US Open, uomini: Federer vola, Murray e Wawrinka arrancano

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US Open, uomini: Federer vola, Murray e Wawrinka arrancano

Federer domina Darcis nella notte, Murray va sotto di due set, ma poi lascia solo 5 game a Mannarino. Wawrinka supera con molta fatica il giovane Chung. Il giovane americano Sock a causa di uno svenimento dovuto al gran caldo è costretto al ritiro. Anche Istomin, sotto due set a zero, abbandona contro Thiem. Tomic vince salvando 2 match point con Hewitt

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Roger Federer - US Open 2015
 

[2] R. Federer b. S. Darcis 6-1 6-2 6-1 (Alberto Prestileo)

Un’altra oretta ed un quarto è bastata a Roger Federer per chiudere la pratica Darcis e approdare al terzo turno degli US Open. L’elvetico ha aperto il programma serale sull’Arthur Ashe e, ancora una volta, ha regalato grande spettacolo. Ottimi gli spostamenti laterali, ottimo l’approccio mentale alla partita e, come ormai consuetudine, perfetto il piano tattico. Gli attacchi arrivano sempre puntuali e alla fine, dopo tre set, Darcis esce nettamente sconfitto dallo svizzero, troppo concentrato e mentalmente presente per potersi fare impensierire dal belga.

6-1 6-2 6-1 è il punteggio finale dopo un’ora e 20 minuti. Federer diventa tra l’altro anche il giocatore con più vittorie nella sessione serale agli US Open. Lo svizzero raggiunge dunque il terzo turno, dove ad attenderlo c’è Philipp Kohlschreiber.

[3] A. Murray b. A. Mannarino 5-7 4-6 6-1 6-3 6-1 (Cesare Novazzi)

Un sofferente Murray non trova il feeling con la partita per circa due set contro il francese Mannarino numero 35 ATP. La terza testa di serie ha dovuto letteralmente sudare le sette magliette, causa condizioni di umidità pazzesche che hanno condizionato la prestazione dello scozzese. Murray ha impiegato poco meno di tre ore e mezza e cinque set per disporre di un ispirato Mannarino. Il francese gioca fin da subito molto sciolto e leggero. Sembra fare poco sforzo e riesce ad anticipare bene soprattutto con il rovescio incrociato; grazie ad una risposta profonda si procura il break all’undicesimo gioco e al seguente risale da 0-40 con servizio e volèe prima di chiudere con un’ottima prima il set per 7 a 5.
Anche il secondo parziale calca le righe del primo, ma non è una partita che Murray sembra poter perdere davvero, non c’è un rischio reale e palpabile anche perché lo scozzese è sì in partita, ma sembra stia giocando con il freno a mano tirato. Così dal terzo set, complice il calo dell’avversario che inizia ad essere falloso con il rovescio che tanti punti gli aveva dato, lo scozzese inizia a recuperare e anche con servizio e riposta inizia a fare la differenza. Risale la china fino al quinto set dove ormai è l’unico padrone del campo. Il francese è stanco e non si piega più come dovrebbe e nel giro di 8 minuti siamo 3 a 0 Murray, con una risposta profonda di diritto si porta 5 a 1 prima di chiudere con il ventunesimo ace. Tutto sommato una prestazione incolore per lo scozzese che trova Bellucci al prossimo turno.

 

[24] B. Tomic b. [WC] L. Hewitt 6-3 6-2 3-6 5-7 7-5 (Michele Gasperini)
Emozioni e capovolgimenti a non finire nel secondo turno tutto australiano in programma quest’oggi come ultimo match sul Grandstand, con la testa di serie No.23 del torneo, Bernard Tomic, uscito vincitore al termine di una partita che aveva prima saldamente in pugno (due set di vantaggio e break nel terzo) ma che, dopo aver ceduto terzo e quarto parziale (dove ha servito per il match sul 5-4), pareva ormai ineluttabilmente indirizzata verso il “vecchio leone” Lleyton Hewitt, alla penultima apparizione Slam in carriera (65 in totale, chiuderà fra quattro mesi), attuale No.355 del mondo, il quale non è stato in grado di capitalizzare due match point avuti sul 5-3 del quinto set, sul servizio del proprio avversario, cedendo di schianto nei successivi 4 giochi.
La parte iniziale del match è tutta a favore del più giovane aussie, decisamente più in palla e reattivo del 34enne Hewitt, il quale infatti dominerà senza alcun patema i primi due parziali, imponendo il proprio ritmo da fondo, servendo alla grande e variando sapientemente, andandosi a prendere i break all’inizio delle frazioni, lasciando per strada complessivamente solo cinque giochi e concedendo zero palle break. Anche il terzo parziale sembra avviato sulla stessa strada dei primi due, con Tomic abile a strappare subito nuovamente la battuta a Hewitt, ma la leggendaria caparbietà, unita alla voglia di non mollare mai del tennista di Adelaide fanno sì che recuperi dapprima il break nel 4° gioco, per poi andarsene a prendere un altro, complice anche il solito calo mentale di Tomic nell’ottavo, chiudendo il set nel gioco successivo.
L’inizio del quarto set segue la china della fine del terzo, con un ringalluzzito Hewitt che prende il sopravvento nello scambio, imponendo la sua maggiore intensità di gioco, breakkando immediatamente l’avversario e portandosi sul 2-0: ma Bernard, nato a Stoccarda 23 anni fa, non ci sta e reagisce, tornando sotto e strappando a sua volta il servizio al proprio connazionale, prima per portarsi in parità sul 2-2 per poi superarlo, all’ottavo gioco, concedendosi la possibilità di servire per l’incontro: occasione sfruttata malissimo, con Tomic che perderà il servizio ai vantaggi con tre errori non forzati, perdendo la testa e subendo un parziale di 13 punti a 2, finendo per cedere clamorosamente il set al 12° gioco. Si va al quinto. E quello che fatica di più è il più giovane di 11 anni, schiacciato dalla mole di occasioni perdute in precedenza: salva prima tre palle break nel primo gioco, una nel quinto ma è costretto a capitolare nel settimo, cedendo a 30 la battuta.
Il pubblico, in delirio, appoggia il vecchio campione, e sul 5-3 15-40 servizio Tomic sembra tutto apparecchiato per l’impresa: ma non c’è il lieto fine, Tomic annulla con freddezza, grazie al servizio, entrambi i match point, mandando in confusione Hewitt, il quale finirà per cedere il servizio nel turno seguente, anche lui a 30. Avrà persino un’altra chanche, Lleyton, sul 5-5, di portare ancora una volta via la battuta a “Bernie”, ma niente da fare. Il game successivo è segnato: due errori di Hewitt consegnano due match point a Tomic, il quale stavolta non si fa pregare e si prende il successo, grazie ad un preciso dritto inside-in, dopo 3 ore e mezzo, buttando a terra la racchetta, felice ed esausto. Ora affronterà, nei sedicesimi di finale, il francese Richard Gasquet. Per Hewitt il prossimo appuntamento è l’incontro di Coppa Davis contro la Gran Bretagna.

[13] J. Isner b [Q] M. Youzhny 6-3 6-4 6.4 (Raffaello Esposito)

John Isner, l’enfant du pays, si gioca l’accesso al terzo turno degli US Open contro Mikhail Youzhny, tennista a fine carriera ma dal grandissimo braccio. Il russo, ormai costretto a giocare spesso le qualificazioni, rimane uno dei pochi che valga la pena di vedere se si ama il tennis e non il tirassegno.

Purtroppo per lui e per gli esteti di questo sport siamo nell’epoca dei bombardieri e lo statunitense testa di serie n° 13 è uno di loro. Mikhail avrebbe tutto il bagaglio tecnico necessario per metterlo in crisi ma non ha più voglia di lottare a coltello e si accontenta di sciorinare attimi di tennis che non c’è più.

Sarebbe comunque difficile per molti affrontare un tipo che serve sempre sopra i 200 kmh e infatti ad Isner bastano due soli break per andare avanti due set a zero in poco più di un’ora. John è impeccabile alla battuta, ottiene quasi il 70% sia con la prima che con la seconda palla e annulla le uniche due occasioni che il russo si procura con la sua arma più devastante. In più lo si vede più spesso del solito a rete e forse è stato il suo coach Gimelstob a suggerirgli l’idea di accorciare lo scambio al fine di ottimizzare il suo gioco potente e di risparmiare energie preziose. L’esempio in questo è Re Roger, che sta mostrando a tutti come velocizzare la ricerca del punto sia la strada migliore per rimanere competitivi anche dopo i trent’anni. Quando si entra nel terzo set il match non ha già più nulla da dire ed infatti Isner ottiene ad inizio parziale il break che gli consente di concentrarsi solo sulla battuta. Youzhny potrebbe subire l’onta del doppio break nel nono game quando lo statunitense va sul 15-40 con una botta di dritto ma lui annulla col coraggio dell’orgoglio entrambi i match point. Nulla può però subito dopo quando John serve bene e si proietta a rete per chiudere in tre set puliti. Ora affronterà Vesely per l’ingresso agli ottavi.

R. Bemelmans b. [28] J. Sock  4-6 4-6 6-3 2-1 rit. (Diego Serra)

Finisce come peggio non poteva l’incontro dell’americano Sock, numero 28 del mondo, letteralmente svenuto in campo durante il quarto set, sul 2 a 1 per il suo rivale. Sock aveva già accusato un piccolo malore dopo la conclusione del terzo set, ma dopo l’intervento del medico di gara aveva ripreso. Purtroppo per poco. Una botta di caldo e umidità o una congestione lo sapremo tra qualche ora. Tutto questo apre la porta ai sedicesimi di finale a Ruben Bemelmans, ventisettenne belga numero 107 dell’ATP, alla sua prima uscita negli Open americani. L’incontro inizia con un break del belga nel secondo game del primo set, e con Sock che risponde nel quinto e settimo game, con due break consecutivi. Sock chiude per 6 a 4. Secondo set con due break americani nel primo e nel quinto game. Bemelmans risponde con un break nell’ottavo game, ma non basta per recuperare. Fino a qui il gioco leggerino del belga non rende, contro le bordate di Sock. Terzo set dove non si gioca sui servizi, ma nell’ottavo game alla prima palla break del set, Bemelmans brekka il rivale e poi chiude il set. Poi entra in scena il caldo, i salamotti di ghiaccio sul collo di Sock, che non bastano. L’americano riprende il gioco con lo sguardo vitreo e sembra cotto a puntino. A inizio quarto set tiene il servizio, ma lo perde nuovamente nel terzo game. E qui si chiude, ritiro e trasporto fuori dal campo sorretto dai medici.

[5] S. Wawrinka b. H. Chung 7-6(2) 7-6(4) 7-6(6) (Francesco Scurci)

Match interessante e scontro generazionale fra il campione uscente del Roland Garros e nr. 5 del mondo Stanislas Wawrinka e il promettente coreano Hyeon Chung, 69 del ranking. La partita la porta a casa Stanimal in 3 set tirati, terminati tutti al tie break, mostrando la solita discontinuità ma grande cinismo e determinazione nei momenti importanti. Chung dal canto suo fa vedere di essere giocatore vero dal punto di vista mentale e caratteriale sfoggiando un ottimo rovescio ma un dritto un pò “costruito” ed un servizio che, seppur accettabile, non gli consente di avere molti punti gratis. Nel primo set Stan va avanti di un break 3 a 0 ma si fa riacciuffare quasi subito da Chung incorrendo in qualche gratuito di troppo; si arriva al tie break con lo svizzero che soffre di più sui suoi turni di servizio ma è proprio con questo fondamentale che fa la differenza dominando per 7 punti a 2 e mettendo a segno ben 12 ace. All’inizio del secondo set è Chung ad andare avanti di un break ma Wawrinka è bravo a rientrare subito nel parziale acciuffando il coreano sul 4 pari grazie a una serie di vincenti impressionante; si arriva di nuovo al tie break senza particolari sussulti e lo svizzero va subito avanti di un minibreak che è bravo a consolidare chiudendo per 7 punti a 4. Nel terzo set nessun break con Chung che soffre di più sulla sua battuta (annulla un match point sul 4-5) e Stanimal invece che col servizio fa sempre più la differenza (saranno 26 gli ace a fine match); epilogo scontato ed è di nuovo tie break con Wawrinka che si mostra di nuovo spietato servendo solo prime nei momenti decisivi (un unica seconda con kick mostruoso e dritto in campo aperto) andando a vincere anche questo per 8 punti a 6 e chiudendo una partita per nulla semplice. Buona prestazione per lo svizzero che se trova continuità può arrivare in fondo anche in questo Major e bella conferma per il giovane coreano che ha dimostrato di essere già pronto per questi livelli soprattutto dal punto di vista mentale ma anche dal punto di vista tecnico. Wawrinka affronterà nel prossimo turno il belga Bemelmans fortunato ad approfittare del ritiro di Sock in un match molto più abbordabile per lo svizzero.

[30] T. Bellucci b. [Q] Y. Nishioka 6-0 6-3 6-4 (Michele Gasperini)

Successo molto agevole per la testa di serie No.30, Thomaz Bellucci, nel primo incontro del secondo turno del singolare maschile di oggi, in programma sul Campo No.13, contro il giovane qualificato Yoshihito Nishioka, No.128 del mondo, concedendo solo sette giochi al giapponese e conquistando così il pass per il terzo turno a New York per la prima volta in carriera (la quarta in totale negli Slam).
Primo parziale, in particolare, totalmente da dimenticare per il nipponico, autore di una sontuosa prova al primo turno contro il veterano Mathieu, portata a casa al quinto, il quale entra in campo con molto timore e pressione, venendo letteralmente travolto dalle insidiose e poderose traiettorie del servizio e del dritto del mancino brasiliano: Nishioka, infatti totalizzerà solo 7 punti, nel parziale, rimediando un bagel in 20 minuti. Tenta di riprendersi il 19enne nativo di Tsu, spezzando l’incantesimo e conquistando il primo game del suo incontro all’inizio del secondo set, ma l’esito non cambia: con due break, ottenuti con relativa facilità, Bellucci fa suo anche questo parziale al nono gioco.
Il terzo è l’unica frazione equilibrata, con Nishioka finalmente libero da tensioni: andrà addirittura avanti di un break, all’inizio, approfittando anche di un calo di attenzione da parte del suo avversario, che però durerà poco. Bellucci, infatti, strappa per due volte consecutivamente la battuta al proprio avversario e, nonostante manchi l’occasione di servire per il match, sul 5-3, il quasi 28enne carioca porta a casa l’incontro conquistando ancora una volta, l’ottava, il servizio al proprio avversario. Nel prossimo turno Bellucci affronterà il vincente dell’incontro fra Andy Murray e Adrian Mannarino.

[29] P. Kohlschreiber b. L. Rosol 7-6(4) 6-2 6-2 (Andrea Lavagnini)

Incontro praticamente mai in discussione quello tra Philipp Kohlschreiber, testa di serie numero 29, e il ceco Lukas Rosol. Il tedesco riesce a produrre molto più gioco e presenta una varietà di colpi invidiabile, caratteristiche non hanno lasciato scampo al gioco monotono del ceco.
Inaspettatamente è il Rosol a partire meglio, portandosi avanti di un break, subito rimontato dal tedesco alla prima occasione utile. Quest’ultimo, sulle ali dell’entusiasmo riesce addirittura a procurarsi un set point al decimo gioco sul servizio dell’avversario, poi malamente sprecato con un errore in risposta. Una volta giunti al tie-break, degna conclusione di un set tutto sommato giocato alla pari, Rosol commette qualche errore di troppo consegnando il set al bavarese. La striscia di errori (saranno 42 a fine incontro) continua anche nel primo gioco del secondo set, dove il ceco offre subito una palla break: Kohlschreiber non si fa pregare e infila il suo avversario, lento nella discesa a rete, con un passate di rovescio in vecchio stile. Da qui in poi, a causa anche di un dolore al collo, il livello di Rosol cala bruscamente consegnando i due set successivi in appena un’ora. Ottima prova dunque di Kohlschreiber che al prossimo turno dovrebbe incontrare lo svizzero Roger Federer.

[6] T.Berdych b. [Q] J.Melzer 7-6(2) 6-1 6-3 (Roberto Dell’Olivo)

A 34 anni Jurgen Melzer dà ancora spettacolo. Contro Berdych l’austriaco, ora numero 132 al mondo e che qui agli Us Open ha dovuto superare le qualificazioni, ha giocato un buon match, alla pari quando il servizio lo ha sorretto, con variazioni di ritmo che hanno reso avvincente l’incontro. Che ha visto imporsi alla fine un Berdych apparso in forma, ben centrato e solido da fondo campo. Dopo un inizio molto equilibrato, con due palle break salvate dal ceco sul 3-2 Melzer, si arriva senza break fino al 6 pari, con Berdych a salvare però sul 5-4 e sul 6-5 un paio di set point. Insomma fin qui ai punti l’avrebbe spuntata Jurgen, che poi al tie break subisce però il suo primo passaggio a vuoto, che di fatto cambia gli equilibri del match.

Berdych prende il comando della situazione, con battuta e diritto dei giorni migliori. Per Melzer arriva inevitabilmente la seconda sconfitta nell’anno ad opera del ceco, che l’aveva battuto, guarda caso, anche nel primo slam della stagione, a Melbourne, anche lì in tre set, con il  primo ancora chiuso al tie break e doppio 6-2 successivo.

Per Berdych dopo due match vinti senza perdere alcun set, terzo turno ora contro lo spagnolo Garcia Lopez, che si è invece salvato all’esordio solo al quinto set con Tipsarevic, cedendo poi un set anche al francese Mahut.

 

Risultati:

[3] A. Murray vs A. Mannarino 5-7 4-6 6-1 6-4 6-1
[2] R. Federer b. S. Darcis 6-1 6-2 6-1
[5] S. Wawrinka b. H. Chung 7-6(2) 7-6(4) 7-6(6)
[13] J. Isner b. M. Youzhny 6-3 6-4 6-4
R. Bemelmans b. [28] J. Sock  4-6 4-6 6-3 2-1 rit.
[24] B. Tomic b. [WC] L. Hewitt 6-3 6-2 3-6 5-7 7-5
D. Young b. A. Bedene  3-6 6-4 6-4 6-2
[6] T. Berdych b. [Q] J. Melzer 7-6 (2) 6-1 6-3
[30] T. Bellucci b. [Q] Y. Nishioka 6-0 6-3 6-4
[29] P. Kohlschreiber b. L. Rosol 7-6 (4) 6-2 6-2
[22] V. Troicki b. R. Ram 7-6(10) 6-4 3-6 6-3
[15] K. Anderson b. [WC] A. Krajicek 6-3 6-4 6-2
[31] G. Garcia-Lopez vs N. Mahut 6-4 6-2 6-7 (4) 6-1
[12] R. Gasquet b. R. Haase 4-6 6-3 7-6(4) 6-4
J. Vesely b. [21] I. Karlovic 7-6 (3) 3-6 3-6 6-2 7-6 (4)
[20] D. Thiem vs D. Istomin 6-4 6-4 1-0 rit.

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