Australian Open, Sinner: "Ciò che probabilmente è più importante è la gente che ti circonda"

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Australian Open, Sinner: “Ciò che probabilmente è più importante è la gente che ti circonda”

Sulla scelta di iniziare direttamente a Melbourne: “L’anno scorso ho finito di giocare piuttosto tardi. Domenica avremo tutte le risposte ma mi sento abbastanza fiducioso di poter giocare del buon tennis”

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Jannik Sinner – ATP Finals 2023 (foto via Twitter @ATPTour_ES)
 

Uno dei protagonisti del finale di 2023 è stato Jannik Sinner. Il tennista altoatesino ha prima  raggiunto la finale alle Nitto ATP Finals e poi trascinato l’Italia nella corsa verso la conquista della Coppa Davis, 37 anni dopo l’ultima volta. Un finale di stagione che proietta Sinner tra i favoriti del primo Slam stagionale come certificato anche dai Bookmakers.

Un percorso di avvicinamento diverso rispetto al 2023 quando Sinner disputò il torneo di Adelaide fermandosi ai quarti contro Sebastian Korda. Quest’anno la scelta è stata di non giocare nessun torneo e di dedicarsi alla preparazione con una piccola apparizione al Kooyong Classic. La scelta definitiva è stata quella di esordire direttamente in un match al meglio dei cinque set la prima sfida stagionale per Sinner sarà domenica 14 gennaio contro l’olandese Botic Van de Zandschulp.

Della preparazione all’Australian Open, alla scelta di saltare i tornei pre Slam e non solo il tennista altoatesino ne ha parlato nella classica conferenza stampa pre-torneo.

D. Jannik, questo è il tuo primo torneo dell’anno. Come è andata la preparazione? Quando sei arrivato in Australia?

JANNIK SINNER: “Sono arrivato abbastanza presto in Australia, mi trovo qui da circa una settimana. Siamo arrivati abbastanza in anticipo per affinare la preparazione. In Australia è estate, quindi un bel periodo dell’anno, dalle mie parti fa abbastanza freddo, anche se a me piace. Ho avuto la possibilità di giocare un paio di partite al Kooyong Classic. Spero di essere pronto, ogni giorno il feeling con il campo migliora. Il torneo per me inizia già domenica. Vediamo come va.”

D. Volevo chiederti della tua decisione di non disputare alcun torneo prima dello Slam. Anche Medvedev ha preso la tua stesa decisione e in conferenza stampa ha dichiarato che si sentisse un po’ a rischio ma era qualcosa che voleva provare. Cosa ti ha portato a prendere questa decisione?

JANNIK SINNER:Per quanto mi riguarda, l’anno scorso ho finito di giocare piuttosto tardi. Ho giocato anche la Coppa Davis. Praticamente ho avuto solo una settimana di stop, poi abbiamo iniziato la off-season. Abbiamo iniziato ad allenarci abbastanza presto. È stata una mia scelta quella di reiniziare il prima possibile, lo ritenevo davvero importante per me e per il mio fisico. Abbiamo anche provato a capire se questa potrebbe essere un’opzione da valutare anche per i prossimi anni, se mi potrà essere d’aiuto oppure no. Ho giocato un paio di partite al Kooyong Classic, non sono partite ufficiali, ma questi match ti fanno capire quali sono le tue sensazioni sul campo. Domenica avremo tutte le risposte, poi vedremo come va, ma mi sento abbastanza fiducioso di essere pronto per giocare del buon tennis.”

D. La collaborazione con i tuoi allenatori si sta rivelando davvero positiva, specialmente con Darren Cahill che ha una storia come coach di grandi giocatori, rendendoli migliori di quelli che erano. Quali sono le caratteristiche che lo rendono un buon allenatore? 

JANNIK SINNER: “Ci sono molte cose, a dire il vero (sorride). Ne parlavamo proprio ieri a cena. Parliamo molto dei progressi che bisogna fare. E’ importante anche conoscere dove vuoi arrivare. D’altro canto, la cosa che probabilmente è la più importante è la gente che hai intorno. Si tratta di qualcosa che durerà per sempre, si tratta di quel genere dicesse che ricorderai per sempre, anche una volta finita la tua carriera. Cahill ti dà un punto di vista non solo dal punto di vista tennistico ma anche generale. Mi piace molto questo. Mi piace molto il mio team, ci divertiamo molto insieme. Se vivessimo tutti insieme 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in una casa, questa convivenza potrebbe durare a lungo perché non ci creeremmo alcun problema l’un l’altro. Ci divertiamo e  ci godiamo il nostro viaggio. Per noi è un bene.”

D. Il finale della scorsa stagione è stato incredibile, ma non hai ancora giocato alcun match ufficiale sinora. Quali sono le difficoltà nel traslare lo slancio di fine 2023 in questa nuova stagione? 

JANNIK SINNER: “Basta pensare al presente. Sono qui per giocare del buon tennis, o almeno provare a farlo. Ovviamente è difficile dire come andrà la stagione. Sul finire della scorsa stagione ho giocato davvero bene. Sicuramente mi sento ancora fiducioso alla luce di quanto fatto, d’altra parte ogni stagione è diversa e ogni torneo è diverso. Onestamente mi è mancato giocare i tornei nell’ultimo mese e mezzo o due. Per questo è essere bello essere nuovamente qui e sentire il calore del pubblico.”

D. Hai menzionato le condizioni climatiche. Sappiamo che sei un grande sciatore. Guardi lo sci a casa?

JANNIK SINNER:Sì, la sera australiana è il momento perfetto per guardare le competizioni sciistiche. Seguo qualche gara, ovviamente non tutte.  È qualcosa che ho nel sangue lo sci quindi è normale  per me. L’anno scorso non seguivo molto la coppa del mondo, mentre quest’anno sì. Sono stato davvero felice quando Paris ha vinto la discesa libera. È stata una grande emozione. Ovviamente in campo femminile abbiamo tante italiane che fanno grandi cose da Brignone a Goggia. È bello guardare ogni tanto anche un po’ di sci. Di loro amo il fatto che puntano al risultato più importante o vincono o preferiscono nemmeno arrivare al traguardo (sorride).”

D. L’anno scorso sei riuscito a battere diversi top player. Questo ha contribuito a rafforzarti a livello mentale? Come ti vedi nelle sfide contro i top player?

JANNIK SINNER: La mentalità è un fattore chiave nel nostro sport. Quando perdi così tante volte e poi alla fine trovi ala vittoria ti da sensazioni positive perché mostra anche i progressi che stai facendo come giocatore. Anche con Daniil, ad esempio, ho perso sei volte di seguito, poi ho capito che avrei potuto vincere contro di lui se avessi giocato un buon tennis. La parte mentale è davvero importante. Devi sempre credere in te stesso e penso che forse sia la cosa più importante per un tennista.”

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