WTA Indian Wells interviste, Bacsinszky: "Non conosco i miei limiti, perciò non ho obiettivi"

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WTA Indian Wells interviste, Bacsinszky: “Non conosco i miei limiti, perciò non ho obiettivi”

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WTA Indian Wells: T. Bacsinszky b. E. Makarova 3-6, 7-5, 6-4. L’intervista del dopo partita a Timea Bacsinszky

Quattordici vittorie di fila. Come ti senti?
E’ fantastico. Non ho idea da cosa nasca tutto questo. Sicuramente anche dal duro lavoro. Noi esseri umani abbiamo risorse che spesso nemmeno sospettiamo di avere.

Sotto 3-0, con un doppio break nel terzo set, senti quasi di aver dimenticato come si perde e che finirai col vincere in ogni caso?
No, non è così semplice. Non metto pressione su me stessa, cerco solo di giocare il colpo che mi aspetta. All’inizio del terzo set lei ha giocato benissimo, tirava fuori vincenti dal nulla. Ho atteso. Un match vive di momenti diversi, e sentivo che per battermi avrebbe dovuto giocare così per tutto il set. Mi sono difesa, l’ho fatta faticare, e alla fine ho avuto la mia occasione.

Senti che sta iniziando per te un anno speciale? Sei decima nella race. Credi di star giocando ai più alti livelli?
La mia filosofia non è giocare bene tutto il tempo, ma cercare di essere efficace. Oggi all’inizio del match ho giocato male, e così anche lei. Non c’era ritmo: non è bello a vedersi, ma succede. Però sono migliorata con l’andare del match. Posso anche avere un gioco brillante, ma di certo non sempre. Nella maggior parte dei casi c’è sempre un momento in cui sono insoddisfatta di come gioco, ma non perdo la pazienza. E sarò paziente anche per quanto riguarda la race: se ce la faccio, bene. Il Master non è un obiettivo primario: sto cercando di divertirmi, e mi sto divertendo molto.

Hai degli obiettivi per quest’anno?
No, nessuno. Perché non so fin dove posso arrivare. Io non so quale sia il mio meglio, quali siano i miei limiti. Non voglio pormi degli obiettivi. Faccio ciò che posso in allenamento e durante i match, e cerco anche di rilassarmi fuori dal campo.

Come ti senti fisicamente? Quanto hai lavorato sulla preparazione atletica?
Sono sicuramente stanca, ma è normale. Non si può avere tutto. Ho lavorato molto con il mio preparatore, in Svizzera. E’ il preparatore della federazione, ed è per questo che lavoriamo tra Losanna e Biel.

Quando giocavi i junior, quanto erano diverse le tue aspettative rispetto a adesso?
Non avevo la stessa passione di adesso per ciò che faccio. E’ sempre diverso quando ci metti il cuore. Da piccola ero molto forte: questo ha fatto sì che sentissi molta pressione. A un certo punto le cose sono cambiate, i miei risultati non erano quelli che ci si aspettava. Ma era perché non ci mettevo il cuore e l’anima. Non ero io. Tutto questo è cambiato da quando sono tornata, e credo che i risultati lo dimostrino.

 

Traduzione di Gaia Dedola

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