Roger Federer: "Tutte le volte che ho giocato un'Olimpiade è successo qualcosa"

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Roger Federer: “Tutte le volte che ho giocato un’Olimpiade è successo qualcosa”

Roger Federer ha rilasciato un’intervista sul sito ufficiale delle Olimpiadi di Rio 2016, parlando dell’importanza che i Giochi Olimpici hanno avuto, per varie ragioni, per la sua vita privata e professionale

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Roger Federer aspira a vincere l’unico grande evento sportivo che manca nel suo palmarès, le Olimpiadi, e Rio de Janeiro 2016 si avvicina. Il campione di Basilea, in quell’occasione, compirà 35 anni e probabilmente sarà la sua ultima Olimpiade, dato che nel 2020 avrà 39 anni. Ciò nonostante, la più grande manifestazione sportiva della storia non è un vero e proprio tabù per il numero due del mondo, dal momento che ha già conquistato la medaglia d’argento in singolare a Londra 2012 (perse la finale contro Andy Murray) e quella d’oro nella specialità di doppio con Stan Wawrinka a Pechino 2008.

Bello e romantico il fatto che lo svizzero ponga l’accento maggiormente sull’importanza a livello personale che hanno rivestito per lui i Giochi Olimpici: “La mia prima Olimpiade risale al 2000, persi la finale per il bronzo, ma in quell’occasione conobbi mia moglie. Ad Atene ho portato in mano la torcia olimpica e anche a Pechino, tra l’altro nel giorno del mio compleanno. Nel 2012 sono arrivato in finale”, dopo aver vinto il suo settimo Wimbledon al cospetto delle sue due gemelline.

Insomma, le Olimpiadi hanno segnato punti fondamentali della vita privata e della carriera del plurivincitore Slam, che, nell’intervista rilasciata sul sito ufficiale di Rio 2016, ha concluso dicendo: “Perchè non giocare un’altra edizione dei Giochi e fare qualcosa di straordinario? Tutte le volte che ho giocato un’Olimpiade è successo qualcosa, quindi non vedo l’ora di viverne un’altra”. Attendiamo allora con ansia le prossime Olimpiadi, con la speranza che re Roger possa farci assistere a qualcosa di veramente straordinario, chiudendo così un cerchio familiare aperto a Sydney 2000 quando conobbe Mirka e magari chiuso a Rio 2016 in caso di vittoria davanti ai due piccoli gemelli maschi.

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