori.

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UBITENNIS – È stato il tuo primo anno in cabina di comando per il torneo. Sono accadute tante cose, in ogni modo che bilancio hai potuto trarre da questa tua prima esperienza?

Tetreault – Avevo un’idea generale di quello che mi aspettava, e allo stesso tempo non sapevo esattamente che cosa sarebbe successo. Ogni anno è diverso e bisogna gestire situazioni per le quali non è possibile pianificare, cosa che rende questo lavoro interessante, anche perché è proprio in quelle situazioni che si provano quelle scariche di adrenalina che si sentono quando si è in campo a giocare.

Mi è piaciuta la prima esperienza, credo che il team abbia lavorato molto bene, abbiamo reagito nella maniera migliore possibile ai problemi che si sono presentati, soprattutto quelli legati al maltempo. Dal punto di vista personale, mi sono sentita molto bene con me stessa fino a che non si è arrivati alla finale, ovvero a quel match che non è stato il match che tutti speravamo, e quindi si è creato molto rumore intorno al fatto che una delle due giocatrici avesse giocato la semifinale solamente poche ore prima e quindi era stanca, rovinando di fatto la finale.

Tuttavia non sapremo mai però quello che sarebbe successo se [Samsonova] avesse giocato la semifinale la sera prima: non c’è nessuna garanzia del fatto che la finale sarebbe stata un match più competitivo. Guardiamo quello che è successo alle WTA Finals in Cancun, dove la finale è stata a senso unico anche se entrambe le giocatrici avevano avuto la notte per riposare.

In ogni modo, tutte le domande che mi venivano rivolte alla fine del torneo erano riguardanti quello che era successo tra sabato e domenica a causa del maltempo, quindi non ho proprio finito il torneo in bellezza. Avevo parecchie interviste programmate per il lunedì mattina, e sapevo che ci sarebbero state parecchie domande a proposito di quello che era accaduto nel weekend, temevo che mi sarei trovata in difficoltà. Alla fine credo di essermela cavata abbastanza bene, e al termine di quella giornata, cercando di rivedere tutto quello che era successo durante la settimana, mi sono chiesta se con il senno di poi avrei preso decisioni diverse. Considerando tutti i fattori in gioco, non credo di aver preso alcuna decisione che sia stata la decisione sbagliata, e questo mi ha fatto sentire decisamente più sollevata su come il mio team e io abbiamo gestito il torneo.

UBITENNIS – Durante il torneo ovviamente bisogna prendere decisioni tattiche, reagendo agli eventi e prendendo lo stato delle cose come un dato esogeno che non può essere cambiato: non ci si può inventare dall’oggi al domani un tetto che non c’è o un campo in più che non esiste. Tuttavia, a livello strategico, e ragionando sul medio-lungo periodo, forse ci sono aspetti che meritano di essere presi in considerazione. Alcuni nei nostri lettori suggerivano, nella nostra sezione commenti, che si sarebbe potuto far giocare le due semifinali contemporaneamente il sabato sera. Io ho cercato di spiegare che non era possibile farlo per motivi televisivi, dal momento che il secondo campo non aveva più la copertura delle telecamere.

Tetreault – Esatto, il problema principale da questo punto di vista era la TV.

UBITENNIS – Ma allora, non potrebbe essere il caso di prendere in considerazione l’ipotesi di mantenere una troupe supplementare in stand-by nel caso in cui sia necessario far giocare due incontri contemporaneamente, mantenendo la copertura anche sul secondo campo? Era capitata una cosa simile qui a Montreal anche nel 2015, ci sono stati altri esempi durante l’anno di situazioni analoghe: visto che non si tratta di un evento così raro, non potrebbe essere il caso di capire se i costi e la logistica sono sostenibili?

Tetreault – Credo che questa è tra le cose che il Tour dovrebbe considerare dal punto di vista della TV, e guardando la questione dal nostro punto di vista, non vedo l’ora che si arrivi al 2025 quando il torneo sarà distribuito su più giorni e quindi avremo più margini di manovra sulla programmazione. Tornando all’ipotesi dei due match disputati contemporaneamente, si tratta sicuramente di una soluzione ben lontana dall’essere ideale: pensiamo agli spettatori che hanno comprato il biglietto della semifinale che viene spostata sul campo più piccolo. Nel caso di Montreal si passerebbe da circa 12.000 posti dell’IGA Stadium ai circa 4.000 posti del Court Rogers, con tutto ciò che ne consegue in termini di rimborsi dei biglietti non utilizzati e così via.

Certamente si potrebbe pensare di tenere on-site più a lungo una troupe del World Feed, ma anche se si fanno disputare le due semifinali contemporaneamente in TV, gli spettatori ne guarderanno comunque una sola, e questo si rifletterebbe sull’audience televisiva e di ritorno ancora sulle finanze del torneo. Per questo mi sono un po’ risentita dei commenti fatti da alcune delle giocatrici che probabilmente non conoscono tutti gli aspetti che devono essere considerati quando si decide il programma del torneo. Le implicazioni finanziarie delle decisioni che prendiamo devono essere tenute in considerazione, anche perché i giocatori si aspettano che i montepremi continuino a crescere, che si arrivi alla parità del montepremi tra uomini e donne, ma non è un’aspettativa sostenibile se non ci si prende cura di tutte le fonti di introito. Per arrivare alla parità di montepremi dobbiamo generare maggiori introiti e per farlo non possiamo programmare incontri alle 10 del mattino, il pubblico non è interessato a guardare il tennis alle 10 del mattino, dobbiamo fare in modo di mettere il maggior numero di incontri interessanti davanti alla platea locale e internazionale attraverso la TV.

UBITENNIS – Ho notato che nel corso dell’ultimo decennio della Rogers Cup (ora National Bank Open) la sessione serale è stata spostata progressivamente in avanti. Nel primo anno del virtual combined, ovvero il 2010, la sessione serale era stata programmata per le 17.30, e si era visto che era un orario problematico perché il primo incontro era sostanzialmente utilizzato per far arrivare la gente allo stadio. Progressivamente nel corso degli anni l’orario d’inizio è stato spostato prima alle 18, poi alle 18.30 e ora si è tornati alle 19, che era l’orario in vigore fino al 2009. Ci puoi spiegare il motivo di questi cambiamenti?

Tetreault – Il motivo per cui nel 2023 abbiamo spostato l’inizio della sessione serale alle 19 è dovuto ai problemi che abbiamo avuto negli anni passati con il cambio tra la sessione diurna e quella serale. Abbiamo mantenuto l’orario d’inizio nella sessione pomeridiana sul Centrale alle 12.30, con un incontro che comincia alle 11 sul Court Rogers. Infatti se si tratta di un torneo WTA, dobbiamo assicurarci di avere un certo numero di incontri che iniziano alle 11 del mattino, in modo tale da avere qualcosa da mostrare per il World Feed e allo stesso tempo non dover iniziare così presto sul Centrale, programmare tre incontri su quel campo e quindi correre il rischio di dover ritardare la sessione serale perché i tre match non riescono a concludersi in tempo.

Di conseguenza, considerando che non abbiamo molto spazio a disposizione nell’impianto, e anche la situazione parcheggi è piuttosto critica, abbiamo deciso di iniziare alle 19 al fine di evitare, per quanto possibile, la sovrapposizione delle due sessioni, e anche perché negli anni precedenti avevamo visto che, nonostante avessimo programmato la sessione serale alle 18.30, in realtà ben poche volte si era iniziato a quell’ora, come purtroppo è accaduto anche quest’anno più che altro a causa della pioggia. Penso che le palle usate quest’anno abbiano contribuito ad allungare le partite, perché anche a Cincinnati hanno avuto problemi simili ai nostri, e sono felice che dall’anno prossimo le ragazze torneranno a giocare con le palle “regular duty”.

UBITENNIS – Le lamentele a proposito delle palle sono state una delle costanti di questa stagione. Cosa è successo? Hanno semplicemente smesso di fare delle buone palline?

Tetreault – Per le US Open Series ci sono sempre stati due tipi di palle, le “regular duty” e le “extra duty”. Fino all’anno scorso le donne hanno giocato con le regular duty, che sono meno pesanti delle extra duty, e si muovono più velocemente nell’aria. Tuttavia le giocatrici hanno votato di giocare con le extra duty, ovvero le stesse che usano gli uomini, solo che poi alla fine tutte si sono lamentate perché sono aumentati gli infortuni e i match si sono allungati perché era diventato molto più difficile fare colpi vincenti.

Continua leggere a pagina 2 – l’allungamento del torneo a 12 giorni

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