Sinner, arrivederci Roma (Azzolini, Cocchi, Bertolucci, Semeraro). Nadal sul Centrale prepara l'ultimo ballo (Giammò)

Rassegna stampa

Sinner, arrivederci Roma (Azzolini, Cocchi, Bertolucci, Semeraro). Nadal sul Centrale prepara l’ultimo ballo (Giammò)

La rassegna stampa di domenica 5 maggio 2024

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Sinner dice no a Roma (Daniele Azzolini, Tuttosport)

I social già strepitano, incalzano, accusano. Sinner rinuncia a Roma, e tutti cercano un colpevole. Ma potrebbero essercene a decine, a cominciare dai protagonisti del Tour e dai loro team, per continuare con gli staff medici. Oppure nessuno. Forse è colpevole solo l’organizzazione di questo tennis onnivoro, che trangugia tutto incessantemente, anche i giocatori, anche le speranze. Ed è un`ipotesi da non sottovalutare… Si gioca troppo, si gioca talvolta in condizioni impossibili, si gioca a velocità spaziali, e con palline spesso diverse da un torneo all`altro. Per capirlo, e sorprendersi un pochino, basta cercare su You Tube un match degli anni Settanta. Si poteva leggere il marchio sulle palline mentre erano in volo. la differenza con il tennis di oggi, è la stessa che corre tra un rave e l`esibizione di un quintetto d`archi. Sinner, Alcaraz, lo stesso Berrettini giocano i loro colpi migliori oltre i 160 orari, e il servizio sale sopra i 220. Il tennis sembra andato oltre le possibilità dei suoi stessi protagonisti. Non basta più essere in forma, ben allenati, disposti al sacrificio. Mantenersi indenni dagli infortuni lungo tutta una stagione, è diventata una questione di fortuna, se non di fede. Sinner si fa da parte, non ha giocato nelle giornate finali del torneo di Madrid, ora è costretto a rinunciare a Roma. È dispiaciuto, avvilito. Lo fa sapere tramite social, e sembra quasi scusarsi. «Non è facile scrivere questo messaggio», dice subito Jannik, «ma dopo aver parlato di nuovo con i medici e gli specialisti dei miei problemi all`anca devo annunciare che purtroppo non potrò giocare a Roma. Ovviamente, sono molto triste per non aver recuperato, essendo uno dei miei tornei preferiti in assoluto. Non vedevo l`ora di tornare e giocare a casa davanti al pubblico italiano. Verrò comunque a Roma per qualche giorno e passerò al Foro Italico. Grazie per i vostri messaggi di supporto che apprezzo tantissimo! Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per il Roland Garros. A presto, forza». Che la forza sia con te, Jannik. Ma c`è di mezzo l`anca, e occorre procedere con cautela, lo sanno tutti nel tennis, ed è dal ritiro di Madrid che girano voci preoccupate. L’infiammazione può regredire, ma il più delle volte segue la strada opposta, con il rischio che si cronicizzi. […] La speranza di Sinner, che da tempo si trascina dietro il problema […], era che gli esami confermassero le prime favorevoli diagnosi. Non è così, le ultime analisi hanno chiarito che è giunto il momento di mettersi a riposo. Quindici giorni, per cominciare. I quindici del torneo di Roma. Poi la ripresa, nella settimana precedente Parigi, ma cauta e con il supporto di nuove analisi. È il minimo che Sinner possa fare. È a rischio anche Parigi? Chissà […] Così, per gli Internazionali si prospetta una partenza che non significa non possedere buone carte da dispone sul tavolo da gioco. C`è Djokovic, d sono gli altri italiani, si farà vivo Nadal… Di fatto, in ventiquattro ore sono giunti i ritiri di Alcaraz e di Sinner, ed è comprensibile l`ansia che da ieri circonda Medvedev, ritiratosi a Madrid nei quarti, al termine del primo set giocato contro Lehecka, a sua volta infortunatosi in semifinale (sul 3 pari) contro Auger-Aliassime. Anche Medvedev, campione uscente del torneo romano, ha accusato un problema all`anca. «L’ho sentita bloccarsi Dovrò fare una risonanza magnetica, poi saprò quanti giorni serviranno per venirne a capo. In questo momento la mia partecipazione agli Internazionali d`Italia è decisamente a rischio», ha detto subito dopo il ritiro. Forse il tennis dovrebbe ripensare seriamente al proprio calendario. […]

Così fa male (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

No. Non è uno scherzo, non è un brutto sogno, non avete capito male. Jannik Sinner non giocherà gli Internazionali d`Italia al Foro Italico. Il numero 1 italiano, 2 al mondo, l`uomo che ha riportato uno Slam maschile all`Italia dopo 48 anni, quello che tutti volevano vedere, applaudire, tifare, ammirare non ci sarà. Il dolore all`anca che lo ha fermato a Madrid non è migliorato con riposo e terapie, anzi, è peggiorato. A tal punto da costringere il giocatore a rinunciare a un punto fermo della stagione, dichiarato sin da inizio anno. La notizia è arrivata alle tre del pomeriggio di ieri. […] Come sempre è un post a portare la cattiva notizia. Sembra di sentire la voce di Jannik leggendolo: «Non è facile scrivere questo messaggio – scrive il giocatore in italiano, a differenza dei post “professionali” in inglese a cui ci ha abituati -, ma dopo aver parlato di nuovo con i medici e gli specialisti dei miei problemi all`anca devo annunciare che purtroppo non potrò giocare a Roma. Sono molto triste di non aver recuperato. Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per il Roland Garros». Jannik ha poi aggiunto nel suo post che si farà vedere al Foro Italico, dunque è possibile che possa fermarsi a Roma non solo per il tempo necessario alla conferenza stampa. Dovrà rispettare qualche impegno con gli sponsor e magari passerà dal Foro per prendersi un po` dell`affetto che aspettava. Un balsamo per l`anima stropicciata, una spinta a tornare più forte di prima. Oggi pomeriggio, intanto, Sinner arriverà a Roma per una conferenza stampa dove spiegherà qualcosa di più, si spera, dell`infortunio e i tempi di recupero. Nelle ultime ore, sul web, si è letto tutto e il contrario di tutto. […] Ipotesi di rientro: le previsioni dicono Roland Garros, al via il 26 maggio. Molto dipenderà da quando Jannik potrà riprendere la preparazione e quanto tempo servirà perché passi l`infiammazione. I medici, dal messaggio di Jannik, sembrano fiduciosi in un recupero che possa permettere a Sinner di tornare agli allenamenti almeno una settimana prima di volare a Parigi, quindi tra una decina di giorni, almeno, ma l`anca è una brutta bestia e non va mai sottovalutata. […]

Sinner, che peccato la rinuncia a Roma. Ma meglio fermarsi (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

E’ un sacrificio i sicuramente doloroso, ma assolutamente necessario, la rinuncia di Jannik Sinner a Roma. Lo sport ad alto livello è vero che regala gioie ed emozioni impagabili, uniche, però sa essere anche molto crudele. Il tennis, ma direi lo sport italiano in generale, ci stava preparando ormai da mesi ad accogliere a braccia aperte e a seguire passo dopo passo le gesta di Sinner al Foro Italico, tutto era pronto ma purtroppo non si erano fatti i conti con il destino. Personalmente, a Montecarlo avevo visto che c`erano problemi all`anca per Jannik, ma pensavo che fossero soprattutto dovuti alle tante partite giocate nei primi mesi, soprattutto negli ultimi due tornei sul cemento. Sappiamo quanto possa essere pericolosa questa superficie, e pensavo sinceramente che il giocatore avrebbe saltato Madrid, avrebbe sfruttato questo periodo per fare un richiamo fisico in vista degli appuntamenti di Roma, Parigi e di tutta la programmazione dell`estate. Quando poi invece sono uscite le sue prime dichiarazioni, nelle quali affermava di andare a Madrid per giocare qualche partita e sciogliersi dal duro lavoro effettuato, ho pensato che sarebbe potuta essere anche la giusta soluzione, ma in particolare mi sono sentito sollevato perché la sua partecipazione a Madrid mi aveva fatto credere che i problemi all`anca di Sinner fossero stati risolti. A Madrid invece ho rivisto lo stesso linguaggio del corpo del nostro campione, la stessa “camminata” innaturale che non era lineare come al solito e che avevo notato a Montecarlo. Per questo motivo mi ero anche espresso con qualche dubbio in telecronaca in merito al completo recupero del giocatore e non ero rimasto assolutamente sorpreso dalla notizia del suo forfeit alla vigilia dei quarti di finale contro Aliassime. […] Avevo esternato i miei dubbi, però non volevo assolutamente passare per menagramo e ho evitato di calcare la mano sull`argomento. […] È ovvio che questa rinuncia è la peggior notizia che ci poteva capitare: Jannik è il nostro uomo di punta, non averlo al via nel torneo più importante d`Italia è un colpo durissimo, una botta difficile da digerire, ma evidentemente il suo problema necessita di un periodo di riposo. La speranza è poterlo avere a questo punto in buona condizione al Roland Garros. Il ragazzo ha soltanto 22 anni, capisco il suo desiderio di voler giocare in tutti gli appuntamenti dell`anno, ma la salute adesso viene prima di tutto. Perdere 15 giorni, se non un mese, alla sua età non sarebbe una tragedia: Roma, Parigi e altri tornei importantissimi li potrà giocare tante volte, ma l`esigenza primaria è risolvere del tutto il problema fisico e presentarsi al prossimo appuntamento soltanto ed esclusivamente se sarà al 100 per 100, altrimenti sarebbe meglio fermarsi alcune settimane piuttosto che ricadere nel problema e dover rinunciare a una parte ben più consistente della stagione.
Carlos Alcaraz, che dopo la trasferta americana aveva saltato Montecarlo e Barcellona ma ha forzato il rientro pur di essere presente nella sua Madrid e adesso pure lui è di nuovo fermo. In questo senso Jannik tragga lezioni da ciò che sta accadendo al suo amico-rivale spagnolo.

Sinner, Roma addio (Stefano Semeraro, La Stampa)

Oggi Jannik Sinner sarà al Foro Italico: purtroppo solo per spiegare che non potrà giocare gli Internazionali. Uno choc, una delusione, la notizia che nessuno voleva sentire, anche se dopo il ritiro da Madrid era nell`aria. Una doccia fredda sulla sinnermania, dopo che il torneo aveva già dovuto incassare il forfait di Alcaraz (n. 3 Atp) e con Medvedev (n. 4) a forte rischio. Jannik deve dire addio (per quest`anno) al sogno di imitare Adriano Panatta, ultimo vincitore azzurro al Foro nel 1976, e si complica così anche la rincorsa al numero 1, ma questo è il male minore. «Sono molto triste di non aver recuperato, Roma è uno dei miei tornei preferiti in assoluto», ha postato Jan su X, spiegando che a convincerlo sono stati gli esami e un consulto con i medici. «Non vedevo l`ora di tornare e giocare a casa davanti al pubblico italiano. Verrò comunque a Roma per qualche giorno e passerò al Foro Italico. Grazie per i vostri messaggi di supporto che apprezzo tantissimo! Ora lavorerò con la mia squadra e i medici per essere pronto per il Roland Garros». Quindici giorni di riposo e riabilitazione, sotto la guida del fisio Giancarlo Naldi, con la speranza che la cura basti. E magari con il rimpianto per aver deciso di giocare comunque a Madrid – in altura, con rimbalzi e clima particolare – dopo che già a Monte-Carlo l`articolazione lo aveva infastidito. Il numero 1 era a tiro, metterci le mani nel torneo di casa una tentazione quasi irresistibile. Dopo Roma però arriva un periodo tostissimo: Roland Garros, Wimbledon, Olimpiadi, tutti obiettivi di Jannik. Sbagliare sarà vietato. La speranza, che per ora galleggia su ipotesi, è che si tratti di un`infiammazione e non di un problema più grave. «In un tennista – spiega Claudio Zimaglia, fisioterapista di Novak Djokovic che in passato ha seguito anche Sinner – l`anca viene sottoposta a forze fino a cinque volte superiori al peso corporeo. Gli stress causati dai movimenti di rotazione e compressione in torsione della testa del femore nella sua cavità sono la causa più frequente dei traumi da sovraccarico». Un tempo a cedere erano spalle e gomiti, oggi tocca a schiena e anca. Si colpisce frontalmente e con sempre maggior violenza, soprattutto con il diritto; si cambiano condizioni di gioco, meteo, tipo di superficie e di palle quasi ogni settimana, per quasi 12 mesi l`anno. Chi vince tanto, ha poco tempo per recuperare. «La
terra poi richiede movimenti diversi, in scivolata, e se non c`è tempo di fare una preparazione mirata l`infortunio è in agguato
». […]

Nadal sul Centrale prepara l’ultimo ballo (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

L’uomo venuto dal mare che sulla terra rossa ha costruito il suo mito, è arrivato a Roma per ricevere quello che presumibilmente sarà l`ultimo abbraccio da parte del pubblico del Foro Italico. Dieci titoli e 69 vittorie qui ottenute – record del torneo – più che un bottino assomigliano a un`eredità lasciata da Rafa Nadal a un pubblico che, riconoscente, ha affollato i viali del Foro in attesa di vederlo incamminarsi verso quella che è stata la sua prima sessione d`allenamento sul Centrale. Sessione blanda, come calendario e cautela impongono[…]. Quello riconsegnatoci da Madrid, è un Nadal che seppur eliminato agli ottavi è apparso in ripresa dal punto di vista fisico, in grado di sostenere quattro match in sei giorni. Il suo esordio agli Internazionali d`Italia, che Rafa giocherà da non testa di serie, sarà tra mercoledì e giovedì. Da qui il suo arrivo anticipato nella Capitale: per prendere confidenza con dei campi che lui conosce fin troppo bene, ma soprattutto per continuare a rifinire una forma fisica che a un mese dalle trentotto primavere necessita di una manutenzione straordinaria. C`è però un tour da portare a termine, una mappa che Nadal aveva ben chiara nella testa e che in questi primi tre mesi di stagione è stato costretto a ridisegnare più volte cancellando tappe – Australian Open, Montecarlo – a cui difficilmente avrebbe rinunciato. Parigi val bene qualche defezione in più però. E se l`obiettivo è quello di «giocare l`unico torneo dove vale la pena dare tutto e morire» è facile intuire allora come Roma, più che una passerella, sarà l`occasione per provare ad alzare ulteriormente l`asticella del suo rendimento per arrivare sullo Chatrier e darsi qualche chance in più. E a giudicare dallo schiocco sempre più sordo dei suoi colpi, si direbbe che l`intenzione sia proprio quella. Provarci un`ultima volta. Rinunciare, d`altronde, non è mai stato nelle sue corde.

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