Che dritto, Fognini! Nadal battuto un’altra volta (Martucci). Bravo Fognini ma Nadal non c’è (Rossi). Al Foro Italico a tutti i costi (Nizegorodcew).

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Che dritto, Fognini! Nadal battuto un’altra volta (Martucci). Bravo Fognini ma Nadal non c’è (Rossi). Al Foro Italico a tutti i costi (Nizegorodcew).

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Che dritto, Fognini! Nadal battuto un’altra volta (Vincenzo Martucci, La Gazzetta dello Sport).

Sublime. A tratti intoccabile. A volte addirittura perfetto, con quel gioco semplice ed efficace, e quel tempo d’impatto con la palla tutto suo. Fabio Fognini s’era spento un anno fa, a Montecarlo, a un passo dall’ingresso nei top-ten, la storia dice che gli è accaduto contro Tsonga, ma in realtà non ha retto al peso delle enormi aspettative da tennista italiano di maggior possibilità, dai tempi di Adriano Panatta. Fra proteste e frustrazione era ritornato il “Fogna” di una volta, inanellando una lunga serie di sconfitte. S’è riacceso una prima volta, a febbraio a Rio de Janeiro, dopo quattro sconfitte su quattro contro Rafa Nadal, stoppando il mancino di Maiorca per 1-6, 6-2, 7-5. E s’è illuminato di nuovo ieri, a Barcellona, a casa del più forte campione di sempre su questa superficie. Domandolo per la seconda volta sul rosso. Come soltanto altri tre altri colleghi in attività possono vantare (Djokovic, Federer e Ferrer). “Sono felice, ho giocato una partita molto completa, senza cali, e l’ho fatto davanti ai miei cari, alla famiglia e anche a Flavia, le persone che più mi vogliono bene e soffrono tanto per me”, racconta Fabio dopo il primo set quasi perfetto, per attitudine offensiva, tenuta mentale e precisione. Con il dritto di nuovo carico e profondo, tiene lontano dal campo lo spagnolo, comanda sempre lui le operazioni, si conquista per primo la palla palla-break sul 2-2, anche se la manca per un pizzico di pigrizia col magico rovescio a due mani. Appena esagera in sicurezza, rischia a sua volta il servizio sul 3-3. Ma, poi, a botte di dritto, strappa il 6-4 al secondo set point dopo 50 minuti. “Il mio gioco gli dà fastidio. Non gli faccio mai giocare due volte la stessa palla, cambio angoli, gli faccio cose che non s’aspetta”. Nel 2013, l’anno che l’ha lanciato nei quartieri alti, con le famose tre finali consecutive in tre settimane, a luglio, coi successi di Stoccarda ed Amburgo e la frenata sotto il traguardo di Umago, Fabio aveva già sfiorato l’impresa contro Nadal. Sulla terra del Roland Garros, ci aveva perso 7-6 6-4 6-4, ma era avanti 4-2 nel primo parziale. E sul cemento di Pechino, era stato in vantaggio 6-4 4-1 prima di subire il decisivo 6-4 6-1. Stavolta, forte dell’esperienza in Brasile, ha insistito. Con il 70% di punti con la prima di servizio: “Hanno funzionato tutti i colpi, non solo la battuta. E non è stato perfetto solo il primo set, ho reagito bene anche dopo, quando sono andato sotto, nel secondo set, anche perché dovevo rischiare e ho sbagliato. Ma con Rafa se stai solo sul fondo non hai chance: sono molto soddisfatto di come ho tenuto il campo”. Bravo davvero. Dopo tre break consecutivi, sull’1-3, Fabio salva con una combinazione di dritto il drammatico 1-4. Poi, con la risposta di dritto sradica il servizio di Rafa e riaggancia lo spagnolo sul 4-4. E, stavolta, sotto pressione, pur dopo un’ora e mezza alla grande, cede ancora la battuta, ma recupera immediatamente il break sul 5-5 con un passante di dritto da fuoricampo. Quel colpo rianima il fuoco del suo gioco brillante, lo porta sul 6-6, e, al tie-break, gli fa strappare col passante e la risposta il 3-0. Arriva anche al 6-3, con due match point, ne sbaglia un paio lui. Ma poi, con una perentorietà alla battuta che non ritrovava da tempo, va 7-6 con una bella prima. E quindi chiude il match da sogno dopo 2 ore e un minuto, incassando un dritto sparacchiato di Nadal, l’errore numero 30 del mancino. Contro i 34 di Fabio, che però li compensa con 35 vincenti, mentre lo spagnolo ne vanta solo 17. “Il lavoro paga, mi sto allenando molto bene e vedo i frutti con una prestazione come questa. Sapevo che se avessi continuato così prima o poi l’opportunità sarebbe arrivata. Sto lavorando anche sul comportamento, e sono contento anche di aver controllato le emozioni in tutti i momenti del match. Questa partita non è una sorpresa è il segno di una crescita continua. E non mi accontento: incontro un altro spagnolo Andujar che, quando gioca bene, è molto pericoloso”.

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Bravo Fognini ma Nadal non c’è (Paolo Rossi, La Repubblica).

Cosa c’è di più bello di un’impresa realizzata sotto gli occhi dell’amata? Fabio Fognini che batte Rafa Nadal a Barcellona 6-4, 7-6 (6) anzi, sarebbe meglio dire: Fognini che ribatte Rafa Nadal, dopo Rio de Janeiro 2015. Ecco, direte che era solo un giovedì. Un secondo turno. Ma Rafa Nadal è stato battuto due volte (e più) solo da Djokovic, Federer, Ferrer, Gaudio. E ora da Fognini. Clamoroso in Spagna? Forse, nel senso che si sono viste cose che noi umani non avevamo mai visto, tipo Nadal in difesa. In sofferenza, sarebbe più corretto dire. E Fognini tranquillo, sempre. In pace con se stesso e il mondo. “Sono contento che ve ne siate accorti. Per me vale più del doppio, stapperei una bottiglia di champagne, sono serio”. Insomma, il giorno che in Italia tanto si attendeva. Sotto gli occhi, poi, di Flavia (Pennetta) e papà Fulvio, l’uno accanto all’altra. Che, probabilmente, non dimenticheranno mai nella loro vita quel suo passante vincente sullo smash di Nadal: un punto da urlo, che è valso il break per il 5-5 nel 2° set. Viva Fognini, dunque, ragazzo e tennista senza mezze misure, genio e sregolatezza. Già a Montecarlo aveva dato un segno di sé (Janowicz sa qualcosa), mentre proprio Nadal – nella terra dei principi – sembrava essere guarito. Ma Barcellona ha rovesciato ruoli e figure: ha mostrato un solo comandante del gioco, Fabio Fognini. E Nadal retrocesso, senza furia agonistica, come un qualsiasi giocatore di medio livello: falloso, ansioso e pauroso. Persino il pubblico ha capito, e si è preoccupato: questo sarebbe l’uomo che a Parigi potrebbe entrare nella leggenda? Attenzione, nessun demerito di Nadal potrà mai togliere nulla all’exploit del ligure, che ora deve solo, e non tanto semplicemente, rivelarsi al mondo per continuità. Quella che finora gli è mancata. Nei quarti affronterà Andujar, e sarebbe un delitto se uscisse. Non dopo una giornata così, non dopo aver dispensato una lezione di tennis, strategia e concentrazione. E anche di fair play, con l’esultanza ridotta al minimo, per rispetto di Nadal e di Barcellona (un torneo che il maiorchino ha vinto otto volte). Le cose sembrano aver preso la piega giusta, e lo conferma anche il viso di Flavia Pennetta, che ieri trasmetteva non solo amore e ammirazione per il suo compagno, ma anche certezze future.

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Al Foro Italico a tutti i costi (Alessandro Nizegorodcew, Il Tempo).

Gli Internazionali Bnl d’Italia 2015 sono alle porte, la caccia disperata agli ultimi biglietti rimasti è già partita. I numeri delle biglietteria sono straordinari, grazie a una prevendita che ha superato del 15% l’edizione 2014 con un incasso di circa 7 milioni di euro. Come fare per accaparrarsi gli ultimi tagliandi? Per la prima volta, visto l’eccezionale andamento della prevendita, tre mesi prima del torneo è stato deciso di bloccare le ultime centinaia di posti disponibili a partire dal giovedì degli ottavi di finale, in modo tale da poter favorire gli appassionati che vivono lontano da Roma per i quali è stato pensato il pacchetto hotel + biglietto. Attenzione però a non cadere in errore: il rivenditore ufficiale, dal quale si giunge tramite il sito www.federtennis.it, è Ticketone. Sul sito Viagogo, e-commerce fondata nel Regno Unito con quartier generale a Ginevra, alcuni appassionati italiani hanno acquistato dei biglietti del costo originario di 30 euro al prezzo di circa 100 euro. Viagogo è un portale di compravendita di biglietti per qualsiasi tipo di evento, dallo sport ai concerti sino a teatri e festival di ogni genere, gestita però in autonomia da privati attraverso il sito. È assolutamente legale, ma non bisogna cadere nel tranello di biglietti esageratamente maggiorati. Potrebbero infatti celarsi tra gli utenti anche alcuni bagarini, pronti a lucrare copiosamente sui più inesperti e disattenti. In questo momento su Viagogo un biglietto per la finale in Tribuna Tevere Top, da listino a 300 euro è proposto a 2.807 euro. A meno che non abbiate soldi da buttare state lontani da questo tipo di offerte. Il 4 maggio si parte. Il primo evento legato agli Internazionali Bnl d’Italia 2015 (9-17 maggio) sarà il torneo di prequalificazione, che assegnerà alcuni inviti per il tabellone principale (due per il maschile e uno per il femminile) e ben otto per il tabellone cadetto. Parteciperanno, tra uomini e donne, ben 56 tennisti: 16 selezionati dal Settore Tecnico Nazionale e 40 provenienti dai tornei Open sparsi in tutta Italia e disputatisi nelle settimane antecedenti l’evento. Le «prequali» si svolgeranno dal 4 al 7 maggio sui campi del Foro Italico. Non è stato ancora sciolto il dubbio sulla presenza o meno di Roger Federer. Una nuova regola permette agli over 30 di saltare alcuni tornei “mandatory”, ovvero obbligatori, e lo svizzero potrebbe sfruttare questa chance a Roma dopo averne usufruito a Miami. “Lo scorso anno ho giocato oltre le mie aspettative e ho messo a dura prova il mio fisico – ha dichiarato Federer – nel 2015, se voglio rimanere ai vertici, devo cercare di arrivare riposato agli appuntamenti che contano. Sono certo che saltando Miami io abbia fatto la scelta giusta, avevo proprio bisogno di una pausa a livello fisico, infatti ora mi sento bene e ne ho approfittato per stare in vacanza. Devo ancora decidere se partecipare o meno al torneo di Roma, vedremo. Questo è il mio piano, e credo che porterà ottimi risultati al Roland Garros e a Wimbledon”.

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