WTA Montreal: Venus in finale! Per lei ora Radwanska

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WTA Montreal: Venus in finale! Per lei ora Radwanska

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TENNIS – Nella 25esima edizione del “Sister Act” più celebrato del tennis, Venus sconfigge in tre set la favorita sorella minore centrando la seconda finale dell’anno. Incontrerà in finale Agnieszka Radwanska che ha piegato Makarova in due tie-break.

V. Williams b. (1) S. Williams 6-7(2), 6-2, 6-3 (da Montreal, Vanni Gibertini)

Che Venus Williams potesse risultare vincitrice alla battaglia dell’applausometro durante l’ingresso in campo era possibile attenderselo, viste le grande battaglie regalate al pubblico di Montreal questa settimana e il grande rispetto che questa campionessa comanda per il suo rifiuto a sottomettersi alla sindrome di Sjoegren. Ma che Venus riuscisse a battere la sorella minore nel loro 25esimo incontro ufficiale a cinque anni dall’ultima affermazione era davvero difficile da pronosticare. Nessuno, qui a Montreal o altrove, si aspettava un’altra prestazione simile da parte di Venus e soprattutto nessuno si aspettava che la 34enne ex numero 1 del mondo potesse arrivare a mettere alle corde l’attuale numero 1, anche dopo la tentennante partita vinta per un nonnulla da Serena nei quarti di finale contro Caroline Wozniacki. Invece il gran diritto sfoggiato da Venus in questa settimana canadese e la scarsa vena in risposta ed al rovescio di Serena hanno confezionato la sorpresa che vede Venus Williams accedere alla sua seconda finale dell’anno (dopo quella vinta contro Alize Cornet a Dubai in febbraio) e superare i 30 milioni di dollari vinti in carriera, terza nella storia a superare il traguardo dopo la sorella Serena e Maria Sharapova.

Il match, soprattutto all’inizio, ha mancato un po’ di mordente, come d’altronde tutte le sfide tra le due sorelle, che difettano di quella naturale cattiveria agonistica che pervade sfide tra giocatrici “non imparentate”. Una Serena molto lenta ad uscire dai blocchi concede il break in apertura con tre errori gratuiti, per poi impattare prontamente sul 3-3 grazie ad una maggiore disciplina ed una ricerca degli errori di Venus. Il game seguente, il settimo, è il più lungo del match (14 punti): Serena mette a segno ben 5 ace e 2 doppi falli, annulla tre palle break all’avversaria e sembra riportare la partita sui binari del pronostico. Si procura un set point sul 6-5 in suo favore, ma lo spreca con un errore gratuito di diritto; poi però nel tie break è molto accorta e confeziona alla sorella un 7-2 che rappresenta il meno equilibrato °bris d’égalité”  (come si dice da queste parti) giocato dalle sorelle nella loro lunga rivalità.

A questo punto ci si aspettava una passeggiata di Serena, una volta scampato il pericolo, ma la n.1 del mondo non è davvero in giornata e con due errori gratuiti ed un doppio fallo cede il servizio sullo 0-1 e lancia la sorella che in quattro turni di battuta nel secondo parziale cede la miseria di quattro “quindici” anche grazie a parecchie risposte sparacchiate da Serena. Mezz’ora giusta è sufficiente per confezionare il 6-2 nel secondo set ed arrivare forse al game chiave del match. In apertura del parziale decisivo infatti Venus affronta l’unica palla break dal sesto gioco del match, ma due risposte sbagliate di Serena ed una bella accelerazione la cavano d’impaccio. Da quel momento Venus non si guarda più indietro, ed approfittando anche dei tanti errori di Serena, soprattutto dalla parte del rovescio, ottiene il break decisivo sul 3-2 e prosegue senza mai più tremare fino alla linea del traguardo.

Venus Williams è l’immagine della serenità quando incontra la stampa dopo il match: “Non so bene cosa sia successo là fuori, forse devo rivedere il match”. La cinque volte campionessa di Wimbledon attribuisce il merito di questa sua settimana molto positiva e del bel tennis che sta giocando al fatto di sentirsi meglio fisicamente: “In questo periodo mi sento meglio, e prego solo che questa fase possa continuare. Non sono solita scendere in particolari su quale sia il mio regime di cure, ma cerco sempre di dare il meglio che posso entro i limiti che mi sono concessi dal mio fisico. Se vinco, bene; se non vinco cerco di trovare un modo per riuscire a vincere in quelle condizioni la volta seguente”. Chiunque abbia avuto a che fare con una malattia debilitante può capire quanto sia piacevole sentirsi meglio fisicamente e poter fare quello che si ama fare al meglio delle proprie possibilità.

Serena, dal canto suo, ha attribuito la sconfitta ad una sua prestazione troppo infarcita di errori e ad un servizio non all’altezza, nonostante i 19 ace: “In allenamento sto giocando bene, devo solo riuscire a trasferire nei match quel livello di gioco. Non mi metto pressioni per quel che riguarda i risultati da ottenere nei prossimi tornei dell’anno. Quest’anno non sono mai arrivata nemmeno ai quarti di finale in uno Slam, per cui non ho grandi aspettative per gli US Open. Devo solo concentrarmi sul mio livello di gioco e sul fare bene il prossimo anno”.

(3) A. Radwanska b E Makarova 7-6(1), 7-6(3) (da Montreal Vanni Gibertini)

Nonostante la presenza in cartellone di due nomi non di grandissimo richiamo per il grande pubblico, gli appassionati di tennis di Montreal hanno fornito una cornice di grande impatto alla seconda semifinale giocata in notturna della Rogers Cup. Magari molti avevano già comprato il biglietto sperando di vedere l’idolo locale Eugenie Bouchard (rimasta in città fino a venerdì sera per fare un’apparizione alla partita di football canadese dei Montreal Alouettes), o forse sono stati allettati dai pesanti sconti (fino al 50% ed anche di più) applicati da rivenditori e bagarini sui biglietti che speravano invece di rivendere i tagliandi a peso d’oro. Fatto sta che la piacevole serata (dopo un pomeriggio da 30 gradi con l’immancabile “heat warning”, l’allerta caldo) ha visto più di 10.000 persone assieparsi sulle tribune dell’Uniprix Stadium ed assistere ad uno spettacolo sicuramente meno potente di quello offerto dalle sorelle Williams nel pomeriggio, ma comunque di non inferiore caratura tecnica, soprattutto per gli appassionati-praticanti, che a Montreal sono davvero tanti (quasi impossibile trovare campi da tennis liberi nei moltissimi parchi pubblici della città).

L’ha spuntata alla fine la polacca Radwanska, capace di giocare meglio i due tie-break e di far valere le sue grandi doti di contrattaccante (chiedere informazioni a Flavia Pennetta), costringendo la sua avversaria a rischiare troppo i colpi ed a sbagliare parecchio, soprattutto dalla parte del diritto. “Credo che alla fine la differenza l’abbia fatta anche un po’ la fortuna – ha detto la Makarova subito dopo il match – perché io ho mancato tanti colpi davvero per pochissimo, ed in una partita come questa, in cui la differenza l’hanno fatta solo pochi punti, sarebbe bastato che alcuni di quei colpi fossero andati in mio favore per cambiare il risultato”.

Primo set senza break, ma con occasioni da ambo le parti. Sul 4-4 la Radwanska si salva dal 15-40 grazie a due gratuiti della Makarova, mentre nel game successivo la russa annulla con grande coraggio due set point alla sua avversaria, ripetendosi poi due game più tardi con un gran diritto sul set point n.3. Nel tie break però è dominio polacco: la Radwanska si aggrappa ai punti come sa fare lei e costringe la Makarova a rischiare troppo per chiudere gli scambi: è 7-1 in 1 ora e 2 minuti.

Il primo break del match arriva al terzo game del secondo parziale: due gratuiti ed un doppio fallo sembrano condannare la Makarova ad una rapida sconfitta, ma la russa riesce a rimanere aggrappata al match uscendo da un game complicato sull’1-3 (evitando peraltro di concedere palle break) per poi impattare sul 3-3 con due rovesci vincenti il gioco successivo. Radwanska ha la possibilità di servire per il match sul 5-4, ma la spreca malamente, così come non riesce a rispondere sulle due ulteriori palle break in suo favore sul 5-5. Il tie break che ne consegue vede la polacca avvantaggiarsi subito sul 4-1, grazie a due errori di diritto della Makarova, e quel vantaggio alla fine risulta incolmabile, consentendo alla n.3 del seeding di conquistare la sua seconda finale stagionale, dopo quella persa ad Indian Wells contro la nostra Pennetta.

I precedenti tra Venus Williams e Radwanska vedono l’americana in vantaggio per 5 a 3, ma Radwanska ha vinto gli ultimi due confronti diretti che però sono datati 2012. “Ho avuto modo di vedere giocare Venus abbastanza questa settimana, dato che sono stata programmata un paio di volte dopo di lei – ha detto Agnieszka –  Sta veramente giocando un ottimo tennis e sarà una partita molto dura. Per me è molto importante essere in un’altra finale quest’anno: a Indian Wells non ho sftuttato quell’occasione a dovere, ora voglio assolutamente vincere il mio primo torneo della stagione”.

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