Boris Becker: "Nel tennis le partite si vincono con strategia e forza di volontà"

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Boris Becker: “Nel tennis le partite si vincono con strategia e forza di volontà”

Boris Becker racconta la sua attività da coach, ricordando le migliori esperienze vissute finora

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Non è una novità ormai che un ex campione diventi allenatore di un tennista, basti pensare che cinque giocatori sui primi dieci del ranking siano allenati da ex tennisti. Boris Becker è uno di questi e da quando è entrato a far parte del team di Novak Djokovic (2013) ha dato sicuramente una svolta positiva alle prestazioni del giocatore serbo. Con i suoi sei titoli Slam, Becker ha tutte le carte in regola per poter allenare il numero uno del mondo. “Nel tennis, a questo livello, le partite si vincono con la strategia, mentalità e forza di volontà. Ed è qui che subentro io”, ha dichiarato il coach tedesco al Nymag.com. L’impresa meglio riuscita a Becker è indubbiamente quella di esser riuscito a far trionfare Nole negli ultimi due Wimbledon. Per il tre volte vincitore dello Slam inglese è stato facile far adattare il suo discente al “terreno di casa”, così chiamato sia perchè l’ex tennista è vissuto a Londra per diverso tempo sia perchè è proprio su quei campi che sbocciò il neo campione Boris Becker all’età di 17 anni, quando vinse il suo primo Slam nel 1985. La vittoria di Nole a Wimbledon nel 2014, il primo importante successo dell’accoppiata vincente Djokovic-Becker, è stato molto coinvolgente, tanto da essere definito, dallo stesso Becker, il momento più emozionante da quando aveva smesso di giocare. “Hai bisogno di una prova. Beh, questa lo è stata. Fine della discussione. Alla fine della giornata sono stato assunto per vincere Slam”, così Becker ha descritto la vittoria a Wimbledon 2014. Altra impresa è stata la finale vinta nel 2015, sempre contro Roger Federer, dal momento che il numero uno del ranking usciva da una pesante sconfitta al Rolland Garros contro Stan Wawrinka. Insomma siamo tutti in attesa di scoprire cosa ha in serbo per noi coach Becker per questi US Open. Qualora Djokovic dovesse perdere sarà comunque una stagione memorabile, ma non dissiperebbe le varie polemiche sulle capacità tecniche dell’allenatore tedesco. Qualora Djokovic dovesse vincere, beh… “Fine della discussione”.

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