Se Volandri serve meglio di Isner e Pescosolido brekka più di Federer...

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Se Volandri serve meglio di Isner e Pescosolido brekka più di Federer…

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TENNIS –  Alla vigilia della stagione sulla terra abbiamo analizzato le statistiche dell’ Atp su servizio e risposta sulla superficie, con alcune conferme e tante curiosità.

La stagione sulla terra battuta è alle porte. Dopo alcuni tornei minori di preparazione, Montecarlo, Madrid e Roma lanceranno la volata al Roland Garros per incoronare il Re della terra rossa.Pochi i dubbi su chi sia il candidato al trono e su chi possa tentare la difficile impresa di sovvertire il pronostico.

Da sempre, con l’approssimarsi dei primi appuntamenti stagionali sul rosso, l’appassionato idealizza l’identikit del perfetto “terraiolo”: grande fisicità, solidità mentale, capacità di ridurre al minimo gli errori e tanta continuità da fondocampo. Ma il servizio?

E’ vero che la terra battuta non è una superficie adatta ai grandi battitori? Per avere la meglio su questi campi non è necessario essere in grado di servire a 200 km/h? Possiamo provare a trovare delle risposte a queste domande analizzando le statistiche pubblicate dall’Atp sul suo sito ufficiale.Ne vengono fuori conferme ampiamente prevedibili e dati assai sorprendenti.

Innanzi tutto è bene sapere che è Nico Almagro il giocatore ad aver realizzato più ace della storia sulla terra: 2323 ace in 337 partite. Il murciano, capolista in questa speciale classifica anche nel 2013 con 276 ace,  si mette dietro nella classifica all-time il connazionale Carlos Moya (1798) e l’attuale coach di un altro bombardiere dei giorni nostri, Milos Raoinic, ovvero Ivan Ljubicic.

A dire il vero però, l’ex numero 3 del mondo che vanta la semifinale del Roland Garros 2006 come miglior risultato in carriera sul rosso, ha realizzato i suoi 1591 ace in sole 175 partite, ovvero quasi la metà di Almagro. Al quarto posto della graduatoria troviamo il tre volte re di Parigi  Gustavo Kuerten con 1552 ace. Sesto Roger Federer ( 1389 ace in 234 match).

Solo quindicesimo Ivo Karlovic con 1189 ace ma…in sole 77 partite, ovvero oltre 15 a partita, miglior prestazione dunque in percentuale, in relazione al numero di partite giocate. Per trovare il re dei re sui campi in rosso bisogna scendere al numero 85: 591 ace in 392 partite per Rafa Nadal, a dimostrazione che il servizio sulla terra non è di certo il colpo più importante.

La classifica all-time che suscita più sorprese ( e qualche sorrisino…) è però quella della percentuale di prime palle in campo: Federer? Ivanisevic? Nadal? Borg? Sampras? Macché! Il re è Gilbert Schaller! Ebbene si, l’austriaco classe 1969 con un dignitoso best ranking di numero 17 del mondo raggiunto nel 1995 e con un titolo atp in carriera vinto a Casablanca, evidentemente la prima la metteva sempre in campo: certo, magari a due all’ora…ma tant’è: 77% di prime in campo sulla terra.

Sappiamo tutti benissimo che avere una buona percentuale di prime non significhi avere automaticamente un buon servizio: anzi, proprio chi sa di non possedere una gran battuta, per evitare problemi sulla seconda cerca di piazzare una prima in sicurezza, a maggior ragione sulla terra.

In materia noi italiani siamo maestri, infatti abbiamo ben due top10! Potito Starace, n° 2 del mondo con il 75% e Filippo Volandri, ottavo con il 71%. Certo non due servizi di primo livello, ma i due azzurri sul rosso qualche soddisfazione sono riusciti a togliersela.

Terzo in classifica uno dei giocatori più brutti in assoluto da vedere, con dritto e rovescio praticamente giocati con la stessa (orrenda) impugnatura, Albert Berasategui, comunque finalista del Roland Garros 1994. Tra i giocatori in attività troviamo Fernando Verdaco al nono posto e Rafael Nadal al decimo ( 71% circa). Il primo dei grandi battitori in questa graduatoria è John Isner, ventinovesimo con il 67%, il migliore del 2013 è stato invece lo spagnolo Bautista Agut con il 77%.

I grandi bombardieri dominano, come è naturale che sia, la classifica della percentuale di punti vinti con la prima di servizio, anche sui campi in rosso. Primo assoluto Ivo Karlovc con il 79%, seguito da Arthurs, Krajicek, Ivanisevic, Philippoussis e Sampras. Sedicesimo Federer ( 74%), sessantottesimo Nadal ( 70%), mentre nel 2013 il migliore è stato Isner con il 77% dei punti portati a casa con la prima di servizio.

Assai più significativa e interessante è la classifica dei punti fatti sulla seconda di servizio, una graduatoria che premia inevitabilmente non solo chi abbia una seconda potente e penetrante, ma anche chi sappia servire in modo da poter gestire e comandare al meglio lo scambio sulla terra battuta.

Non è una sorpresa pertanto trovare al vertice di questa classifica Rafa Nadal con il 56% dei punti fatti quando serve la seconda: una percentuale mostruosa considerando il servizio di Rafa e le qualità dei ribattitori del tennis contempraneo. Nadal precede Isner, Federer e Roddick, tutti e tre intorno al 55%.

Poi troviamo i terraioli doc Muster e Ferrero al quinto e al sesto posto. Settimo e intruso tra i primi dieci, l’argentino Schwank, ma bsogna vedere anche quali tornei sulla terra ha giocato: una cosa è fare punti sulla seconda a Parigi, Roma e Montecarlo contro i migliori al mondo, un’altra a Buenos Aires, Casablanca, Vina del Mar etc…con tutto il rispetto, eh!

Completano la top 10 altri tre top player contemporanei, Tsonga, Djokovic e Wawrinka. Sapete chi è stato il migliore in tale graduatoria lo scorso anno? Beh, sembra incredibile visti i noti problemi alla schiena e il 2013 horribilis, ma Roger Federer guida la classifica con il 58% di punti sulla seconda sulla terra, seguito da Djokovic e con Nadal sesto davanto a Tsonga e Wawrinka.

I cecchini Isner, Karlovic a Aharturs guidano la classifica della percentuali di game di servizio portati a casa sulla terra.  Precedono Nadal e Federer ( rispettivamente all’85% e 84%), mentre è Raonic con il 90% il migliore della stagione passata. Gli stessi tre bombardieri sono anche in vetta alla classifica all-time delle palle break salvate: con un servizio così d’altra parte è tutto più semplice, anche sulla terra.

Ma saper giocare alla grande una palla break a sfavore è una delle doti principali dei campioni: per questo è naturale trovare Nadal (quarto col 67%), Federer (quinto, 65%) e Sampras (settimo, 65%) subito dietro. Un po’ indietro Djokovic invece, solo quarantottesimo col 62%.

Dunque, se il servizio, dati e classifiche alla mano, ha una sua importanza anche sulla terra…figuriamoci la risposta!

E qui, poche sorprese in verità. Il Re di otto Roland Garros (  e otto Montecarlo, sette Roma…e ci fermiamo qui) domina tutte le classifiche da quella dei game di risposta vinti ( 43% davanti a Coria e Chesnokov con Volandri ottimo decimo ma in quali tornei?), a quelle di punti vinti sulla prima ( 40% precedendo Lendl)  e sulla seconda dell’avversario ( 58%, in una classifica dove precede tutti “terraioli”: Berasategui, Costa, Muster, Ferrer – primo nel 2013 – , Bruguera, Coria,  Chesnokov, Mantilla. Agassi, decimo, il primo dei non specialisti).

Il maiorchino è anche il migliore della storia nella percentuale delle palle break convertite: 1 su 2 sulla terra. Poco dietro ancora Chesnokov, Coria e Bruguera. Dov’è Federer in questa classifica? Beh, dai è un po’ ingeneroso chiederlo, si sa che Roger prima di trasformare una palla break…Però bisogna pur dire che se ne procura molte.Comunque Federerexpress è 186°, esattamente in mezzo a Stefano Pescosolido e Diego Nargiso…

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