Australian Open: Sabalenka e Gauff sul velluto, battute Anisimova e Frech

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Australian Open: Sabalenka e Gauff sul velluto, battute Anisimova e Frech

Continua la marcia trionfale di Aryna Sabalenka e Coco Gauff che, come successo negli scorsi turni, non concedono neanche un set alle avversarie. Ai quarti anche Kostyuk e Krejicikova

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Coco Gauff - Australian Open 2024 (Photo by TENNIS AUSTRALIA/ ROB PREZIOSO)
 

(a cura di Diego Tripodi)

[4] C. Gauff b. M. Frech 6-1 6-2

Non c’è stata partita: superiore su tutti i punti di vista Coco Gauff che si muove meglio e tira più forte con entrambi i colpi. Magdalena Frech (69 WTA) esce sconfitta 6-1 6-2, ma con la consapevolezza di aver giocato un ottimo torneo che le regalerà il suo best ranking (a fine torneo entrerà tra le migliori 50). Per Gauff è il primo quarto di finale a Melbourne, dove affronterà la vincente di Kostyuk-Timofeeva.

Primo set: Frech subisce la potenza di Gauff

Parte subito alla grande Gauff strappando la battuta a Frech. Sin dall’inizio emerge la maggior potenza della statunitense, con la polacca che cerca di impostare in continuazione lo scambio sulla diagonale del dritto con scarsi risultati. Forte di tre break, Gauff non ha problemi a chiudere in meno di mezz’ora. Nonostante un’ottima percentuale di prime in campo (77%), Frech ne converte solo il 40%; percentuali opposte per Gauff che ad un pessimo 40% di prime unisce un ottimo 89% di punti vinti con la seconda.

Secondo set: stesso leitmotiv, Gauff dominante

Nonostante Frech pare arrivare meglio sulla palla, ma Gauff non abbassa la guardia e continua a macinare punti in uscita dal servizio. Il break arriva sul 2-1, con un’ottima volée in allungo dell’americana. Gli errori con il dritto della polacca sono sempre troppi per contrastare la numero 4 del mondo, che migliora la percentuale di prime in campo (65%). Alla fine servono una decina di minuti in più rispetto al primo set per chiudere questo parziale a Gauff, che in tutta la partita non concede neanche una palla break.

(2) A.Sabalenka b. Anisimova 6-3 6-2

Altra grande prestazione di Aryna Sabalenka, sempre devastante con tutti i fondamentali. La campionessa in carica dell’Australian Open è stata dominante per tutta la partita e ora affronterà la vincente di Andreeva-Krejcikova. Nonostante il punteggio, Amanda Anisimova è rimasta dentro la partita in ogni frangente e ha dato prova di una ritrovata condizione atletica: dopo otto mesi fuori dal circuito, l’ottavo di finale Slam era un risultato impensabile (come da lei stessa dichiarato) e sarà sicuramente un’ottima base da cui ripartire.

Primo set: Sabalenka conquista il break in apertura e fa suo il parziale

La bielorussa inizia aggressiva come suo solito e strappa subito la battuta, mentre sui suoi turni di servizio è quasi perfetta: solo 4 punti concessi in tutto il set e un devastante 100% di punti vinti con la prima. Anche dopo un’interruzione per chiudere il tetto della Margaret Court Arena causa pioggia, la partita è sempre nelle mani della numero 2 al mondo che in 32 minuti chiude il parziale. Anisimova, pur con qualche difficoltà nel quarto game, riesce a tenere gli altri suoi turni di battuta forte di un buon 69% di prime in campo.

Secondo set: Anisimova cala al servizio, Sabalenka rullo compressore

Il secondo parziale inizia come il primo: la bielorussa è famelica in risposta e strappa il servizio alla statunitense; sia sulla diagonale di rovescio che su quella di dritto, Sabalenka riesce sempre a costruirsi la possibilità di conquistare il punto con un vincente o un errore forzato dell’avversaria. Dopo quattro turni di servizo tenuti da entrambe, il sesto game del set dà l’idea della maturità raggiunta da Sabalenka: nonostante si trovi per la prima volta in difficoltà sullo 0-30, infila quattro punti di fila con la prima e si riporta avanti. Nel momento di servire per il match Sabalenka abbassa leggermente la percentuale di prime e Anisimova aggredisce la seconda: prima palla break della sua partita, subito annullata dalla bielorussa con un’ottima seconda. Grazie ancora al servizio al secondo match point Sabalenka chiude la partita, in 1 ora e 6 minuti in totale.


[9] B. Krejcikova b. M. Andreeva 4-6 6-3 6-2 (Cipriano Colonna)

Barbora Krejcikova ritorna tra le migliori otto dell’Australian Open a distanza di due anni, la prima ed unica volta nel 2022 sconfitta da Madison Keys, battendo in rimonta la stella russa Mirra Andreeva in 2h02’ con il punteggio di 4-6 6-3 6-2. Si conclude così il torneo della 16enne siberiana, che adesso mastica amaro ma non appena rianalizzerà a mente lucida quanto accaduto potrà comunque dirsi più che soddisfatta di aver eguagliato quanto ottenuto a Wimbledon 2023, il quarto turno, dove proprio nel corso del secondo match dei Championships usufruì del ritiro della 28enne di Brno sul 4-0 del secondo in suo favore.

Partita in alcuni tratti decisamente piacevole con da un lato l’alto ritmo di pressione della russa e dall’altro le varianti tecniche della ceca, purtroppo le due cifre stilistiche non si sono mai ammirate nella loro miglior versione contemporaneamente ossia banalmente le giocatrici non hanno giocato bene nello stesso momento ma di fatto si sono spartiti i set, in altri punti dell’incontro invece costellata da una quantità industriale di errori non provocati: 73 complessivi, 34 per Andreeva e addirittura 39 per Krejcikova. Nel terzo set poi la russa è un po’ crollata emotivamente, è pur sempre classe 2007 non dimentichiamolo, cominciando a sbagliare di tutto e di più. Inoltre avendo smarrito la bussola della tranquillità e dell’orientamento tattico si è ostina a voler uscire dagli scambi con drop-shot illogici: colpo che pure possiede nel suo repertorio, ma va sgrezzato e imparato a gestire con maggiore accortezza per non consegnarsi alla rivale. Fà comunque sempre piacere ritrovare a certi latitudini Major una giocatrice come la finalista al Roland Garros 2021, che con il suo tennis a tutto campo è sempre un bel guardare. Ora però ai quarti l’ostacolo sarà veramente improbo: dopo l’uscita di Swiatek, la favorita assoluta e campionessa in carica Aryna Sabalenka.

IL MATCH

Nel primo set vanno in scena un paio di scambi di break, intervallati da un quinto game in cui la russa cancella una palla break sul 30-40 e viene fuori ai vantaggi senza cedere nuovamente la battuta: il primo giunge a freddo, la partita è iniziata con Barbora al servizio, dopodiché stesso modus operandi dal 2-2 al 3-3. A quel punto due turni di battuta interlocutori apparecchiano la tavola per lo strappo decisivo che giunge nel nono gioco: Andreeva sale in cattedra in risposta ottenendo il break che la manda a servire per il parziale addirittura rimontando dal 40-15 Krejcikova. Chiamata a chiudere i conti, la 16enne di Krasnojarsk non tradisce alcuna tensione: con eccezionale personalità appone il sigillo finale, 6-4 in 42 minuti.

La campionessa del Roland Garros 2021 non ci sta però a subire una lezione da un’avversaria di 12 anni più giovane e allora pronti via ed è subito break ceco: 2-0. La 28enne di Brno finalmente riesce a far valere la sua completezza tecnica, sfruttando a dovere il suo tennis a tutto campo e la sua acuta manualità nei pressi della rete. Mentre per tutta la prima frazione era stata preda dell’elevato ritmo da fondocampo imposto da Mirra palesando enormi difficoltà nella copertura orizzontale della sua metà campo, ora la testa di serie numero 9 comanda maggiormente gli scambi oltre ad aver limitato in maniera massiccia anche i gratuiti.

Tuttavia l’abbaglio iniziale dura veramente poco, poiché la n. 47 WTA – ancora una volta – in risposta recupera dal 40-15 e trascina la più esperta rivale ai vantaggi: il game si dispiega per 14 lunghi punti, la giovanissima stellina russa si procura ben tre opportunità di contro-break ma se serve una quarta per rimettersi in scia. In seguito all’aggancio, Andreeva si guadagna una ghiottissima chance nel successivo game in ribattuta: Krejcikova però riesce a sventare il pericolo ad oltranza senza concedere reali occasioni (3-2). Sfumata tale potenziale opportunità, Mirra accusa il colpo e nel sesto gioco – a 15 – cede il servizio. Barbora, una volta materializzatosi il momento della verità, è cinica e al secondo set point riequilibra la contesa: 6-3 in 47 minuti.

L’inizio del parziale decisivo ripropone lo stesso spartito tattico ed emotivo appena andato agli archivi, la nuova Sharapova venuta dalla Siberia appare crollata mentalmente: non tiene letteralmente più una palla in campo, appena può poi cerca di uscire ingenuamente dallo scambio con smorzate senza senso fornendo ulteriore energia alla rivale che continua a martellarla di variazioni tra slice di rovescio e attacchi in controtempo. Perciò 2-0 ad aprire le danze, come nel set precedente. La maggioranza del pubblico assiepata sulla John Cain Arena spinge a tutta per la russa, vuole vedere partita fino alla fine anche supportata dal fatto che Mirra è una abituata a non abbattersi – come ha ampiamente fatto vedere nel turno precedente, rimontando Parry nel set decisivo da uno svantaggio di 5-2 con tanto di match point annullato [LINK] – e a rimanere dentro il match a livello piscologico nonostante possa non avvertire le sensazioni migliori, a discapito di quello che potrebbe far pensare la sua giovane età.

Ed ecco così arrivare il possibile momento di svolta, il sesto gioco con la ceca in battuta: Andreeva d’improvviso ritrova l’efficacia nelle accelerazioni ammirata nel primo set, abbinata ad una grande capacità di lettura del servizio rivale. Krejcikova è costretta ai vantaggi. Sulle due parità, tuttavia, la russa torna a sbagliare fragorosamente palesando gesti di stizza e scuotendo la testa in segno di rabbia e frustrazione. Perciò almeno per una volta, Mirra ci ricorda che parliamo pur sempre di una classe 2007: ogni tanto qualche calo emotivo e di up-and-down è fisiologico. Così non essendosi riuscita a costruire palle break per rientrare, sul 4-1 in battuta stavolta Andreeva si lascia andare totalmente. Barbora ne approfitta, breakka per la sesta volta nel match e si regala i quarti di finale: 6-2 in 33 minuti.

M. Kostyuk b. [Q] M. Timofeeva 6-2 6-1 (Cipriano Colonna)

Finisce agli ottavi la favola della qualificata russa Maria Timofeeva, la 20enne moscovita dopo aver fatto fuori Alizé Cornet ma soprattutto Caroline Wozniacki e la testa di serie n. 10 Beatriz Haddad Maia, viene nettamente sconfitta dall’ucraina Marta Kostyuk in neanche un’ora e venti di gara. La n. 37 WTA ha lasciato per strada appena tre giochi, vincendo così il suo primo incontro nel torneo senza ricorrere al parziale decisivo: nei tre precedenti turni, infatti, la 21enne di Kiev contro Liu, Mertens e Avanesyan l’aveva sempre spuntata al terzo set. Il passaggio ai quarti di finale rappresenta per Marta il miglior risultato della carriera nei Majors, fino ad oggi al massimo si era spinta al quarto turno del Roland Garros del 2021. Adesso le toccherà la n. 4 del tabellone Coco Gauff.

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