WTA Wuhan: una fantastica Vinci non basta, Venus Williams vendica Serena

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WTA Wuhan: una fantastica Vinci non basta, Venus Williams vendica Serena

Roberta Vinci rimpiangerà due decisivi rovesci in rete quando era ad un passo dal secondo grande exploit e superare, dopo Serena Williams, anche Venus. In finale Venus sfiderà Garbine Muguruza che ha superato 6-4 7-6(5) Angelique Kerber. All’interno l’audio del direttore Scanagatta

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Venus Williams - US Open 2015
 

V. Williams b. [15] R. Vinci 5-7 6-2 7-6(4)

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Alla fine la vendetta tanto acclamata è arrivata, ma in casa Williams il sapore di questa vittoria evidentemente non supera la sconfitta di Serena a Flushing Meadows: la stessa Venus, a fine partita, ha dichiarato che avrebbe volentieri scambiato con Serena la vittoria odierna contro Roberta. Una partita che la Venere nera ha condotto per lunga parte in maniera magistrale e che sembrava avviata a chiudere abbastanza agevolmente nel terzo set se non fosse stato per un dolore alla gamba sinistra che ha consentito a Roberta Vinci, oggi in giornata non esaltante né al servizio né col dritto, di risalire da 2-5 a 6-5 e servizio, con match point sprecato. La tenacia e la classe della campionessa americana (seppur con qualche rallentamento di troppo nel tie-break che hanno fatto spazientire non poco Roberta) ancora una volta le hanno consentito di uscire vittoriosa quando tutto ormai sembrava spacciato.

Nel primo set Venus ha una partenza fulminante, servizio in palla e accelera appena può, in pochi minuti è avanti 3-0. Roberta stenta al servizio,  poche prime palle, ma pian piano inizia a portare il gioco dalla sua parte, allunga gli scambi ed è molto precisa e profonda con il rovescio in back. La tennista tarantina riesce così a mettere a segno un parziale di cinque giochi consecutivi e a portarsi avanti 5-3. Venus serve per restare nel set e Roberta ha più occasioni per chiudere gli scambi ma il dritto inizia a non essere troppo sicuro. Venus interrompe così l’emorragia e nel gioco successivo, grazie a 4 gratuiti di dritto di Roberta, assesta il contro-break. Roberta non ci sta e gioca un ottimo game in risposta e va di nuovo a servire per il set: si porta avanti 40-15 ma spreca due set point consecutivi, Venus si guadagna una palla break ma nel momento importante a Roberta viene in soccorso il servizio e riesce così a vincere per la prima volta un set contro la più grande delle sorelle Williams. Venus però non è giocatrice giovane ed impaziente come Karolina Pliskova nei quarti e nel secondo set non si scoraggia e torna in campo ancora più concentrata, al servizio è quasi perfetta e in risposta aggressiva: break nel quarto e nel sesto gioco ed è avanti 5-1. Si perde quando va a servire per il set, cedendo a zero il proprio turno di battuta, ma fa altrettanto Roberta nel gioco successivo. Si va al terzo. Quest’anno Venus, a dispetto dell’età e dei malanni, ha uno score di 9 vittorie e 4 sconfitte nel set decisivo. Nell’intervallo Roberta chiama il coach e, dopo qualche dovuto e superfluo consiglio tecnico, Cinà prova a spronare Roberta “È più vecchia di te” e prontamente Roberta risponde “Sì, ma è alta sette metri e mezzo“. Ed i sette metri e mezzo ci sono tutti nei servizi che continua a tirare Venus che di nuovo si porta avanti due a zero rapidamente. Per fortuna nel terzo gioco Venus commette qualche errore di troppo (di cui due doppi falli) e rende immediatamente il break, ma si riprende sùbito e scappa avanti 4-1 e palla per il secondo break. L’americana inizia di nuovo a sbagliare e sembra avere qualche difficoltà nei movimenti. Riesce comunque a tenere il servizio che la porta sul 5-2 e da lì parte il black-out fisico, cerca di chiudere appena può i colpi, ma dall’altra parte Roberta non si lascia distrarre e con la sua pazienza riesce a controbreakkare nel nono gioco (Venus la fa comunque faticare salvando quattro palle break) e a portarsi avanti 6-5 e servizio per il match. Si procura il match point che purtroppo spreca col rovescio in back e la combattente Venus trova le forze per portarla al tie-break. L’americana due volte si porta avanti di un minibreak ma due volte lo rende con un errore di dritto ed un doppio fallo, salvo sul 5-4 aggredire in risposta due volte consecutive Roberta, ormai innervosita dalle pause troppo lunghe della sua avversaria e non richiamate dall’arbitro, tanto che Roberta sul match point ha anche apertamente polemizzato “Vuoi un thè o un caffè“, e tornare in finale di un Premier 5 dopo Montreal 2014.

Una Garbine Muguruza che avrebbe potuto avere non pochi rimpianti quest’oggi riesce alla fine, dopo più di due ore, a venire a capo di un match condotto dall’inizio ma che, contro una giocatrice coriacea come Angelique Kerber, ha rischiato di compromettere in chiusura di secondo set, sprecando malamente un match-point e fermandosi nel tie-break per il dolore al piede sinistro. La tennista spagnola inizia il match confermando il suo stato di grazia e i suoi progressi in avanzamento verso la rete, strappando il servizio alla tedesca già nel terzo gioco. Qualche errore di troppo ed il controbreak è immediato.  Muguruza continua il suo gioco d’attacco e, dopo aver sprecato un paio di palle break nel quinto gioco, nel settimo riesce a conquistare il break che le varrà la conquista del set. Anche nel secondo parziale la finalista di Wimbledon si porta avanti di un break, approfittando di una Kerber troppo attendista e che lamenta qualche dolore alla gamba. La spagnola però ogni tanto perde il controllo dei colpi, in alcuni casi su punti praticamente fatti, e si fa raggiungere nel quarto gioco. Muguruza riesce comunque a riportarsi avanti nel nono gioco e va a servire per il match sul 5-4 ma conduce un game scellerato e vanifica temporaneamente quanto fatto.  La spagnola non si butta comunque giù d’animo e riesce a breakkare nuovamente la sua avversaria e ad andare di nuovo a servire per il match. Questa volta sembra quella buona, ma è brava Kerber a farle giocare sempre un colpo in piùe meno brava Muguruza che sbaglia grossolonamente due colpi a rete e vede svanire il match point procuratosi ed il vantaggio. Si va al tie-break e sul 3 pari, al cambio di campo, il colpo di scena: Muguruza si ferma in panchina e chiede il medical time out, per problemi al piede sinistro, che le viene accordato. Kerber si lamenta ripetutamente con l’arbitro per una sosta inusuale, ma invano. Riprendono a giocare e Kerber ottiene subito il mini-break e poi si porta sul 5-3. Garbine sembra incapace di muoversi in campo, sui suoi occhi sembrano fare capolino delle lacrime, forse il pensiero al match point sprecato. La spagnola spara a questo punto le ultime cartucce (un terzo set sarebbe forse impossibile per lei), in totale accelerazione, e riesce a portare a casa l’incontro e a raggiungere Venus Williams nella finale che potrebbe offrire due giocatrici in condizioni fisiche non delle migliori.

 

 

 

Risultati:

V. Williams b. [15] R. Vinci 5-7 6-2 7-6(4)
[5] G. Muguruza b. [6] A. Kerber 6-4 7-6(5)

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