Montecarlo, è il giorno di Sinner (Crivelli, Di Nardo, Azzolini)

Rassegna stampa

Montecarlo, è il giorno di Sinner (Crivelli, Di Nardo, Azzolini)

La rassegna stampa di mercoledì 10 aprile 2024

Pubblicato

il

Terra promessa (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Immaginate questa scena solo l`anno scorso: Zverev e Rublev arrivano al Country Club e organizzano un allenamento aperto al pubblico. Urla, schiamazzi, gente in coda per un selfie o un autografo alla fine della sessione. Ma nel 2023, di questi tempi, non era ancora cominciata l`era Sinner. E così, stavolta, mentre Sasha e Andrey si scambiano convenevoli sul campo 8, i pochi che restano a guardarli sono lì perché hanno fatto tardi a prendere posto sul campo adiacente, dove si è appena sistemato Jannik con coach Vagnozzi: la calca, infatti, non permette a chi sta dietro di godersi neppure uno scorcio della training session del più amato degli italiani. La Volpe Rossa prima prova il servizio in kick, poi viene sollecitato sul rovescio in back dall`allenatore marchigiano, che si prenderà gli applausi più scroscianti per una spettacolare volée di dritto in allungo dopo uno scambio improvvisato. Tutti accorgimenti che da oggi pomeriggio, verso l`una, Sinner potrà finalmente portare in campo. Sul Centrale, infatti, il secondo match prevede il suo debutto nel torneo contro Sebastian Korda. Un incrocio delicato non solo per i precedenti, che sono in parità (1-1, però entrambi sul cemento) , ma perché l`avversario si è già rodato dominando Davidovich Fokina, finalista due anni fa. E poi il figlio di Petr, re degli Australian Open 1998, è considerato un predestinato fin da junior se non fosse per i troppi infortuni che lo hanno frenato. E siccome gioca a specchio sfruttando la potenza dei colpi che gli arrivano dai rivali, può risultare assai fastidioso. Senza dubbio la terra non è la sua superficie d`elezione, tuttavia l`umidità di questi giorni (ieri il programma è iniziato con due ore e mezza di ritardo per i temporali e stamattina dovrebbe piovere di nuovo) renderà le palle proiettili di piombo, cambiando l`approccio ai colpi. Non a caso Jannik in questi giorni ha sempre predicato prudenza: «Se guardiamo ai risultati dell`anno scorso, forse la terra non mi è congeniale al 100% , anche se a Montecarlo un anno fa giocai la semifinale. Ma sono cambiato come tennista e, a ogni modo, i primi quarti Slam in carriera li ho ottenuti al Roland Garros. Ho fiducia di poter essere un giocatore competitivo anche sulla terra, magari mi ci vorrà solo un po` più di tempo rispetto ai cinque giorni che ho avuto qui». […] Un anno fa, proprio a Montecarlo, Jan rivelò che papà Hanspeter aveva cominciato a seguirlo ai tornei (e infatti è qui e prepara la pasta tutti i giorni), ma stavolta non ci saranno più novità familiari: «Mamma continua a non guardare le mie partite, ma almeno adesso risponde più spesso al telefono. A Miami in tribuna c`era il mio miglior amico, sono stato contento perché così ha potuto vedere che io sono lo stesso ragazzo che aveva conosciuto ai tempi della scuola, sia che vinca sia che perda. Cerco di circondarmi delle persone che amo e sto bene così». La saggezza del campione.

Sinner s’iscrive al valzer dei Big 3 (Marco Di Nardo, Corriere dello Sport)

L’attesa è terminata. A dieci giorni dal trionfo di Miami, Jannik Sinner apre la sua campagna sulla terra rossa europea. Dopo aver dimostrato di essere il migliore sul veloce, il torneo di Montecarlo è il primo test per capire qual è il suo livello sulla superficie che per il momento gli ha dato meno soddisfazioni. Alcune delle risposte che Sinner sta cercando arriveranno oggi, in cui è atteso da Sebastian Korda (n.27 ATP) nel secondo match a partire dalle ore 11 sul Court Rainier III. L’americano, molto convincente nel suo match d`esordio contro Alejandro Davidovich Fokina (6-1 6-2 in poco più di un`ora), ha vinto uno dei due precedenti e cercherà di sfruttare l`eventuale necessità di prendere confidenza con i campi da parte dell`altoatesino. Come lo stesso Jannik ha sottolineato, sulla terra si sente meno a proprio agio rispetto al cemento. Lo scorso anno l`unico piazzamento degno di nota lo aveva ottenuto proprio nel Principato, con la semifinale persa al fotofinish contro Holger Rune. Considerato ormai come il principale favorito in tutti i tornei a cui prende parte, per l`altoatesino la pressione sarà elevata. L’allievo di Cahill e Vagnozzi lo sa bene, ma è anche abituato a gestirla sin dai tempi in cui veniva etichettato come un magnifico perdente, prima della vittoria di Toronto della scorsa estate: «La pressione ci sarà sempre, in qualsiasi partita – aveva spiegato Jannik dopo la sua prima affermazione in un Masters 1000 – Ma è anche un privilegio, una cosa bella dello sport. Il segreto è darle il giusto peso. Di certo non mi accontento di un torneo vinto». E per come sono andate le cose da quel momento in avanti, sembra che non abbia avuto alcun problema a trovare la chiave per gestirla. Su questa superficie non poteva che essere considerato tra i principali favoriti per il titolo anche Carlos Alcaraz, per il quale Montecarlo resta però tabù. Già domenica era stato costretto a sospendere l`allenamento e aveva una fasciatura al braccio destro; ieri è arrivata l`ufficialità del ritiro, che ha permesso al nostro Lorenzo Sonego di entrare in tabellone come “lucky loser”. Per il tennista iberico sfuma la possibilità di vincere il suo primo incontro ufficiale nel Principato (dove ha giocato solo nel 2022, perdendo all`esordio). Si riducono anche le sue possibilità di operare il controsorpasso in classifica su Sinner: ora dipende tutto dall`azzurro, a cui basterà raggiungere le semifinali per mantenere la seconda piazza mondiale. Un esordio quasi perfetto, di quelli che fanno capire che il peggio sembra essere alle spalle. Novak Djokovic è apparso nella miglior versione di sé stesso all`esordio nel torneo monegasco, già vinto due volte in passato. Preciso, concentrato per tutta la partita e più simile a un robot che a un essere umano, il serbo ha lasciato le briciole a Roman Safiullin, infliggendogli un 6-1 6-2 in un`ora e dieci minuti che rappresenta un chiaro avvertimento per tutti i suoi avversari. Affiancato da Nenad Zimonjic, il numero 1 del mondo sembra aver deciso di voltare pagina dopo un deludente inizio di 2024. Una singola partita non può certamente bastare per certificare il suo ritorno definitivo, ma l`atteggiamento in campo e la volontà di dominare il match è quella del Djokovic che abbiamo ammirato nei periodi in cui ha reso noioso il circuito con le sue vittorie. Ora la rivincita della sfida di un anno fa persa contro Lorenzo Musetti. […]

Alcaraz alza il gomito. Sinner, discesa libera (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Il pronatore rotondo serve a spingere. Una palla da tennis, ma anche una persona…fortunata. Carlos Alcaraz ne ha dato una dimostrazione di grande effetto spingendo Lorenzo Sonego in secondo turno, in un torneo che lo aveva visto uscire nelle qualificazioni. In azione concertata, pronatore rotondo e pronatore quadrato, muovono l`avambraccio. Esempio: il gesto dell`ombrello è tutto sulle loro spalle, ammesso che i muscoli le abbiano (le spalle). Così, infortunato al “rotondo”, Carlitos non può giocare a Montecarlo, chissà se a Barcellona, e nemmeno fare il gesto dell`ombrello. Lascia a Sonego il suo “bye” e deve stare attento, perché il pronatore si aggancia all`epicondilo, e se la storia va in epicondilite sono problemi seri. Tali da cambiare la storia di questa stagione, cominciata e proseguita sotto il segno di Sinner ma nella certezza che Alcaraz sia al momento il suo unico avversario. Di certo è l`unico, fin qui, che l`abbia battuto. Ventidue match vinti, uno solo perduto, la semifinale di Indian Wells, il torneo che Alcaraz ha poi conquistato, a detta di tutti per riprendere la marcia verso il sol dell`avvenir. Non vinceva da Wimbledon, luglio 2023. Otto mesi… E ora c`è un pronatore che potrebbe combinargli un pessimo scherzo. Tipico dei pronatori, muscoli burloni. In molti, sul web, si affannano a dire che Sinner giocherà questo primo “mille” sul rosso, nel circolo sotto casa, da numero tre. Non è vero, ma un po` sì… Sinner, fino alla prossima classifica, lunedì 15 aprile, sarà il numero due, e Montecarlo lo vedrà in campo (da oggi, sul Rainier III, ore 13,30 circa) come seconda testa di serie. Ma nel via vai dei tornei, la classifica di settimana in settimana restituisce i punteggi ottenuti l`anno prima, quando Sinner fu semifinalista. I trecentosessanta punti di allora spariranno lunedì per far posto ai punti che il rosso saprà conquistare questa settimana. Alcaraz non aveva giocato l`anno scorso, dunque resta al suo posto, con 8645 punti, Sinner scende a 8360 e ha campo libero per rimontare. Ma per tornare secondo è costretto a raggiungere da capo la semifinale. E la strada per farcela, onestamente, questa volta non sembra né larga né comoda. Se la questione vi appare spinosa, sappiate che Sinner un modo per consolarsi l`ha già trovato. Zendaya Maree Stoermer Coleman, attrice cantante e ballerina ventisettenne (è quella dei vermoni di Dune due, per intenderci), californiana e donna del momento, a Roma per la presentazione di “Challenger” il film di Luca Guadagnino, ha fatto sapere che il suo favorito è proprio lui, Jannik Semola Sinner. Gli piace tutto, come gioca e come mostra di essere. L’ha conquistata… Se Zendaya facesse classifica, Sinner sarebbe già numero uno, irraggiungibile perfino da Djokovic. Invece c’è Korda, Sebastiano, occhi azzurri anche lui, come Zendaya, ma le somiglianze finiscono li. Korda è un impegno classico di un torneo “1000” che non voglia sembrare facile. Ti butta tra i piedi uno dei primi fuori dalle teste di serie (è numero 27, best ranking al numero 23), e ti sfida a batterlo. Per di più, uno che Sinner ha già saggiato senza eccessiva fortuna nel passato. Due i precedenti, uno per Sinner sul filo di lana (doppio tre break) a Washington, l`ultimo per Korda l`anno scorso, nei quarti di Adelaide in preparazione degli Australian Open. Seba gioca bene, e questo è un fatto. Ha un tennis che molto somiglia a quello del padre, Petr. Lindo, rotondo, pura scuola cecoslovacca, sebbene rivisitata negli States, dove la famiglia ha quasi sempre vissuto. […] Una sola vittoria nel Tour, a Parma (2021), in finale su Cecchinato. Terra rossa. Che resta, però, la superficie meno amata da Korda, più a suo agio sul cemento americano, dove ha imparato il mestiere. […] Attenzione, però… Per arrivare a Sinner Korda si è liberato in termini perentori di Alejandro Davidovich Fokina, uno che sul rosso ci ha sempre saputo fare. Due set di ceffoni (tennistici) autentici. Il seguito non è meno scabroso. Struff, già qualificato (vittoria su Coric) in terzo turno, poi Rune o Dimitrov, sempre che da quelle parti non spunti Nagal, l`indiano che ha eliminato Arnaldi. È l`avversario di Rune, e gioca bene. Sa fare tutto. Veloce e ispirato da questo periodo in cui tutto gli va liscio. […]

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement